Le lettere della domenica

I giochi di Tuttolibri Le lettere della domenica Come scrive difficile, senatore! Nella Stampa del 18 dicembre il presidente del Senato, Aminto re Fanfani, risponde alla critica che il linguista Tristano Bolelli aveva fatto sempre sulla Stampa (del 15 dicembre) a proposito di un uso più corretto della lingua italiana. Ora il Senatore, in cinque colonne, ci spiega cosa sono queste «indagini conoscitive» senza rispondere però al quesito, che a mio parere era: «Non possono/vogliono i politici parlare e scrivere più chiaro?». Indirettamente la sua risposta ci conferma e ci dà un valore della incomunicabilità tra politici e cittadini. Usando la formula di Flesch modificata (i lettori di Tuttolibri l'hanno conosciuta nel TL 29 del 1970) che permette di valutare la leggibilità degli scritti, si vede che questo articolo, scritto apposta per spiegare un argomento che era parso poco chiaro, è in effetti «poco leggibile»: il suo Ìndice di leggibilità è 26,5 (neU'esempio di Tuttolibri n. 29 si andava da un illeggibile Gadda con indi ce 10 ad un leggibilissimo Moravia con 70). Un esempio per tutti, senza formule e calcoli, ci d& un'idea chiara di quanto sopra: nella terza colonna, la prima frase I giochi di Tuttolibri Ecco la soluzione del cruciverba 'La malattia chiamata uomo» apparso ieri in Tuttolibri. /I gioco era imperniato sul nome di Ferdinando Camon. Orizzontali: 1. solai; 6. topica; 10. caste; 15. Trinacria; 17. Santos; 18. rara; 19. ri; 20. re; 22. fissati; 23. Me; 24. respingenti; 27. Al; 28. de; 29. messaggero; 30. alle; 32. conciliatore; 34. ie; 38. lambito; 39. ai; 40. break; 42. orbita; 44. no; 45. lodata; 46. Sade; 47. musa; 49. salire; SO. Meli; 51. mare; 52. redigere; 54. iti; 55. dosi; 56. Dorian; 57. od; 58. st; 59. Cid; 60. Grevin; 62. orme; 64. sonno; 65. pagliaio; 66. fan. Verticali: 1. strada; 2. orate; 3. lire; 4. ana; 5. la; 6. Trissino; 7. oi; 8. parigina; 9. CG; 10. cast; 11. ansia; 12. sta; 13. totale; 14. esile; 16. crescita; 17. sinora; 21. Engadina; 22. feroce; 24. rendite; 25. pala; 26. geto; 29. morbidi; 31. lineare, 32. cembali; 33. embolia; 35. farsetto; 36. ordigno; 37. Oka; 38. lo; 41. ateroma; 43. auriga; 45. Ladini; 47. mas; 48. SE; 49. seria; 50. miss; 51. mod; 52. rovi; 53. Eden; 55. Dio; 56. del; S9.CN;61.RG;63.RF. dbFdj . . ; ; ; del secondo capoverso è lunga ben diciotto righe! Posso suggerire al senatore Fanfani di dedicare qualcuna delle «Integrazioni conoscitive al dialogo parlamentare» all'argomento: «Come migliorare la comunicabilità tra politici e cittadini tramite l'uso di un italiano semplice» invitando all'uopo un linguista? Vittorio Vallini, Torino Cara sanità per gli autotassati Non avendo la mutua, mi sono rivolto al Servizio sanitario nazionale per essere assistito. Un recente decreto ha determinato un contributo fisso annuo di L. 300 mila, maggiorato di un importo pari al 3% del reddito imponibile Irpef. Il detto contributo è ridotto a L. 100 mila annue per i cittadini con reddito non superiore all'importo della pensione sociale (cioè L. 1.385.150 per l'anno 1980 e L. 1.653.650 per l'anno 1981). Detto decreto viene a colpire duramente le classi meno abbienti. Un esempio: con un reddito di L. 1.440.000 si devono pagare L. 343 mila. Per sole 55 mila lire di differenza la tassazione è di ben 245 mila lire in più! L'autotassazione, che doveva essere pagata entro il 31 dicembre '81, è stata rinviata al j 30 gennaio prossimo. Pertanto c'è ancora tempo per fare rilevare che il decreto in oggetto è stato varato con criterio abbastanza ingiusto e sperare in un ulteriore rinvio, in attesa della riforma finanziaria che dovrà tenere conto di un allargamento della fascia di minimo reddito, poiché quello della pensione sociale è assolutamente insopporta- bile" JV.Lidonn.cz. Reggio C. Tutti d'accordo sui fatti di Polonia Ha ragione Lietta Tornabuoni (La Stampa. 