Pianeta economia I pci che contano

Pianeta economia I pei che contano Pianeta economia I pei che contano Breve viaggio tra i comunisti più importanti nei centri nevralgici della nostra città II comunista più introdotto nel mondo bancario è Pietro Verzeletti, un uomo — dicono al pei — con una profonda cultura economica, che rappresenta il partito nel comitato esecutivo dell'Istituto Bancario S. Paolo, con incarichi in altre banche. Verseletti è definito •comunista tendenzialmente moderato con una spiccata autonomia politica». E' una definizione che vale anche per gli altri rappresentanti del pei nel «pianeta economia», dagli enti di credito alle cooperative, al mondo dell'artigianato e dell'agricoltura? Quale peso hanno questi uomini nella vita del partito, in una stagione in cui il dibattito interno al pei è molto vivace? Come sono stati trattati al congresso regionale gli •operatori economici»? Anche in questo settore — si sussurra in via Chiesa della Salute — lo scontro fra i gruppi (nessuno vuol sentir parlare di correnti) ha punito categorie importanti: cosi i contadini, gli artigiani, i commercianti non sono rappresentati nel comitato che sabato si riunirà per definire la segreteria che affiancherà il lavoro di Athos Guasso, eletto al vertice piemontese subito dopo l'assise del Palazzo a Vela. Su sette esponenti del mondo economico, nell'assemblea politica regionale sono entrati solo in due (Pietro Verzeletti, appunto, e Egidio Sulotto, ex presidente Iacp e consigliere della Banca Subalpina); Vito Damico, presidente Sipra e membro del consiglio d'amministrazione della Cassa di Risparmio è inoltre il secondo eletto, dopo l'ex assessore Alasia, nella commissione regionale di controllo. All'appello di sabato mancheranno invece Enrico Buemi, rappresentante del pei nella Banca Subalpina e vicepresidente regionale della Lega delle cooperative, un organismo che amministra centinaia di miliardi; Ezio Lalli, presidente degli artigiani («Cna regionale»), ex consigliere comunale; Mario Cassardo, ex sindaco di Trofarello, presidente della Coniesercenti, e Iannone, il maggior esponente del partito nel mondo agricolo. Costoro, pur in lista, non hanno ottenuto neppure le 98 preferenze necessarie per fare il loro ingresso nel novero degli 80 del comitato. A giudizio di molti comunisti vi sono altre note negative : il consigliere della Cassa di Risparmio, Manfredi, ex tecnico dell'Olivetti, con incarichi pure nella società autostradale Ativa, e Ernestina Greguol, responsabile della commissione ceti medi del partito e amministratore della stessa Cassa di Risparmio, non sono stati posti in Usta. E che dire —la voce arriva dalla base del pei — della sostituzione al S. Paolo di Pietro Pernigotti con l'ex liberale Carlo Felice Rossotto, colui che con il suo voto e con la formazione dell'Uld (Unione liberal democratica) consenti, nel '75, di consolidare una coalizione socialcomunista che diversamente non avrebbe avuto la maggioranza? Fra i comunisti anche questo piccolo episodio continua a creare scontento, perché il giovane Pernigotti, pare amareggiato dall'avvicendamento, si è allontanato dall'impegno attivo nel partito. I commenti a queste vicende hanno avuto e hanno ancora riverberi in un pei torinese impegnato in discussioni prof onde su temi importanti, quali lo scontro con Mosca, le vicende polacche, la piattaforma operaia dei 10 punti, le ristrutturazioni nella grande industria. Ma anche il settore bancario, quello del commercio, delle cooperative, dell'agricoltura e dell'artigianato — si osserva — dovrebbero contare di più nel partito: •Abbiamo sottovalutato questi problemi, proprio mentre Berlinguer sta facendo un grosso sforzo per essere presente nelle categorie emergenti e fra i ceti medi». Giuseppe Sangiorgio

Luoghi citati: Mosca, Trofarello