La cultura «Se son rose fioriranno» di Giuliano Ferrara

La cultura «Sesonrose fioriranno» La cultura «Sesonrose fioriranno» •Le provocazioni culturali sono utili, ma la città non può vivere solo di provocazioni, ha bisogno di fatti: Con queste parole il capogruppo del pei. Giuliano Ferrara martedì notte ha invitato i socialisti e gli altri partiti della sala rossa alla concretezza. Quasi a dire: benissimo, finora ci siamo detti quanto dovevamo, adesso, visto che la maggioranza di sinistra non è in discussione, diamoci da fare. Un invito legittimo, da parte del maggior partito di governo della città, ma in realtà a che cosa porterà la presa di posizione socialista? Saranno archiviati gli scontri (o le •punture di spillo», come li definisce il sindaco Novelli) fra i due partners? Il capogruppo del psi Cardetti, sempre martedì in Consiglio, aveva chiarito che «non è necessario aprire verifiche, perché la verifica fra socialisti e comunisti è già in atto». Ora precisa che «la discussione sul bilancio per l"82 sarà l'occasione concreta per distribuire le risorse su iniziative, davvero in grado — anche sotto il profilo culturale — di ridare fiato alla città». • Torino — spiega il vice segretario regionale del psi, Silvano Alessio — può pretendere di avere un respiro internazionale, ma non lo avrà certamente con la politica delle piccole cose. Non vi è dunque il problema di allestire tante o poche mostre, ma di riuscire ad individuare un modello: è importante capire se si vuole solo una città ordinata che gestisce la crisi o una metropoli che esce dal tunnel creando e offrendo una grande molteplicità di interessi. Ecco la strada da seguire, prendendo anche esempio da Milano, dove, non dimentichiamolo, la mostra revival "Anni 30", sta suscitando l'ammirazione della gente che accorre per vedere le "Topolino" e le "Aprilia" prodotte a Torino». Un'interpretazione quest'ultima che consente all'on. Rolando Picchioni, già presidente del Teatro Stabile e vice responsabile nazionale della sezione «cultura» della de. di definire 'apprezzabile lo sforzo (anche se talvolta troppo ambizioso e talvolta troppo ingenuo) dei socialisti nel denunciare una egemonia culturale del pei, intrisa, specialmente a Torino, di una concezione assistenziale della cultura e di una visione "ingraiana" delle istituzioni democratiche». Quali proiezioni sul futuro avrà questo documento del psi? A giudizio di Picchioni. anche i socialisti rischiano di avere «una concezione strumentale dell'attività culturale» ed è quindi necessario un confronto approfondito fra le forze politiche, da un lato per allontanare i dubbi di possibili strumentalizzazioni, dall'altro perché la presa di posizione socialista «non resti solo lo sparo di un mortaretto» e affinché «il dibattito che essa ha suscitato non si spenga nel breve volgere di una accalorata, ma per ora un poco confusa, polemica». Analoga esigenza arriva dalla segreteria torinese del pri. Osserva il segretario del l'Unione repubblicana. Emilio Lombardi: «La novità vera è che finalmente il psi sulla questione culturale assume risalto, dopo anni di acquie scienza alle altrui iniziative». Aggiunge: «Ben altre tutta via, a quanto si sente, sono le divergenze di veduta all'interno della giunta (per esempio sul tema casa), tanto da far apparire quasi come strumentale un problema pur importante, qual è la cultura. Ed è su questo equivoco, su questi punti oscuri che il pri esprime dissenso». Un dissenso condiviso dal liberale Dondona, quando sottolinea che il psi deve scegliere fra una maggioranza dove lavora con i suoi assessori e una opposizione dove s'inserisce ('Sempre più spesso») con le idee. • Vedremo che accadrà al bilancio — conclude il consigliere liberale — : se son rose fioriranno, ma attenzione alle spine. Anche perché la caduta di Torino dura ormai da troppo tempo e la giunta di sinistra, in sei anni, non ha ancora dato segnali per riportarci alla speranza». Giuseppe Sangiorgio psrmtddnancir

Persone citate: Cardetti, Dondona, Emilio Lombardi, Giuseppe Sangiorgio, Picchioni, Rolando Picchioni, Silvano Alessio

Luoghi citati: Aprilia, Milano, Torino