31 dicembre): di frpnte all'unanimità dei politici italiani sui fatti di Polonia si prova disagio, ma non è «oscuro». E' lo stesso disagio che si prova di fronte alle bugie opportunistiche, che del resto vengono dette anche quando i politici sono in disaccordo. Molto più rasserenante è il ventaglio di opinioni dei lettori, che La Stampa pubblica. Che i cittadini siano più intelligenti (cioè critici) e sinceri della loro classe dirigente? Credo proprio di si. Domenico Grosso. Monza /pd / doganieri precisano I rappresentanti sindacali del personale doganale del Friuli-Venezia Giulia si riferiscono all'articolo di Giuseppe Zaccaria «Droga, la nuova frontiera all'Est» (La Stampa, 30 dicembre), in particolare alle parti in cui si afferma: «la corruzione di chi alle dogane avrebbe dovuto compiere i controlli... lo spostamento in via precauzionale di alcuni doganieri... la tariffa versata per agevolare ogni passaggio di droga: 20 milioni... fenomeno di cui tutti in Friuli e in Venezia-Giulia conoscevano l'esistenza, ma di cui nessuno parlava In proposito, premesso che i servizi di «controllo» alle dogane vengono svolti dai doganieri (intendendosi con tale termine il personale civile dipendente dalla Direzione generale delle dogane) nonché dai militari della Guardia di Finanza, si fa presente: — che non ci sono stati trasferimenti del personale civile delle dogane: — che non ci sono state denunce per corruzione, né comunicazioni giudiziarie in tal senso, né sono in corso inchieste amministrative a carico del suddetto personale: — che i doganieri effettuano i controlli nella piena osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari che regolano la suddetta materia. C. Sciortino, R. Marmilo, D. Barone, D. Malavenda, F. Smareglia, Trieste Cgil. Cisl. Uil, Sipdad. Saud Di trasferimenti del personale civile delle dogane o di inchieste in corso, l'articolo non parlava, e spiace che i doganieri del Friuli abbiano scambiato la radiografia di una situazione con un'accusa all'intera categoria, g- z. Godere la terra senza distruggerla L'invito biblico a «soggiogare» la terra («Lettere» del 10 gennaio) mi ha sempre dato fastidio, perché in quel forte verbo è implicita la violenza. Ma. poiché le parole sono un segno, è comunque doveroso evitare di vederne solo la lettera. Per «soggiogate la terra» io ho inteso: scoprite, conoscete le leggi della natura; servitevene. rispettandole: sappiate godere di ciò che vista attorno. E se lo Spirito Santo (!?) non voleva significare questo, non importa. E' sufficiente che cosi lo interpretino gli uomini, compresi il Papa e Cero netti. G. M. Pasini. Pavia Sui vascelli della nostra Marina A titolo di collaborazione, senza polemica, mi permetto di segnalare gli errori più eclatanti e ripetuti in cui cadono i giornalisti quando trattano argomenti riguardanti la Marina militare e riferiscono i «gradi» degli ufficiali. La voce capitano non ha alcun significato: essa è la traduzione superficiale della parola inglese captain, che vuol dire capitano di vascello, qualora indichi il grado gerarchico ed anche comandante qualora si riferisca alla funzione dell'ufficiale. La parola inglese commander viene spesso erroneamente tradotta comandante: con essa invece si indica il grado gerarchico di capitano di fregata (corrispondente a tenente colonnello nell'Esercito e nell'Aeronautica). L'espressione inglese commanding officer è. in italiano, ufficiale comandante. La parola inglese lieutenant viene tradotta tenente: in ambito navale essa significa tenente di vascello, ufficiale tri gallonato (capitano nell'Esercito e nell'Aeronautica). Il sottotenente di vascello è ufficiale bigallonato. corri- a e , . , a o spondente al tenente di Esercito e Aeronautica. Il grado di sottotenente nell'Esercito e nell'Aeronautica corrisponde in Marina militare a quello di guardiamarina. Pertanto, attribuire a ufficiali di Marina, allocuzioni quali capitano, tenente, maggiore