Alle cartiere Binda 650 dipendenti rischiano di restare senza lavoro

Alle cartiere Binda 650 dipendenti rischiano di restare senza lavoro Nuove preoccupazioni nel Novarese, già investito dalla crisi Montefìbre Alle cartiere Binda 650 dipendenti rischiano di restare senza lavoro I «tagli» sono previsti dall'azienda per chiedere l'amministrazione controllata OMEGNA — Il gruppo cartario Binda, un complesso con stabilimenti nei dintorni di Milano, uno a Vaprio d'Adda e uno a Crusinallo di Omegna, con 1550 dipendenti, è entrato in una fase di grave crisi. La società accusa difficoltà finanziarie: pare che non vi siano state altre alternative se non il ricorso all'amministrazione controllata per un periodo di due anni. In funzione di questa scelta ormai operante, la direzione ha convocato ieri, all'Unione Industriale di Milano, i consigli di fabbrica dei quattro stabilimenti e ha affidato all'amministratore delegato dottor Tartarei» il compito di riferi¬ re anticipatamente le linee generali di un piano riguardante l'intero gruppo, n programma non prevede nuovi investimenti, ma la riduzione della gamma di alcuni prodot- ti: il provvedimento porterebbe a un esubero di personale nell'intero gruppo. I dati attuali sono di 1550 unità lavorative (lo stabilimento di Omegna ne occupa oltre cinquecento); l'esubero, secondo il piano, è di circa il 42%, quindi per 650 dipendenti il posto di lavoro verrà a mancare. Dice Arido Poli, del consiglio di fabbrica dello stabilimento di Crusinallo: -Noi non accettiamo un piano che abbia questa logica, pur ritenendo che sia necessaria, anche per le note difficoltà finanziarie che il gruppo accusa, una riduzione di produzione e quindi di personale, ma intendiamo che si metta nel conto una ripresa sia pure in maniera graduale. Per noi — continua Poli — l'obiettivo è il recupero delle unità lavorative eccedenti». Ieri le maestranze di Crusinallo hanno tenuto un'assemblea dalla quale sono emersi i dati per l'incontro che i quattro consigli di fabbrica avranno di nuovo a Milano con la direzione ai primi di febbraio. •Noi puntiamo sul recupero di tutti — dice il consiglio di fabbrica —. Se per l'azienda il piano propostoci nell'ultimo incontro fra le parti è definitivo, per noi non lo è affatto. In sospeso vi sono poi anche questioni di spettanze — continuano i rappresentanti sindacali —. Noi dobbiamo ricevere la busta-paga di dicembre e la tredicesima». Le difficoltà della Binda, che per anni ha sostenuto un ruolo trainante nell'economia cusiana, hanno stupito una zona che aveva sempre visto nella «cartiera» certezze occupazionali e sicurezza economica. Le cose, ora. non stanno andando troppo bene, ma poiché non si tratta di questioni di mercato le speranze di un ritorno a momen ti migliori non sono ancora perdute. E' da notare che verso il 1880, quando una delle maggiori attività produttive (la ferriera Cobianchi) contava quindici operai, la Cartiera di Omegna ne occupava già 725. a.m.

Persone citate: Arido Poli, Cobianchi, Novarese

Luoghi citati: Milano, Omegna