L'Etna brontola Nuova eruzione?

L'Etna brontola Nuova eruzione? Dopo dieci mesi di calma L'Etna brontola Nuova eruzione? CATANIA — Dopo dieci mesi di calma, l'Etna ha ripreso a tremare e ad emettere cenere e vapori dalla «bocca nuova*. I brontolìi, causati da crolli interni nel condotto centrale e dal ribollio della lava, sono stati registrati dalle stazioni di rilevamento sulle pendici del vulcano. Non è escluso che si tratti di segni premonitori di un'eruzione che si sta preparando. Se è cosi, l'attività sismica si farà via via sempre più intensa: è ciò che solitamente accade allorché il magma si prepara a sgorgare all'esterno. I vulcanologi dell'Istituto di scienze della terra e quelli dell'Istituto internazionale di vulcanologia collegato al CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) seguono con attenzione il comportamento del vulcano che da 48 ore è completamente nascosto da vasti strati di nubi. Sulla base dei dati forniti dalle apparecchiature di controllo, i tecnici non possono fare previsioni, dire cioè se e quando ci sarà un'eruzione. «S'unasituazio- ne normale per un vulcano attivo qual è l'Etna», dicono. Ma non escludono che la situazione possa più o meno improvvisamente evolversi verso un rigurgito lavico. L'ultima eruzione risale al marzo dello scorso anno; si trattò di un'eruzione drammatica. Il fiume di lava minacciò da vicino il paese di Randazzo e distrusse numerose case di campagna e frutteti provocando danni per parecchi miliardi. L'Etna, la cui nascita viene fatta risalire dai geologi a circa un milione di anni fa, una volta era noto per il suo comportamento abitudinario e quasi «pignolo». Le sue eruzioni, in media, avvenivano una volta all'anno e difficilmente, tra una colata e l'altra, riservava sorprese. Una decina d'anni fa cominciò invece a fare le bizze, a mutare il suo comportamento, a non mantenere le scadenze. Si risvegliava improvvisamente, non teneva più il ritmo, quasi volesse spazientire i vulcanologi. Poi, lentamente, parve voler tornare alle sue vecchie abitudini, a entrare in eruzione periodicamente, come faceva prima. Nel 1979, però, il vulcano siciliano ne combinò di tutti i colori: nell'arco del dodici mesi entrò diverse volte in eruzione, in agosto apri un nuovo cratere, la cosiddetta «bocca nuova», e il 13 settembre, per la prima volta nella sua storia, fece una strage. Una violenta esplosione nella «bocca nuova» proiettò all'esterno un considerevole numero di massi lavici che, ricadendo a pioggia, investirono in pieno una comitiva di turisti che si trovavano in prossimità del cratere. Sei persone morirono sul colpo e altre 22 rimasero ferite. Anche il fatto che dall'ultima colata siano trascorsi dieci mesi, fa pensare che un'altra eruzione debba essere ormai prossima. Non è però detto che ciò avverrà necessariamente dalla «bocca nuova». Potrebbe accadere dal cratere di Nord-Est, oppure dal cratere centrale. Quest'ultimo da qualche tempo è completamente otturato da una specie di tappo, una ciclopica volta lavica grande quanto un campo di calcia f. s.

Luoghi citati: Catania, Randazzo