è privo di significato e, in certi casi, sminuisce ingiustificatamente il grado gerarchico realmente rivestito (e faticosamente conquistato). Enrico Buffi, Sanremo contrammiraglio (r.n.) Che c'entra l'Inps con gli statali? In riferimento all'intervista con Ravenna relativa al dissesto finanziario dell'Inpu (La Stampa, 8 gennaio), dobbiamo rilevare l'illogicità e la confusione presenti nel discorso sulle cause del predetto sfascio che si continuano ad individuare nel prepensiona' mento dei pubblici dipendenti. Ora tutti sanno o dovrebbe ro sapere che le pensioni dei pubblici dipendenti non sono erogate dall'Inps, ma dal Tesoro o da Casse Autonome che presentano bilancio e pa trimonio floridi per il motivo che nel pubblico impiego non si è confuso la previdenza con l'assistenza e non c'è il fenomeno dell'evasione contributiva e delle pensioni di invalidità, cause vere del dissesto Inps. Le Casse pensioni dei pubblici dipendenti, pur avendo l'onere del prepensionamento degli iscrìtti, presentano bilanci economici equilibrati. In conclusione, le passività finanziarie dell'Inps non sono da addebitare ai pubblici dipendenti che con il predetto Ente non hanno alcun rapporto previdenziale. L. Bombaci, M. Risso responsabili Clsl-Fils di Asti Responsabilità a equo compenso Con una certa frequenza nlSrgcimcclfqIcuna certa affiora negli articoli e negli interventi dei lettori la polemica sugli emolumenti ai grandi commis dello Stato, o anche ai più modesti dirigenti pubblici e privati. Ma perché tanta acredine, un po' provinciale, verso le retribuzioni di chi ha posti di grande responsabilità? Anche nelle società collettivistiche i compensi ai vertici sono nettamente superiori a quelli dei dipendenti, è naturale che sia cosi. Michele Marengo, Milano o i Per l'Europa suonò la Grande Orchestra Ho letto con gioia e con speranza l'articolo di Alberto Sinigaglia sulla nascente «Filarmonica» della Scala (La Stampa, 30 dicembre), che sa rebbe (e che può essere) la più grande e perfetta orchestra che l'Italia abbia mai avuto, in grado di competere con le migliori orchestre europee. Siccome la storia non si cancella, vorrei informare che un'orchestra di tale livello, appunto in grado di confrontarsi con gli stessi presti giosi organismi sinfonici con i quali potrà confrontarsi la «Filarmonica scaligera», in Italia c'è già stata e questa è la Grande Orchestra Sinfoni ca di Torino della Rai. prof. Pietro Righini, Torino Il 3 gennaio abbiamo pubbli cato un'intervista con il maestro Mario Rossi, che fu direttore dell'Orchestra sinfonica della Rai di Torino. Genitori cassieri non più educatori Chissà perché è idea corrente che i genitori non abbiano più la responsabilità di educare i figli, di « curarne il cuore» come ne curano i pa sti e la salute. Sarà società evoluta, ma non si accorgono di essere considerati come semplici cassieri e, molto spesso, di esserlo davvero? Giuseppe Errico, La Spezia é i à i è o // film, il critico e lo spettatore Sulla Stampa apparvero giudizi molto positivi sul film Le occasioni di Rosa e sul relativo regista, al punto di invogliarmi ad andarlo a vedere unitamente ad un gruppo di amici di vario orientamento e grado culturale. Orbene, siamo tutti, dico tutti, usciti totalmente insoddisfatti e senza aver trovato un solo elemento positivo in un film pieno di mutili lungaggini e zeppo di luoghi co muni. Poiché andare al cinema costa tempo e denaro, sarebbe opportuno che il crìtico tenesse conto delle esigenze dello spettatore di media cultura, mettendolo almeno in guardia di fronte a film che non vanno giudicati positivamente solo perché sono sperimentali o hanno lo scopo dlanciare un nuovo regista. Francesco CamuratGassinCi sono autori egregi che stanno, per costituzione, in quel limbo aborrito dei film difficiliQuesto contrattempo (è megliCelentano? è meglio Spielberg?non esime il recensore dal segnalare i talenti quando ci sono. s. r