Forse le incrostazioni di ghiaccio hanno trascinato l'aereo nel fiume

Forse le incrostazioni di ghiaccio hanno trascinato l'aereo nel fiume Forse le incrostazioni di ghiaccio hanno trascinato l'aereo nel fiume Testimonianza di un pilota - Morti in ospedale a Washington due automobilisti scagliati nel Potomac dal Boeing - Il bilancio è di 78 morti ■ Reagan sorvola in elicottero il luogo della sciagura DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Le vittime della sciagura aerea di Washington sono salite a 78: altre due persone, due automobilisti investiti dal Boeing sul ponte del Potomac, sono morte in ospedale. Sono i tenenti dell'Aviazione Militare Saunders e Bowles, che stavano tornando a casa in Virginia dalla capitale. Complessivamente, 74 tra passeggeri e membri dell'equipaggio e quattro pendolari hanno perso la vita nel disastro, il primo in 26 mesi di una compagnia di linea Usa. I superstiti si stanno tutti riprendendo: una, Priscilla Turado, 23 anni, ha perduto nell'incidente il marito e il figlio di tre mesi. La tv ha presentato immagini agghiaccianti. Reagan, che ha voluto sorvolare il ponte sul Potomac in elicottero, ha esaltato in un discorso il coraggio di due uomini: uno, un passeggero del quale si ignora il nome, che avrebbe potuto salvarsi, ma si è sacrificato per altri S compagni prima di scomparire sott'acqua; l'altro, un funzionario ventottenne dell'Ufficio Bilancio del Congresso, Lenny Skutnik, che si è buttato nel fiume per portare a riva la hostess Kelly Dunnan. La maggior parte delle vittime è ancora rinchiusa nella gelida bara della fusoliera bianca e blu del Boeing, sul fondo del Potomac, a 7 metri di profondità. Solo 12 cadaveri sono stati recuperati. Lavorando instancabilmente a temperature che oscillano trai Sei 10 gradi sotto zero, i sommozzatori stanno tentando di recuperare la 'Scatola nera» che dovrebbe contenere la registrazione delle ultime parole del comandante e del funzionamento delle attrezzature di bordo. Il National Transport Safety Board, che conduce l'inchiesta, ha accentrato la sua attenzione su quattro possibili cause della sciagura: incrostazioni di ghiaccio sulle ali, inquinamento del carburante, guasto al motore, errore del pilota. L'inchiesta si preannuncia estremamente difficile: non vi è stato scambio di messaggi tra il comandante e la torre di controllo; l'apparecchio è scomparso subito nella neve che cadeva fitta, ed è rimasto sui radar solo 8 secondi; quando ha urtato il ponte aveva ancora il carrello abbassato. L'ipotesi più' consistente sembra quella delle incrostazioni di ghiaccio. Durante i 72 minuti d'attesa per il decollo (l'aeroporto era stato chiuso per la neve) le incrostazioni furono tolte due volte con una sostanza chimica. Ma sembra che tra la seconda volta e il decollo fossero passati 40 minuti, periodo sufficiente perché si formassero altre incrostazioni. Inoltre, uno dei 5 passeggeri superstiti, anch'egli pilota di professione, Joseph Stiley, ha rilasciato una dichiarazione che «incrimina» in qualche modo il maltempo: «Sulla pista il Boeing non riusciva ad acquistare velocità— ha detto — forse aveva ghiaccio sulle ali o qualcosa del genere. Spingeva, spingeva, ma il motore non girava abbastanza. L'aereo si trovava al fondo della pista e ha dovuto alzarsi. Mio Dio, ho detto ad un altro passeggero, non ce la faremo». Un pilota di un aereo della Branif f in attesa sulla pista ha affermato di aver visto le incrostazioni di ghiaccio sulle ali del Boeing. Il direttore dell'equipe eoe conduce l'inchiesta, Rudy Kapustin, ha ammonito però che «è prematura qualsiasi conclusione... un esito sicuro si avrà solo tra qualche mese». L'ipotesi del carburante inquinato incontra minor favore, perché i controlli sono rigorosi. Solo un inspiegabile incidente per il contatto tra la sostanza chimica usata contro le incrostazioni e il cherosene potrebbe esserne all'origine. «Penso di poter escludere un'adulterazione voluta del carburante — ha detto Kapustin — essa comporterebbe, comunque, un'incriminazione dei colpevoli». Più attendibile potrebbe essere la terza ipotesi, il guasto ai motori. I registri della Federai Aviation Administration dimostrano che il Boeing dell'Air Florida evitò per un caso un disastro, lo scorso luglio, a Tampa, proprio in decollo, quando un motore si bloccò. Il pilota riuscì però a frenare: la pista di Tampa è assai più lunga di quella di Washington. Un errore del pilota, ha dichiarato infine Kapustin, è concepibile solo nel senso che egli potrebbe non aver controllato all'ultimo momento le incrostazioni. Il ghiaccio sulle ali si forma in pochi minuti, ed è pericoloso non tanto per il peso che aggiunge ad esse quanto perché ne falsa l'assetto aerodinamico. Ennio C aretto Washington. Due persone sono salvate da un elicottero dalle acque gelide del Potomac (Tel. Ap)

Persone citate: Bowles, Joseph Stiley, Kelly Dunnan, Lenny Skutnik, Priscilla Turado, Reagan, Rudy Kapustin, Saunders

Luoghi citati: New York, Tampa, Virginia, Washington