Dal jet viene la scatola nera di Gianni Rogliatti

Dal jet viene la scatola nera Dal jet viene la scatola nera Su una serie di vetture date in prova a clienti, la Fiat monta registratori di tipo analogo a quelli dei velivoli - E' così possibile «radiografare» uso e sollecitazioni I costruttori di vetture da competizione attingono alla tecnologia aerospaziale per i materiali speciali che servono a realizzare monoposto più leggere e resistenti. Queste stesse tecnologie stanno per essere adottate anche dalle grandi Case per ottenere miglioramenti nelle prestazioni £ nei consumi? Abbiamo cercato una risposta presso i laboratori della Fiat. La Casa torinese ha impiantato a Orbassano un centro di ricerca molto avanzato e ha una produzione articolata sia nel campo dei veicoli terrestri che in quello aeronautico. In realtà abbiamo trovato più di quanto cercassimo. Le tecnologie aerospaziali che si possono utilizzare nell'auto non riguardano solo i materiali (anzi riguardano solo marginalmente i materiali), ma si estendono alle metodologie di ricerca e alle prove di resistenza. Recentemente si è parlato molto di sostanze sintetiche e di fibre di carbonio per la fabbricazione delle scocche delle monoposto di F. 1. Si tratta di un' applicazione limitata, per via dell'alto costo di questi materiali e della mano d'opera necessaria alla lavorazione. Un primo passo per utilizzare ì materiali compositi sarà la ricerca di sistemi costruttivi compatibili con i grandi numeri dell'industria automobilistica, che conta per milioni, mentre in avia zione un velivolo prodotto in mille esemplari rappresenta un eccellente successo. Più interessante è l'applica zione dell'alluminio e delle sue leghe, specialmente sui veicoli industriali. Qui è inv portante la riduzione della «tara», cioè del peso del veicolo, per poter trasportare un maggior carico utile a parità di peso massimo che, come si sa, è vincolato per legge. C'è però un materiale nuovo, tipico dell'aviazione: la ceramica. Serve per realizzare parti che resistono ad altissime temperature come le pale delle turbine e potrebbe essere ugualmente utile per costruire la camera di combustione e il cielo del pistone dei motori tradizionali. L'aumento della pressione ìi lavoro e della temperatura sono le uniche strade teorica¬ mente possibili per migliorare l'efficienza dei motori, ossia per ridurre i consumi. Ma camera di combustione e pistone debbono essere fatti con materiali più resistenti di quelli attuali: di qui la ricerca sulle ceramiche. Assai valida risulta l'applicazione dei metodi rigorosi d'indagine e prove, tipici dell'aeronautica, alla produzione automobilistica. Per esempio, è in via di attuazione un progetto nuovissimo per studiare il comportamento delle vetture e migliorarne l'affidabilità nel tempo. Si fa ricorso alla «scatola nera», cioè a un registratore di tipo analogo a quello degli aerei, in grado di tener conto di tutto quanto succede sulla macchina per un certo periodo di tempo: numero di avviamenti, frenate, cambi di marcia, ecc. Una serie di queste «scatole nere» sono in via di istallazione su vetture di clienti diversi come attività scelti in modo da avere una mappa dell'utenza. Sarà possibile sapere quali sono gli elementi più sollecitati. In un campo più sofisticato si utilizzano metodi di analisi della combustione mediante laser allo scopo di migliorare il rendimento. Ci sono solo quattro laboratori al mondo in grado di svolgere queste attività, e uno è appunto della Fiat. Poi ci sono le ricerche sull'acustica per migliorare il confort e le indagini strutturali per studiare le possibilità di fratture nelle parti soggette a fatica: è possibile fare vetture più leggere, risparmiando materiale e migliorando le prestazioni. E non si può dimenticare il contributo delle gallerie del vento, nate per studiare gli aerei, ma oggi sempre più usate dalle Case per migliorare la forma delle vetture. Giova infine ricordare che presto il Parlamento europeo dovrà discutere un progetto che punta giustamente al finanziamento della ricerca da parte dell'industria automobilistica, affinchè questa possa più facilmente utilizzare le tecnologie di avanguardia derivate dalla ricerca aerospaziale e nucleare allo scopo di migliorare le vetture, riducendone i pesi e i consumi. Gianni Rogliatti La «scatola nera» viene sistemata nel bagagliaio dell'auto e (sotto) collegata a un computer per l'elaborazione dei dati raccolti