Anche l'ala «filosovietica» del pci accetta la replica alle accuse Urss di Ezio Mauro
Anche l'eie «filosovietica» del pei accerta lo replico olle accuse Urss Gli appelli del Cremlino non hanno eco nel gruppo dirigente di Botteghe Oscure Anche l'eie «filosovietica» del pei accerta lo replico olle accuse Urss ROMA — Le spinte e gli inviti di Mosca a scontri e spaccature nel pei, dopo la «scomunica», per ora sono andati a vuoto. Al vertice del pei, con la riunione della direzione di ieri, non si sono registrati dissensi sulla linea seguita dal partito nel conflitto politicoideologico con il pcus. Anche l'ala filosovietica presente nel gruppo dirigente comunista, che con Cossutta aveva sottolineato nell'ultimo comitato centrale un pubblico, clamoroso dissenso, davanti alle pesanti accuse rivolte dal Cremlino a Berlinguer ha scelto il silenzio dopo l'appello del segretario all'unità del partito. Cosi, la prima direzione del pei dopo la scomunica di Mosca è stata una delle più brevi degli ultimi mesi: tre ore di discussione in tutto, per «ri. badire» le posizioni assunte verso l'Est, sottolineare il sostanziale consenso della base, lanciare una iniziativa di politica internazionale, e sostene- re — verso il psi e gli altri par- titi italiani — l'«urgenza» del- la svolta per l'alternativa. Ma non c'è stata ieri, da parte di Berlinguer, una corsa a tradurre subito, negli schieramenti politici italiani, la rottura con Mosca. Al primo posto, la direzione comunista ha messo i problemi del partito, con un esame degli effetti e dei contraccolpi provocati nella base dalla sanzione moscovita dell'eresia berlingueriana. La discussione in eorso, dice subito fin dalle prime righe il comunicato del pei, «segna una larghissima adesione e consenso alla linea politica» indicata nei documenti del partito, «e alla difesa ferma degli orientamenti, delle posizioni e del metodo» seguito di fronte a quello che il pei definisce «l'attacco mosso contro il nostro partito e i suoi dirigenti da parte degli organi di stampa del pcus». C'è dunque la sottolineatura dell'attacco diretto del pcus a Berlinguer e al gruppo dirigente del pei. per delegitti- j mar lo agli occhi del partito: e dsLpecmg . d c'è. in risposta, la verifica di un consenso nella base che se non è totale (come si è potuto | verificare in questi giorni) è ; comunque «larghissimo». La direzione lia poi «ribadi! to» le posizioni assunte, con ; un'approvazione implicita Ideila linea tenuta dopo l'oft fensiva di Mosca: e anche qui. I a quanto risulta, non si sono registrati dissensi, durante la riunione di ieri. C'è tuttavia i da parte della direzione l'invito e la preoccupata «sollecita• zione» a «lutto il partito» per1 far conoscere e far discutere le nuove posizioni del pei. «e per portare a fondo il chiarimento» sulla terza via e su quello che alle Botteghe Oscure viene definito «il nuovo internazionalismo». Proprio per orientare il partito, ed evitare spaccature e contraccolpi pericolosi, il pei ha in programma per il prossimo mese una serie di assemblee e di attivi che impegneranno i massimi dirigenti. E ieri la direzione ha deciso di convocare già per martedì a Roma tutti i segretari regionali e di federazione. | < | I Nella seconda parte della riunione, ieri, si è guardato al di là dei confini del partito, per misurare gli effetti che la svolta del pei ha provocato nelle altre forze politiche, e le risposte che ne sono seguite. L'eco in Italia e all'estero alla nuova strategia del pei è giudicata «positiva»: la direzione ha deciso di «intensificare la propria iniziativa» in campo europeo e internazionale, sviluppando i rapporti — dopo la rottura con Mosca — «con tutti i partiti e i movimenti comunisti, socialisti, socialdemocratici, rivoluzionari, progressisti, con la volontà del dialogo piU aperto, tra eguali». C'è dunque l'indicazione del pei come possibile punto di riferimento per i partiti comunisti non allineati con Mosca, c'è l'implicita conferma della volontà di evitare rotture con il mondo dell'Est, ma c'è anche una conferma delle forze socialiste e socialdemocratiche europee come inter¬ locutori di primo piano. Infine, il caso italiano, dove secondo la direzione «è stata rilevante l'incidenza politica delle prese di posizione del pei». Al di là di «evidenti strumentalizzazioni», per i comunisti è essenziale «il riconoscimento dell'insostenibilità di pregiudizi e pregiudiziali nei confronti del pei». La direzione ha ribadito la linea dell'alternativa democratica, impegnando tutto il partito « nella lotta per affermare questa svolta necessaria e urgente nella vita del nostro Paese». Un'indicazione rivolta alla base, per confermare che il distacco da Mosca non significa uno smarrimento dell'identità «alternativa» del partito; ma un'indicazione, anche, alle altre forze della sinistra e in particolare al psi, che oggi con la sua direzione darà una prima risposta. Ezio Mauro
Persone citate: Berlinguer, Cossutta
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