Vertice delle forze amate più conservatore in Spagna

Wertfce delle tene amale più conservatore In Spagna Improvvise e inattese sostituzioni decise dal governo Wertfce delle tene amale più conservatore In Spagna Nuovo capo di stato maggiore è il generale Lacalle, un tradizionalista - Sostituisce Gabeiras Monterò, uomo di sicura lealtà al re NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE MADRID — La sostituzione, improvvisa, inattesa e — visti i risultati—anche preoccupante, del vertice delle forze armate, conferma le inquietudini della democrazia spagnola. Il generale Alvaro Lacalle, che è stato nominato capo di stato maggiore generale al posto di Gabeiras Monterò, è infatti considerato un militare conservatore e tradizionalista. Gabeiras era uomo di sicura lealtà al re e alla Costituzione, interprete disciplinato di quel rinnovamento che il sistema democratico tenta di imporre alla società militare spagnola; Lacalle non è affatto un golpista, però il suo modo d'intendere il ruoto dell'esercito nella difficile vita politica del Paese mostra una larga disponibilità verso le tesi che più difendono la vecchia mentalità castrense, formata e protetta in una lunga pratica di privilegi e di considerazione sociale. La rimozione della Junta de los Jefes del Estado Mayor — che è l'organo collegiale di comando delle forze armate — era stata decisa dal governo l'altro ieri, e aveva suscitato qualche perplessità perché, nei drammatici avvenimenti dell'ultimo anno, la Junta aveva sempre manifestato un chiaro sostegno alte azioni di Juan Carlos in difesa d'una democrazia minacciata. I soli segni di soddisfazione erano venuti dalla destra, quella fascista di Bios Pillar e quella costituzinale di Fraga Iribarne; la nomina ora di Lacalle (con lui, compongono la nuova Junta i generali Ramon Ascanio per l'esercito, Emilio Garcia-Conde per l'aeronautica, e il viceammiraglio Saturnino Suances per la marina) pare aggiungere ulteriori elementi di contraddizione alle già pesanti difficoltà del sistema politico spagnolo. Juan Carlos, nel discorso pronunciato in occasione della Pascua Militar, duro nel tono e assai severo nelle accuse, aveva lasciato credere a una decisa sterzata contro le troppe cautele del passato; quanto è successo ieri riporta gli equi¬ libri tra esercito e Costituzione a un livello più inquietante, e lascia credere che il governo preferisca giungere alla celebrazione del processo contro gli ufficiali golpisti in clima di maggior apertura verso le ragioni e i malcontenti delle caserme. I generali componenti la vecchia Junta erano tutti assai vicini all'età della pensione (il passaggio alla riserva sarebbe avvenuto tra aprile e ottobre); la loro sostituzione poteva dunque apparire legittimata dall'intento di procedere alla formazione d'un nuovo vertice che possa condurre sino alla fine le lunghe trattative per l'ingresso delle forze armate spagnole nella Nato. La scelta di ieri trasforma il valore delle decisioni del governo e gli attribuisce un significato politico di segno dubbio. e. st. II Papa: cooperare con i musulmani CITTA' DEL VATICANO — La collaborazione tra cristiani e musulmani per la causa della pace, che «uree» in particolare nel Medio Oriente, è stata messa in rilievo dal Papà nel discorso rivolto ieri al nuovo ambasciatore tunisino presso la Santa Sede, Hedi Baccouche. Giovanni Paolo n ha ricordato la 'Costante sollecitudine» della Tunisia nel ricercare la via del dialogo e della comprensione tra 1 popoli. Dopo aver rilevato i legami di »solida amicizia» stabiliti dai cristiani tunisini con i compatrioti, in maggioranza musul mani, e la benevolenza della quale gode la Chiesa cattolica nel Paese, il Papa ha concluso insistendo sulla necessità che i credenti in Dio, musulmani e cristiani, si uniscano

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