Anche la Corte dei conti interviene gli assenteisti devono pagare i danni di Liliana Madeo

Anche la Corte dei conti interviene gli assenteisti devono pagare i danni Trenta ordini di comparizione a personale paramedico degli ospedali romani Anche la Corte dei conti interviene gli assenteisti devono pagare i danni Dipendenti dei ministeri figuravano al lavoro mentre erano all'ippodromo a fare gli allibratori - Rimborsi spese per servizi mai effettuati ROMA — Quale danno è stato arrecato alle casse dello Stato dagli assenteisti dipendenti della pubblica amministrazione? Quanto è venuto a costare all'erario il loro mancato lavoro, che invece è stato regolarmente retribuito? Nell'inchiesta sull'assenteismo ci sono danni da verificare e quantificare, in vista di un risarcimento. E' questo l'obbiettivo di una nuova indagine, disposta ieri dalla procura generale della Corte dei conti e affidata al sostituto procuratore generale dott. Serrao. Il magistrato investito dell'incarico ha subito incontrato il collega della procura della Repubblica, il sostituto dott. Inf elisi, per uno scambio di informazioni e chiarimenti. Le due istruttorie possono coinvolgere gli stessi funzionari e impiegati messi sotto accusa. Ma l'inchiesta aperta dalla procura generale della Corte dei conti, pur toccando aspetti e modalità riguardanti quella penale, non potrà comunque chiedere il risarcimento dei danni finché il procedimento penale non sarà concluso. Potrà invece investire altri settori della pubblica amministrazione non implicati nell'istruttoria penale e, in tal caso, chiedere autonomamente il risarcimento dei danni. Adesso quindi sono tre o a a o à e o magistrati che indagano sull'assenteismo. Oltre a Serrao e Infelisi, procede anche il sostituto Armati che si occupa esclusivamente del settore ospedaliero. Ieri il dott. Armati ha firmato trenta ordini di comparizione per reati che vanno dalla truffa al falso. I destinatari del provvedimento sono infermieri, portantini, operatori socio-sanitari del Policlinico Umberto I, degli ospedali San Camillo e Fot-lanini. Uno degli incriminati è accusato anche di lesioni aggravate, per aver percosso un paziente. Quattro dipendenti di una Unità sanitaria locale (la 16, al quartiere Portuense), autisti e tecnici radiologici, per trasferire un'ammalata da Roma a Enna avevano chiesto il rimborso di 160 mila lire ciascuno per aver dormito una notte all'Hotel Excelsior di Messina: ma dalle indagini condotte dopo una denuncia della stessa Unità sanitaria locale è risultato che i quattro a Messina non c'erano mai stati. L'indagine negli ospedali era già stata avviata nel '78 e l'aveva condotta un altro magistrato. Nel settembre scorso il fascicolo è passato nelle mani del dott. Armati, che aveva subito convocato a Palazzo di Giustizia i direttori sanitari di sette ospedali romani. I sa- e n o e e nitari gli avevano confermato il contenuto di alcune denunce, che erano state presentate sia da privati cittadini sia da medici dei nosocomi inquisiti. I medici avevano raccontato che, a causa dell'assenteismo del personale paramedico, spesso non erano in grado di svolgere in maniera soddisfacente il loro incarico con tutte le conseguenze che si possono immaginare a danno dei pazienti. Sui tavoli di Armati e Infelisi continuano ad ammucchiarsi documenti e accuse. Le comunicazioni giudiziarie sono ormai una valanga. Il calendario degli interrogatori è fittissimo. Le dimensioni dell'indagine si dilatano in continuazione. La polizia ha identificato un centinaio di pubblici dipendenti che durante le ore in cui dovevano essere in ufficio, e tali risultavano secondo i cartellini e i registri delle presenze, «lavoravano» come allibratori all'ippodromo delle Capannelle: a partire da mezzogiorno erano dietro gli sportelli a ricevere le scommesse, per un compenso di trentamila lire al giorno, mentre il loro servizio «regolare» doveva protrarsi fino alle 14. Fra di loro: dipendenti della società «Aeroporti di Roma». dell'Inps, dell'Enpas dell'Inail, dell'Acea, della Motorizzazione civile, del Comune, della Regione Lazio, dell'Università, delle Ferrovie dello Stato, dei ministeri dell'Agricoltura, della Difesa. dell'Industria, della Pubblica Istruzione, dei Trasporti, delle Finanze. La magistratura sta scoprendo tutta una varietà di maniere per arrangiarsi frodando la collettività e gli interessi dello Stato. Ma. nello stesso tempo, sta portando alla luce anche un'incredibile indulgenza di controllori che non hanno controllato, di dirigenti che non hanno reagito all'evanescenza del personale occupato nei loro settori. Le responsabilità più vistose vengono adesso smascherate e colpite. Ma ci sono responsabilità più radicate da snidare. Ci sono silenzi e ritardi che fanno riflettere. Un anno fa. intorno a Ferragosto, un'improvvisa ispezione negli uffici della Regione Lazio scopri tutte le scrivanie vuote. Fu nominata una commissione d'inchiesta. I dati emergono oggi: il 33 per cento dei dipendenti sarebbe assenteista abituale. Liliana Madeo

Persone citate: Infelisi, Serrao, Umberto I

Luoghi citati: Enna, Messina, Regione Lazio, Roma