Profughi afghani al centro dei colloqui di Zia a Roma

Profughi afghani al centro dei colloqui di Zia a Roma Il presidente pachistano ricevuto ieri da Pertini Profughi afghani al centro dei colloqui di Zia a Roma ROMA — Il problema degli aiuti ai due milioni e mezzo di profughi afghani che si sono rifugiati in Pakistan dopo l'intervento militare sovietico nel loro Paese, ed il cui esodo continua a ritmo di 50 mila al mese, è stato il tema principale, si è appreso al Quirinale, del colloquio che Sandro Per¬ tini ha avuto ieri mattina con il presidente del Pakistan, il generale Mohammad Zia ul-Haq. da ieri in Italia per una «visita di lavoro» di tre giorni. Pertini ed il generale Zia hanno anche passato in rassegna •molti problemi di comune interesse in campo internazionale» e l'andamento della cooperazione economica bilaterale. Il presidente del Pakistan, il quale ha invitato Pertini in visita ufficiale a Islamabad, ha informato il presidente italiano delle misure adottate negli ultimi mesi in vista, ha detto, del totale ripristino delle libertà democratiche. Zia ul-Haq. che prese il potere nel 1977 dopo aver rovesciato il governo di Zulfiqar Ali Buttilo, aveva promesso all'epoca che avrebbe indetto «ai più presto libere e oneste elezioni», ma non lo ha ancora fatto. Al termine del colloquio, definito al Quirinale 'molto cordiale», Pertini ha offerto in onore dell'ospite una colazione nella sala delle colonne. Erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio Spadolini ed il ministro degli Esteri Colombo coi quali Zia ul-Haq ha avuto colloqui in serata a Villa Madama, durante e dopo un pranzo in onore dell'ospite. Pertini, oltre che ai pericoli derivanti per la pace dai focolai di crisi che divampano ai confini del Pakistan (l'Afghanistan e il conflitto Iran-Iraq) si è interessato in particolar modo al problema dei profughi afghani. Il presidente pakistano ha ringraziato Pertini e Spadolini, per la partecipazione italiana al movimento di solidarietà in favore dei profughi. Da 425 milioni di lire nel 1980 il contributo italiano è salito nel 1981 a due miliardi di lire e supererà quest'anno i sei miliardi. Nel brindisi che ha pronunciato al pranzo di Villa Madama, il presidente del consiglio Spadolini ha sottolineato la •generosa assistenza» concessa dal governo di Islamabad ai profughi afghani ed ha spiegato che per questo, da parte italiana, è stato dato «un nuovo sostanziale impulso all'ampliamento della cooperazione finanziaria e tecnica per la realizzazione dei programmi di sviluppo economico e sociale del Pakistan». Spadolini ha rilevato «con profonda inquietudine» che •alcune crisi, e soprattutto quella afghana», hanno alla loro base «la presenza militare sovietica» e comportamenti in contrasto con l'autodeterminazione dei popoli

Persone citate: Mohammad Zia, Pertini, Pertini Profughi, Spadolini