La musica di Napoli com'era accende il pubblico di Londra

La musica di Napoli com'era accende il pubblico di Londra La Nuova Compagnia di Canto Popolare al debutto in tournée La musica di Napoli com'era accende il pubblico di Londra LONDRA — Nonostante la neve che paralizza Londra, il pubblico inglese si è mosso di casa l'altra sera per la Nuova Compagnia di Canto Popolare di Napoli. mE' il nostro debutto in una sede che ci avevano descritto come difficile, restia — dice Corrado Sfogli, uno dei sei musici, l'intellettuale del gruppo — ma li abbiamo visti segnare il tempo con le mani, chiedere bis, ci hanno insomma riservato un 'accoglienza calorosa». Dopo le dodici recite al teatro Riverside, uno dei più interessanti e cosmopoliti di Londra (nel senso che David Gothard, il direttore del teatro, fa arrivare il meglio da Giappone, Italia, Francia, ecc.), la compagnia andrà in Australia. Qui a Londra, Nunzio Areni, Franco Faraldo, Giovanni Mauriello, Corrado Sfogli. Patrizio Trampetti e Fausta Vetere, sobriamente vestiti in bianco e nero — un accenno al folclore nello scialle di Fausta, appoggiato sui fianchi —, presentano le canzoni e le danze tradizionali del popolo campano. Alcune delle quali trovate con lavoro da certosino e interpretate con grande rigore ma anche vivacità ed estro. La compagnia ripropone strutture ritmiche estinte, come la villanella «una danza — dice Sfogli — che dalla Campania era stata ripresa da compositori italiani del Cinquecento e fatta rifiorire a Bologna e nel Veneto». Roberto De Simone, che aveva fondato la compagnia nel '67, non è da tempo nel gruppo. ^Continua a fare teatro, mentre noi preferiamo avere un rapporto più diretto con il pubblico — precisa Mauriello, occhi mobilissimi sotto le sopracciglia nere ed espressive—ma siamo in ottimi rapporti: Il pubblico londinese era incuriosito ed affascinato anche dagli strumenti che il gruppo usa: oltre a quelli più consueti, c'è la chitarra battente, i crotali, le nacchere che il dialetto napoletano chiama con nomenclatura catalana e cioè castagne te; c'è il putipù, detto anche caccavella, che è la pignatta per cucinare i fagioli, l'arciliuto, il flauto dolce, e altri. Spiegano: •Alcuni di questi strumenti vengono direttamente dalla Spagna, prima come strumento colto, poi popolare, raccolto dalla tradizione e usato nelle feste popolari». Feste che non si fanno più, scomparse con la feroce urbanizzazione di Napoli e della Campania. 'Noi abbiamo scoperto questo patrimonio culturale: musica che nasceva nella campagna napoletana con personaggi dai nomi come Gian Leonardo dell'Arpa, così chiamato perché si accompagnava con quello strumento. O Giovanni della Carriola, perché, essendo sciancato, si trascinava con le mani in una carretta: immagini da Breughel, da Bosch», dice Sfogli. L/integrita della realizzazione di canti come II mattacino, danza funebre del XVII secolo, delle tammurriate (canzoni accompagnate da tamburelli arabi che contrastano con le villanelle di spirito e melodia rinascimentale) come Li '/figlioli (testo che, a somiglianza di quello di Lorenzo de' Medici, consiglia alle giovani di approfittare della fugace gioventù) hanno colpito il pubblico e la critica inglese. Il pubblico ha anche richiesto a gran voce la canzone di Masaniello, che Roberto De Simone ha composto sul tema del popolano ribelle giustiziato dallo stesso popolo napoletano; è il racconto di una Napoli disperatamente individualista, di un pescatore camorrista che vuole avere lo stesso potere e ricchezze del Viceré spagnolo. E se dovessero comporre una canzone su un Masaniello contemporaneo, penserebbero a Raffaele Cutolo? 'Non lo reputiamo un Masaniello, no senz'altro». Gaia Servadio ir k -, La Nuova Compagnia: dopo Londra, l'Australia