Il generale racconta di Marzio Fabbri

Il generale racconta Il generale racconta «Gli italiani possono essere orgogliosi degli uomini che mi hanno liberato» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VICENZA — «A tutti, dal profondo del cuore, dico oraeie». Cosi ha esordito il generale Dozier nella conferenza stampa che ha tenuto davanti ad alcune centinaia di giornalisti, fotografi e operatori televisivi che si accalcavano nella cappella della caserma «Carlo Ederle». Ed ha continuato: »Grazie a nome della mia famiglia per le vostre preghiere, per il conforto dato a mia moglie e al miei figli durante queste giornate difficili; grazie per l'eccellente lavoro delle forze italiane dell'ordine che hanno operato a lungo e con dedizione per donarmi la libertà». Il generale Dozier è giunto nella cappella alle 16 In punto, fresco e sorridente, i capelli tornati cortissimi, quasi a zero, il vlsb senza un'ombra di barba, sul naso un palo di occhiali cerchiati di metallo. Insieme a lui la moglie Judith e la figlia Cheryl. Chiude la fila l'aiutante di campo di Dozier. onnipresente in questi giorni. I giornalisti erano già stati informati di quasi tutto: che non avrebbero potuto rivolgere domande al generale, che Dozier si sarebbe limitato ad una dichiarazione senza rife¬ rimenti al suo periodo di prigionia, che ci sarebbe stata una sorpresa finale. Sorpresa per la signora Dozier, dato che agli altri è stato detto subito di che cosa si trattava; il generale davanti a tutti avrebbe fatto alla moglie il regalo di Natale che non aveva potuto consegnarle perché prigioniero delle Brigate rosse. Con questo gesto vuole ancora una volta ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla sua liberazione. Marzio Fabbri - (Continua a pagina 2 in quarta colonna) Vicenza. Alla conferenza stampa Dozier è abbracciato dalla moglie, alla quale ha appena dato a sorpresa una collanina d'oro. Era il regalo per Natale, acquistato poco prima del rapimento

Persone citate: Carlo Ederle, Dozier

Luoghi citati: Vicenza