Chimica, una sola certezza salteranno numerosi posti di Eugenio Palmieri

Chimica, una sola certezza salteranno numerosi posti Una vaga ipotesi di accordo tra Eni e Montedisòn Chimica, una sola certezza salteranno numerosi posti ROMA — Un'ipotesi d'accordo tra Eni e Montedisòn per la razionalizzazione della chimica di base, in prima fila gli impianti di Brindisi e di Priolo, e stata formulata ieri sera al ministero dell'Industria. Ma non tutti gli scogli, nonostante l'ottimismo manifestato dai ministri Marcora e De Michelis al termine dell'incontro con Schimberni, Grandi e Necci, i presidenti che si giocano la complessa partita dell'etilene, sono stati superati. Restano intatti e poco trasparenti due problemi di fondo: quanto dovrà sborsare l'Eni per entrare nel consorzio che gestirà gli impianti (si parla di centinaia di miliardi che dovrebbero affluire nelle malridotte casse della Montedisòn); e quanti posti di lavoro salteranno. L'accordo di ieri sera riveste un'indubbia importanza di carattere «politico» ed è significativo che Eni e Montedisòn abbiano accettato l'impostazione di Marcora e De Michelis; ma altrettanto importante si preannuncia la verifica tra i due gruppi quando si dovrà passare a fare i conti e quando si dovranno decidere i «tagli» occupazionali a Brindisi e in Sicilia (il ministro delle Partecipazioni Statali ha parlato di numero consistente). Tanto che i sindacati, invitati alla riunione di ieri, hanno lasciato il ministero dell'Industria visibilmente contrariati: «Per noi tutto resta come prima», ha dichiarato un rappresentante della Fulc. De Michelis ha tracciato le linee dell'ipotesi di intesa. Si tratta di una grande spartizione che alla fine graverà per circa due terzi sulle spalle dell'Eni e per il resto sulla Montedisòn visto che il criterio prescelto, quello della partecipazione alle produzioni in proporzione alle quantità dei rispettivi consumi, riguarderà in misura molto maggiore il polo pubblico. Questo criterio sarà adottato in particolare per il consorzio che gestirà il petrolchimico di Brindisi. a e à e i e to e , a i a o. e o. o e Il complesso gioco ad incastro prevede un articolato rimescolamento di carte per la chimica di base del Mezzogiorno che, secondo il ministro De Michelis, non sposta di una virgola i contenuti del piano chimico già approvato. In sostanza la Montedisòn avrebbe una presenza maggioritaria nelle produzioni di polistirolo e soprattutto del più ghiotto polietilene ad alta densità mentre l'Enoxy (la società formata dall'Eni e dalla americana Occidental) avrebbe una posizione leader nelle produzioni di polietilene a bassa densità (quello con cui si fanno le buste di plastica e meno appetibile), di polietilene lineare, di «Abs», e di gomme sintetiche. Rimarrà invece immutata la presenza dei due gruppi per quanto riguarda la produzione di Pvc. Montedisòn ed Enoxy, sempre in misura proporzionale ai consumi (si parla di un rapporto 40/60 a favore del polo privato), contribuiranno alla ricostruzione del cracking distrutto a Brindisi. Questa intesa — ha chiarito De Michelis — porterà certamente alla chiusura di alcuni impianti con problemi occupazionali valutati a diverse centinaia di persone: spetterà alle società gestire l'operazione con i sindacati. Particolarmente soddisfatto il ministro Marcora, uno dei primi a sollevare la questione di Brindisi in favore della Montedisòn: -L'ipotesi non rappresenta una semplice operazione-tampone, ma una proiezione verso il futuro». Si tratta di un accordo quadro — ha commentato il presidente dell'Enoxy, Lorenzo Necci — all'interno del quale si dovranno discutere tutti i problemi di carattere produttivo, finanziario e gestionale. 'Aspetti non secondari: per la valutazione degli impianti si adotterà il criterio della ex Sir (in pratica prezzo zero per gli impianti in perdita) oppure il negoziato si svilupperà sulla base delle richieste Montedisòn giudicate estremamente esose negli ambienti Eni? Nei prossimi giorni continueranno gli incontri a livello tecnico, cioè si andrà sul concreto, con il balletto dei miliardi e dei posti di lavoro». Eugenio Palmieri

Luoghi citati: Brindisi, Roma, Sicilia