Napoli, feroce lotta sulla ricostruzione

Napoli, feroce lotta sulla ricostruzione Napoli, feroce lotta sulla ricostruzione NAPOLI — Anche in Campania l'incremento della violenza di stampo camorrista può essere sintetizzato in cifre: 148 omicidi nel 1980,247 nell'anno che si è appena concluso. E non basta: dai giorni del terremoto, gli ammazzamenti hanno assunto a Napoli e nella «cintura» una cadenza quasi quotidiana. Sintomo, certo, dei malesseri che il disastro ha acuito, ma anche dei nuovi, giganteschi interesssi che il piano di ricostruzione sta facendo sorgere e intorno ai quali le organizzazioni camorristiche si stanno battendo. L'importanza della posta in gioco è, in fondo, la spiegazione più convincente della ferocia che questa lotta ogni giorno di più sta assumendo. Anche a Napoli, come in Sicilia per la mafia e per la «n'drangheta» in Calabria, le antiche regole sono completamente «saltate». La lotta per il controllo di questo o quel racket, del traffico delle sigarette o della droga, ha assunto un'intensità finora mai registrata. Di qui numerose proposte sull'impiego dell'esercito o il potenziamento delle forze di polizia

Luoghi citati: Calabria, Campania, Napoli, Sicilia