Aromi cubani e spezie portoricane

Un rock gigione Un rock gigione Aromi cubani e spezie portoricane Partiti solo due anni fa da un piccolo pub londinese, i Blues Band sono oggi il gruppo che fa il miglior rock blues: vicini ormai alla quarantina, questi musicisti conservano però l'entusiasmo dei ragazzi e riescono a coinvolgere nel loro lavoro un po' gigione e un po' spericolato la passione di chi li ascolta. La base ritmica è eccellente, e le chitarre si muovono in un gioco veloce e amaro che spazia tra il vecchio blues di Willie Dixon o Chuck Berry e la vivaci ta impertinente del nuovo r&b. (mei sempre. Il sound che un Santana portò in giro per il mondo con gratificante successo non era altro che un'antologia di culture latinoamericane riciclate per un programma pop. Il rock infine nella sua più efficace versione (quella soul e poi funky) utilizza e riduce in formula il complesso ritmico delle grandi isole. Se Cuba e Portorico potessero ottenere anche la più bassa royalty sulla produzione internazionale di musica leggera, oggi sarebbero due potenze mondiali. Terzo Mondo anche nella musica (come suggeriva CARATTERIZZATA da una nomenclatura che a noi suona sciocch ina (cha-cha-cha) o stolta (mambo), eternamente frivola {bolero, beguine), la musica latinoamericana (Cuba, Portorico) è dall'Inizio del secolo l'inesauribile fonte cui attinge tutta la musica americana, da quella consumistica al jazz. Il mitico stile afrocubano di un jazz postbellico non era l'invenzione di un Dizzy Gillesple ma il puntuale e sapiente uso di moduli ritmici che le orchestre di Tito Puente e di Machito suonano a New York da Blues Band: Itchy leet, ARS 39128.

Persone citate: Chuck Berry, Santana, Tito Puente, Willie Dixon

Luoghi citati: Cuba, New York, Portorico