Ricetta semplice: prezzi competitivi e idee nuove

Ricetta semplice: prezzi competitivi e idee nuove Ricetta semplice: prezzi competitivi e idee nuove Agli americani dobbiamo ancora piacere molto, se hanno cercato un'azienda torinese per completare con tacchi e plantari all'italiana le scarpe delle loro donne. Alla Nalin, 135 dipendenti, stampaggio di articoli industriali in plastica, Pina Marine tti, contitolare della ditta, è soddisfatta: «Una commessa ci assicura, per due anni, 25 mila pezzi al giorno». E' un esempio lampante di diversificazione per combattere la crisi. «Facevamo soprattutto accessori o parti di auto e di elettrodomestici — racconta con serenità — vendevamo per il 25 per cento all'estero (Belgio e Germania). Con tacchi e plantari ci siamo impegnati da poco». Eppure già si sentono gli influssi benefici di questa decisione. Ammette orgogliosa: «Il commercio con l'estero quest'anno per noi sale al 40 per cento». E, visti i tempi, chi ottiene pagamenti in dollari non è pessimista. Preferisce definirsi «realista» Sergio Caccamo, amministratore delegato della r.Dual Sanitaly», 150 dipendenti. Il settore è l'abbigliamento, ma la parola non spiega tutto. I due articoli • trainanti» della produzione sono la cintura del dott. Gibaud e la maglieria anallergica, segno evidente che reumatismi e allergie non conoscono barriere di crisi, il consumatore vorrebbe risparmiare, ma il mal di schiena lo convince a spendere. «Dna contrazione nel volume di affari l'abbiamo subita — precisa Caccamo —1'80 e l'8i sono stati due anni difficili: altissimo costo del denaro; elevatissimo ancora l'assenteismo; ostacoli del collocamento per la ricerca di operaie specializzate». Ma nonostante tutto la ditta è rimasta salda. «Abbiamo contenuto i prezzi al pubblico con aumenti inferiori al tasso di crescita degli elementi di costo. Abbiamo potenziato la campagna pubblicitaria». Cosi prezzi competitivi e persuasione occulta hanno dato la carta vincente: «Con la stessa ottica affrontiamo l'82. L'azienda è da 30 anni sul mercato, vogliamo restarci almeno per altri trenta».

Persone citate: Dual, Nalin, Pina Marine, Sergio Caccamo

Luoghi citati: Belgio, Germania