Tremila marines su un'ambasciata

Tremila marines su un'ambasciata A un anno da Teheran gli Usa simulano un'esercitazione di salvataggio Tremila marines su un'ambasciata DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Una ese^i- ' tazione per il salvataggio un'ipotetica ambasciata ut minacciata da terroristi o rivoluzionari si è svolta la settimana scorsa all'isola di San Clemente, un centinaio di chilometri a Ovest della costa californiana. Sedici unità delia marina militare americana, con 9000 membri di equipaggio, e un corpo di pronto intervento di 3000 marines con elicotteri e mezzi anfibi, vi hanno preso parte tra giovedì e domenica. Essi hanno portato in salvo HO persone, soldati che fingevano di essere diplomatici, turisti e giornalisti. L'esercitazione è la prima di una lunga serie ed è stata decisa dal Pentagono in seguito all'assalto dell'ambasciata Usa a Teheran il 4 novembre del '79, e attuata prima del previsto a causa del sequestro Dozier in Italia. L'anno scorso, per conto del Pentagono, un centro di ricerche politiche di Washington aveva simulato un assalto terroristico al Palazzo di Vetro dell'Onu. Per una stra¬ na coincidenza, il Pentagono ha reso pubblica l'operazione, iamata in codice 'kermel jress», nell'anniversario -.ella liberazione degli ostaggi di Teheran. Un portavoce della marina ha dichiarato che l'esercitazione è riuscita perfettamente e dimostra che gli Stati Unii. sono in grado di garantire la sicurezza dei loro diplomatici all'estero. Il portavoce si è rifiutato di precisare se era stata condotta pensando a un Paese mediorientale. «.Abbiamo voluto configurare una situazione — ha detto — in cui un governo straniero stia per essere sopraffatto da forze rivoluzionarie o terroristiche». Gli incidenti più gravi alle ambasciate Usa si sono verificati nell'80 in Pakistan e in Libia, semidistrutte da una folla di estremisti. All'esercitazione hanno partecipato una portaerei, otto tra incrociatori, cacciatorpedinieri e lanciamissili, e navi appoggio. I marines provenivano dalla 17' unità. Erano al corrente del progetto, ha aggiunto il portavoce, solo i dirigenti del Pentagono, della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato. Si è combattuta una battaglia, a cui ha partecipato uno squadrone aereo, dopo una fulminea incursione degli elicotteri «liberatori» Il Pentagono mantiene il massimo riserbo sulle prossime operazioni. Si sa che ha ordinato di intensificare le misure di sicurezza in tutte le ambasciate e la protezione del suo personale in Europa. Pare che esercitazioni segrete siano in corso anche in Europa per prevenire attentati contro alti ufficiali. L'agenzia sovietica il cui dispaccio è ripreso dalla Pravda, afferma che l'amministrazione Reagan «vuole intensificare le sue pressioni sugli alleati» per quanto riguarda la dislocazione di tali armi nell'Europa occidentale... «in primo luogo in Italia, Gran Bretagna e Repubblica Federale Tedesca». La «Tass» basa la sua corrispondenza su «quanto riferisce la stampa americana», parla solo di sfuggita dell'accordo italo-americano e non cita la fonte dalla quale ha attinto questa informazione. L'agenzia sovietica polemizza soprattutto con l'amministrazione Reagan, la quale — scrive — ha in programma un aumento della produzione di armi chimiche e in particolare di «proiettili contenenti il gas nervino binario ». «Non è un segreto per nessuno che secondo i piani americani l'uso delle sostanze chimiche, come pure l'impiego dei missili americani a medio raggio, dovrebbe essere circoscritto al territorio dell'Europa, che diverrebbe cosi una I gigantesca camera a gas».

Persone citate: Dozier