Si riparla di una patrimoniale dello 0,3 per cento sulla casa

Si riparla di una patrimoniale dello 0,3 per cento sulla casa Il ministero delle Finanze sta studiando il progetto Si riparla di una patrimoniale dello 0,3 per cento sulla casa Nicolazzi difende il decreto sull'edilizia da una raffica di critiche ROMA — Ritorna la polemica sull'imposta patrimoniale per la casa: è opportuno istituirla, in sostituzione di Invim e llor, o no? Il settimanale «L'Espresso» attribuisce un nuovo progetto sulla patrimoniale, con aliquota annua dello 0,3%, al ministro delle Finanze, Rino Formica. Questi, prontamente, smentisce: ovvero nega che il progetto sia pronto e le decisioni imminenti, ma non che al ministero ci si stia pensando. Secondo fonti ministeriali, dunque, «ipotesi riguardanti la revisione del sistema impositivo per i cespiti immobiliari sono ancora in fase di studio. Lo scopo con il quale al ministero si studia questa nuova imposta (il via lo dette l'ex ministro Franco Reviglio, che per questo fu colpito da aspre critiche) è che l'attuale tassazione colpisce soprattutto i passaggi di proprietà, attraverso l'invim e l'imposta di registro. E questo non va bene in un momento, come questo, in cui si vuole favorire l'accesso delle famiglie alla proprietà della casa, quindi le vendite e gli acquisti. Intanto una gragnuola di critiche investe il decreto legge Nicolazzi bis per la casa e gli sfratti. Né inquilini né costruttori, né sindacati si dicono soddisfatti. Il segretario generale del Sunia, Antonio Bordieri, sostiene che il peno do di graduazione degli sfratti «é del tutto inadeguato» Il segretario nazionale dell'Uppi ( piccoli proprietari), Giuseppe Mannino, afferma al contrario che la proroga degli sfratti è tale «da supera re addirittura il blocco degli anni passati; cosi concepita la proroga è un vero e proprio siluro alla legge sull'equo canone». Per il vicepresidente della Coni edilizia. Pompeo Magno, la norma più interessante del decreto Nicolazzi è quella che istituisce il «silenzio-assenso» per l'inizio delle costruzioni in quanto «sottrae gli operatori edili ai t tacche ggiamenti degli amministratori comunali». Secondo Annio Breschi, segretario nazionale degli edili Cgil, «gli sfratti non si risolvono con la proroga di un anno e inoltre manca qualunque stimolo alla produzione»; per Cesare Regenzi, degli edili Cisl, è •velleitario pretendere di risolvere in 70 giorni nodi complessi come quelli della casa con un decreto scritto di notte e all'ultimo momento». Da registrare infine la protesta della Confcommercio che giudica 'assurda e inaccettabile» l'esclusione dal decreto del problema dell'imminente scadenza del contratti relativi ai negozi. Nicolazzi ha risposto ieri a queste critiche in una conferenza stampa tenuta a Milano. Il ministro dei Lavori Pubblici ha sostenuto che il decreto è finalizzato soprattutto a una «drastica diminuzione dei tempi di costruzione, oltre che ad ottenere la disponibilità di un maggior numero di aree urbanizzate»; le norme fondamentali sono quindi quelle che riguardano i tempi e le aree.

Luoghi citati: Milano, Roma