«Garante per l'editoria? Ma se non mi hanno dato nemmeno un telefono...»

«Garante per l'editoria? Ma se non mi hanno dato nemmeno un telefono...» Il prof. Sinopoli alla Camera «Garante per l'editoria? Ma se non mi hanno dato nemmeno un telefono...» ROMA — La tanto attesa relazione del prof. Mario Sinopoli, garante dell'attuazione della legge sull'editoria, non c'è stata. In realtà il prof. Sinopoli, più che una relazione, ha fatto, davanti ai membri della Commissione interni della Camera, una presentazione raccontando le «strane» condizioni in cui è costretto ad operare. Di fronte alle domande specifiche dei commissari è rimasto un po' sorpreso. «Io sono venuto qui — ha detto — per un primo contatto, per conoscerci, insomma. Tenete presente che a Palazzo Chigi mi hanno dato tre stanze: in una di esse c'è anche la bandiera tricolore, ma in nessuna c'è il telefono. Il personale tecnico di cui avrei bisogno manca del tutto. Ho così preferito rimanere alla Corte dei Conti (di cui è stato presidente di sezione, ndr) dove le condizioni di lavoro sono migliori». Sinopoli, la cui nomina fu a suo tempo accolta da unanimi consensi e apprezzamenti, ha comunque rassicurato i membri della Commissione dichiarandosi a disposizione per tutte le informazioni che vorranno richiedergli (risponderà nel corso di una prossima seduta), anche con riferimento ai recenti trapasssi di proprietà di testate giornalistiche, ma compatibilmente «con gli strumenti di rilevazione e di indagine attualmente a sua disposizione». Su questo ultimo punto sono intervenuti molti membri della commissione. E' il governo — lo hanno sostenuto gli indipendenti di sinistra Bassanini e Rodotà, i comunisti Bernardi e Pavollni, il radicale Melega, il liberale Sterpa, il de Balestracci — che deve mettere a disposizione del prof. Sinopoli tutti i mezzi e le strutture necessari. Servello, missino, ha ritenuto del tutto irrituale ed anomala la convocazione della Commissione in assenza dei rappresentanti del governo nei confronti del quale si deve esercitare il sindacato politico. Quanto ai poteri, quasi tutti hanno convenuto che il garante ne ha molti e li deve esercitare pienamente; egli è una sorta di «tutore» al quale il Parlamento ha affidato la legge: non deve cioè, dare soltanto informazioni e giudizi, ma, ogni volta che se ne presenta la necessità, denunciare irregolarità e inadempienze anche quando esse siano attribuibili a responsabilità di governo. In precedenza il presidente della Commissione, Mamml, aveva informato i commissari che è pervenuta al Parlamento da parte dei rispettivi editori l'informazione relativa alla cessazione della pubblicazione di queste testate: Il piccolo illustrato; Corriere di Informazione; L'Alto Adige illustrato. La Gazzetta dello Sport illustrata; Il Mattino illustrato, L'Occhio. Mamml ha anche detto che è stato reso noto il passaggio di proprietà del quotidiano II Lavoro di Genova, ed ha proposto che gli uffici del garante siano sistemati presso il Parlamento; che egli riferisca congiuntamente alle competenti commissioni della Camera e del Senato; che torni entro una quindicina di giorni per rispondere alle molte domande che gli sono state rivolte dai commissari.

Luoghi citati: Alto Adige, Genova, Roma