Varsavia promette «normalità» Continuano processi ed arresti

Varsavia promette «normalità» Continuano processi ed arresti Varsavia promette «normalità» Continuano processi ed arresti Due viceprimi ministri: «La legge marziale sarà presto abolita se la situazione si mantiene stabile» - Riunita la direzione poup - Notizie di incidenti - Accuse d'ingerenze VARSAVIA — A un mese dal colpo di Stato militare e dalla proclamazione della legge marziale, la Polonia si avvia—tra mule difficoltà politiche, economiche e sociali — verso la •normalizzazione», che ha avuto come obiettivo principale la decapitazione del sindacato libero Solidarietà capeggiato da Walesa (tuttora agli arresti domiciliari) e la fine della embrionale democratizzazione del Paese. La principale preoccupazione dei leaders militari che reggono le sorti del Paese (e su cui cade la responsabilità dei sanguinosi incidenti avvenuti per indurre i lavoratori a non scioperare, nonché di migliaia di arresti) sembra ora quella di rassicurare i cittadini e i Paesi occidentali sulle loro intenzioni moderate. Già l'altro ieri, e poi ancora ieri, con insistenza fonti autorevoli hanno fatto sapere che la legge marziale potrebbe essere abrogata in tempi abbastanza brevi, forse già all'inizio di febbraio. Il vice primo ministro di Varsavia Jerzy Ozdowski in una conferenza stampa tenuta a giornalisti stranieri ha detto che •tutto dipenderà dagli sviluppi della situazione del Paese, in quanto il governo non ha un calendario definito'. Ozdowski ha anche aggiunto di essere disposto a dare le dimissioni dalla sua carica qualora glielo consigliassero le autorità ecclesiastiche (il vice primo ministro è cattolico). -Per ora però — ha concluso — non ho intenzione di dimettermi'. Un altro vice primo ministro, Kakowski, ha dichiarato alla televisione polacca che la revoca dello stato d'assedio «é questione di settimane se si mantiene la stabilità-. Tuttavia ha anche dovuto aggiungere che «un certo numero delle migliaia di persone arrestate deve per il momento rimanere in stato di detensione: Ancora su questo tono le affermazioni fatte da Jablonski in un incontro con i rappresentanti del corpo diplomatico nella sua qualità di presidente del Consiglio di Stato polacco (presidenza collegiale della Repubblica). Nel corso dell'incontro nel palazzo di Wilanow (nei pressi di Varsavia), organizzato tutti gli anni in occasione dell'anno nuovo, Jablonski ha dichiarato che •per limitare la durata delle misure giuridiche straordinarie; la Polonia ha bisogno di «calma interna e all'estero». Il presidente del Consiglio di Stato ha rilevato l'aiuto •importante dei Paesi socialisti e lccs l'atteggiamento equilibrato che dimostra la volontà di comprensione di molti altri Paesi' ed ha denunciato le attività che hanno per scopo «la stimolazione delle tensioni intorno alla Polonia' ed i tentativi «di ingerenza negli affari interni della Polonia' e «le sanzioni economiche che prolungano la strada che porta alla soluzione della crisi e colpisce fortemente le masse della società polacca'. Il Politburo del partito comunista polacco si è riunito ieri a Varsavia. All'ordine del giorno la situazione socio-politica ed economica del Paese II Politburo del comitato centrale del partito comunista polacco ha con l'occasione chiesto a tutti gli iscritti di aiutare le vittime delle alluvioni verificatesi in questi giorni. Al riguardo l'ufficio politico ha invitato le organizzazioni di partito delle regioni direttamente colpite dalla piena a mobilitarsi per soccorrere le popolazioni e riparare i danni provocati dalla calamità naturale. - Continuano intanto gli arresti e i processi di sindacalisti. Leszek Zywieniaak, l'organizzatore di uno sciopero nella fabbrica di materiale ferroviario Pafawag di Wroclaw (Breslavia) — una delle più grandi fabbriche del Paese — è stato condannato a tre anni di prigione da un tribunale militare: lo ha comunicato Radio Varsavia ascoltata a Vienna. Lo sciopero nella fabbrica Pafawag non era mai stato annunciato ufficialmente. Secondo testimonianze non confermate lo sciopero sarebbe stato stroncato il 16 dicembre con particolare brutalità e numerosi scioperanti sarebbero stati uccisi dalla milizia nel corso dell'assalto. Un tribunale militare di Kielce ha condannato a quattro anni di prigione Zygmunt Kreczmonik accusato di aver tentato di introdursi in un vagone carico di esplosivi che faceva parte di un convoglio militare: anche questa notizia è stata data da Radio Varsavia.

Persone citate: Jablonski, Jerzy Ozdowski, Leszek Zywieniaak, Walesa