Nuovo terremoto a Hollywood Coca Cola compra la Columbia

Nuovo terremoto a Hollywood Coca Cola comprala Columbia La ditta di Atlanta medita di espandersi anche coi profumi Nuovo terremoto a Hollywood Coca Cola comprala Columbia DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — La Columbia, una delle più grandi case cinematografiche del mondo, è stata acquistata dalla Coca Cola per 750 milioni di dollari, 900 miliardi di lire. Il suo presidente, Frank Vincent, un italo-americano che fece parte del governo Nixon, ha accettato l'offerta di circa 75 dollari ad azione, 90 mila lire, fattagli dall'azienda di Atlanta. La Columbia è il terzo colosso di Hollywood che cambia mano in altrettanti anni: prima di essa, infatti, la United Artists fu comprata dalla Metro Goldwyn Mayer, e la Twentieth Century Fox dal petroliere Marvin Davis. Per la Columbia, che nel '73 rischiò la bancarotta (una sua azione , allora, si prendeva per meno di due dollari), la fusione con la Coca Cola rappresenta un'enorme iniezione di capitale. La casa produttrice negli ultimi anni si é ripresa egregiamente: dopo il sue j cesso clamoroso di Incontri ravvicinati del terzo tipo, ha girato sia pellicole di qualità, come Kramer contro Kramer, vincitore dell'Oscar nell'80, che di cassetta, come Laguna blu, con la superdiva Brooke Shields. Ma la Coca Cola le consentirà di impostare programmi ancora più ambiziosi: il primo dovrebbe essere il musical Annie, che fece furore a Broadway. Anche per la Coca Cola l'evento è di notevole portata. Sotto il suo nuovo presidente, Roberto Golzueta, l'azienda di Atlanta ha incominciato a diversificare le sue attività. Ad esempio, ha acquistato due famose case vinicole, che producono anche champagne, in California e nello Stato di New York. Adesso sta pensando ai profumi e agli accessori della moda femminile. «71 mondo dello spettacolo e in genere quello del tempo libero — ha detto Golzueta — ci sembrano i più promettenti. La Columbia era l'unico simbolo hollywodiano reperibile sul mercato, e costituisce un superbo punto di partenza: Il contratto tra le due multinazionali non è stato tuttavia ancora firmato, perchè la transazione non ha avuto l'assenso di tutti gli azionisti. Non è escluso che l'opposizione dei cineasti puri, come li chiamano a Wall Street, ritardi la firma. Ma la stessa Columbia ha programmi di espansione che non potrebbe attuare con le sue sole forze: ha acquistato una ditta di videogames e flippers, e alcune stazioni radio televisive. Alla Columbia, il finanziere Frank Vincent, ha perseguito una politica di inserimento nella tv. Alcuni dei program¬ mi televisivi di maggior successo sono attualmente suoi. Una grande tv cavo ha inoltre voluto l'esclusiva dei suoi film per i prossimi 4 anni. Vincent ha rafforzato altresì la cineteca della Columbia, dotandola di oltre 3000 pellicole, oltre 10 mila programmi per la televisione. Egli ha tratto profitti complessivi di 44 milioni di dollari, oltre 50 miliardi di lire. Nel cinema americano, stando alle statistiche della celebre rivista Variety, 11 primo posto è occupato dalla Warner Brothers, che è altresì una multinazionale dello sport (possiede la squadra di calcio di Chinaglia, i Cosmos) e dei mass media. La Warner controlla il 18 per cento del mercato. Al secondo posto si trova la Paramount, che appartiene a una delle sette sorelle del petrolio, la Gulf and Western, col 15 per cento. La Columbia divide il terzo posto con la Universal e la Twentieth Century Fox, col 14 per cento. Ultima è la Metro Goldwyn Mayer, col 12 per cento. L'interessamento della Coca Cola per la Columbia è il sintomo più chiaro della ripresa di Hollywood negli ultimi anni. In crisi fino al '75-76, 11 mondo cinematografico americano si è ripreso superbamente, grazie a «colossal» come Guerre stellari, e sulla base degli incassi avuti è tornato a lavori impegnativi: gli Oscar di quest'anno ne daranno conferma. i

Persone citate: Brooke Shields, Chinaglia, Frank Vincent, Laguna, Marvin Davis, Nixon, Roberto Golzueta