Rabbiose reazioni arabe al velo degli Stati Uniti Haig mercoledì in M. 0. di Giorgio Romano
Rabbiose reazioni arabe al velo degli Stati Uniti Haig mercoledì in M. 0. Rabbiose reazioni arabe al velo degli Stati Uniti Haig mercoledì in M. 0. NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Dopo il veto americano alla proposta Onu di sanzioni contro Israele, i Paesi arabi hanno deciso di chiedere una riunione straordinaria dell'assemblea generale delle Nazioni Unite. Le parole del giornale di Damasco Tishrin indicano chiaramente l'atteggiamento del mondo arabo: 'Gli Stati Uniti incoraggiano l'aggressore e ricompensano l'assassino». Con le invettive dei Paesi araI bi contrasta il silenzio ufficia1 le di Gerusalemme, dove non si è sorpresi dall'atteggiamento americano ma non si nascondono il rammarico per l'astensione e la presa di posizione dei delegati francese e inglese, né la soddisfazione per l'astensione di Panama. Israele si rende conto che sta per cominciare la seconda fase della partita per il Golan e che ci sarà una condanna inequivocabile da parte dell'assemblea delle Nazioni Unite, ma pensa anche che la condanna resterà teorica Occorre a questo punto aggiungere che la ripresa delle conversazioni per l'autonomia appare la preoccupazione principale degli americani nel Medio Oriente, dove il capo della diplomazia statunitense, Haig, mutando i suoi programmi, giungerà mercoledì prossimo, recandosi prima a Gerusalemme e subito dopo al Cairo. Frattanto, l'ex capo della delegazione americana per l'autonomia, Sol Linowitz, è giunto in Israele per una visita definita privata e ha avuto un lungo incontro con il premier Begin, dopo quello di domenica con il presidente Mubarak. Linowitz ha riconosciuto che le trattative per l'autonomia non hanno fatto un passo avanti da oltre un anno e che i sondaggi di questi giorni — di cui si è detto soddisfatto — sembrano aver avuto soprattutto carattere preparatorio. Che probabilità ha Haig di riavviare i negoziati? Porterà proposte concrete in grado di sbloccare la situazione? L'unica cosa certa è che il Dipartimento di Stato moltiplica le consultazioni nell'intento di proporre soluzioni o compromessi a entrambe le parti. Giorgio Romano
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