Andreatta rifà i conti all'Inps

Andreatta rifà i conti all'Inps «Buco» di 1000 o 5000 miliardi? Andreatta rifà i conti all'Inps Secondo il ministro Di Giesi il deficit sarebbe inferiore al previsto - Un consigliere dell'Istituto: «Il Tesoro ci deve 10 mila miliardi» ROMA — Solo mille miliardi, non cinquemila? Il ministro del Lavoro, Michele Di Giesi (psdi), ieri ha detto che, rifacendo i conti, sono meno di quanto si era temuto i soldi da trovare per rimettere in sesto il sistema previdenziale nel 1932. Il ministro del Tesoro, Nino Andreatta (de), fa rispondere che i conti non sono ancora conclusi e che è prematuro dare annunci rassicuranti. Dalla cifra dipende la misura dei sacrifici In questi giorni, gli esperti del ministero del Tesoro (ragioneria e tesoreria dello Stato) hanno ripreso in mano i conti dell'Inps e hanno cominciato a verificarli. Dal ministero dicono che in un primo tempo si erano accettate per buone le previsioni dello stesso istituto. Ora i conti si stanno rifacendo e bisogna prevedere l'evoluzione di molte cifre da qui fino alla fine dell'anno. E trapela che davvero, a un certo punto dei lavori, è apparsa la possibilità che per tappare i buchi e pagare le pensioni basti parecchio meno di cinquemila miliardi. Di Oiesi ha dunque dichiarato a un quotidiano che 'Secondo le verifiche in corso.i fondi aggiuntivi'da reperire per garantire la piena regola rita dei pagamenti ai pensionati per il 1982 dovrebbero aggirarsi attorno ai mille miliar di o poco più; certamente molto meno dei circa 5000 di cui si era portato». I conti da rivedere sono complicati: fra l'Inps e lo Stato ci sono partite di dare e avere che si incrociano. Per esempio, il segretario confe derale Cìsl e consigliere di amministrazione Inps Manlio Spandonaro sostiene che, prima di accusare l'istituto previdenziale, lo Stato gli do vrebbe versare «guanto gli spetta per la contribuzione dei lavoratori» Oli sgravi sui contributi concessi alle imprese (la co siddetta fiscalizzazione) do vrebbero essere rifusi all'Inps dal Tesoro, >ma — dice Spandonaro — il debito del Tesoro a tale titolo ha già superato la soglia dei 10.000 miliardi, che non si pensa di rifondere neppure nel 1982». Secondo il diri gente sindacale, il governo dimentica anche che avrebbe dovuto 'esercitare la sua doverosa azione sul Parlamento» perché approvasse 'leggi essenziali per il risanamento dell'Inps quali quelle della invalidità pensionabile, della prosecuzione volontaria, della previdenza in agricoltura». Quanto ai sacrifici da compiere, la Federazione dirigenti d'azienda (Fndai) ha lanciato un'idea che farà discutere: pensione a 70 anni per tutti. s.l.

Persone citate: Andreatta, Di Giesi, Manlio Spandonaro, Nino Andreatta, Spandonaro

Luoghi citati: Roma