Un'altra «verità» al processo dell'uomo delle cento verità

Un'altra «verità» al processo dell'uomo delle cento verità Francesco Sgrò interrogato per la strage dell'Italicus Un'altra «verità» al processo dell'uomo delle cento verità BOLOGNA — Tocca a Francesco Sgrò. già chiamato l'uomo delle cento verità, deporre come imputato, davanti ai giudici della corte d'assise che devono decidere per la strage sul treno Italicus. Bidello alla facoltà di Fisica, trentacinque anni, minuto, volto inquieto e sguardo sfuggente, è accusato di calunnia: attraverso lui passò, nei giorni successivi all'attentato, il tentativo del movimento sociale di coinvolgere nel massacro il partito comunista. Nella prima metà del luglio '74. a circa tre settimane dalla strage avvenuta nella notte fre il 3 e il 4 agosto, avrebbe raccontato all'avv. Aldo Basi le di aver visto in uno scanti nato dell'Università un pacco sospetto. 'Forse era esplosi vo», disse. Il pacco non fu trovato, ma Sgrò avrebbe ag¬ giunto che insieme al plastico c'era una pianta su carta millimetrata della stazione Tiburtina e avrebbe pure sentito accennare a un attentato. Candelotti di tritolo, o quello che era. e mappa sarebbero appartenuti a Davide Ajò. studente in chimica, militante comunista. La storia fu raccontata, il 17 luglio, dagli onorevoli rimirante e Covelli al dott. Emilio Santillo. allora responsabile dei servizi di sicurezza. Venne deciso un piantonamento alla stazione che fu tolto, casualmente. 48 ore prima dell'attentato. I missini coinvolsero Ajò e. ovviamente, il partito comunista: il bidello però fece una serie di inversioni di marcia, decise, ha detto ieri, mentre raccontava la quindicesima «verità». Ma la fantasia del bidello sembra una fonte inesauribi le di idee. Ancora un raccon to. ancora una sterzata: a Ba sile, dice, non avrebbe parlato di Ajò. Ma soltanto in seguito avrebbe accennato a tale •Jò». Verità vendute per denaro e verità regalate per paura ha detto Sgrò, la catena si allunga. Con l'ultimo racconto la posizione dell'avv. Basile, tornato libero dopo una breve permanenza in carcere, po trebbe diventare all'improv viso pesante. Lo ha sottolineato il pubblico ministero, Luigi Persico, invitando il presidente. Mario Negri di Montenegro, a spiegare la situazione all'imputato. A caldo, secondo il pm si dovrebbe fare un confronto fra il bidel lo e gli altri, cioè Basile e Al mirante, testi nel processo. v. tess.

Persone citate: Aldo Basi, Covelli, Davide Ajò, Emilio Santillo, Francesco Sgrò, Luigi Persico, Mario Negri, Sgrò

Luoghi citati: Bologna, Montenegro