Sì al piano antinflazione dalle assemblee lombarde

Sì al piano antinflazione dalle assemblee lombarde Ma la partecipazione è stata inferiore al 50 per cento Sì al piano antinflazione dalle assemblee lombarde MILANO — / dati quasi definitivi delle assemblee svoltesi in tutte le fabbriche della Lombardia danno per approvate le 10 proposte della federazione Cgil-Cisl-Uil «per combattere l'inflazione e la disoccupazione». A 7293 assemblee di cui sìnora sono stati controllati i verbali (ne mancano 6-7001 hanno partecipato 488.467 lavoratori, su oltre un milione che era interessato con una percentuale dunque inferiore al 50 per cento. Alto il numero degl* interventi (34.752); a favore dei 10 punti pur con molte perplessità che si sono concretate in 2798 emendamenti, si sono espressi in 313.132, mentre i contrari sono stati 88.617 e gli astenuti 35.056, un numero ritenuto rilevante. E' troppo presto per avere una mappa precisa degli emendamenti, importante per stabilire se, e in quale misura, sia stato mutato lo spirito della proposta sindacale. Si sa già comunque che le maggiori obiezioni della base si sono puntate sul decimo punto (tetto del sedici per cento agli aumenti) spesso vincolato all'attuazione degli altri nove, sul fondo di solidarietà (talvolta del tutto cancellato e talvolta reso volontario) e sull'indennitàdi anzianità. Aprendo una riunione del consiglio generale del sindacato su andamento e risultati delle assemblee il segretario Franco Torri ha rilevato come la ristrettezza dei tempi abbia pesato negativamente su preparazione, svolgimento ed esiti della consultazione dando spesso l'impressione ai lavoratori che si volesse un loro coinvolgimento formale. Commentando la bassa percentuale di partecipazione (maggiore nelle piccole e medie aziende) Torri ha osservato che «questo dato ripropone una urgente e profonda riflessione sulla presenza, politica e organizzativa, del sindacato, sulla entità della sua rappresentanza del mondo del lavoro e anche sugli spazi nuovi e vasti che si offrono alla sua iniziativa, in particolare nelle aree delle aziende piccole e artigianali, nel lavoro sommerso, nei settori emergenti dei tecnici, impiegati, ricercatori, nel terziario e nei servizi». A proposito dei delegati l'esponente sindacale ha sostenuto che nell'insieme si sono presentati dispersi, divisi, disorientati. Rispetto agli esiti della consultazione Torri dopo aver messo in evidenza che la maggioranza ha espresso voto favorevole ha aggiunto: «Non sottovalutiamo, né tanto meno disconosciamo il no alla piattaforma per la sua consistenza e perché annovera realtà significative a partire dall'Alfa Romeo. Dietro il si e il no. ecco lo sforzo da compiere — ha proseguito — si manifestano spesso preoccupazioni comuni. Nel contrasto sul punto 10 — ha concluso — si può cogliere la condizione generale dei tre obiettivi che ispirano e devono ispirare la linea sindacale: difesa del salario reale al netto; difesa e 11 bera dinamica della scala mobile; difesa dell'autonomia contrattuale. Volevamo raggiungere l'obiettivo di un ri lancio della democrazia, del l'unità, dell'iniziativa sinda cale, non ci siamo pienamente riusciti, ma dalla discussione di massa è giunto un contributo importante e nella dire* zione giusta». m. f.

Persone citate: Franco Torri

Luoghi citati: Lombardia, Milano