La neve e il ghiaccio paralizzano autostrade e ferrovie in Germania di Tito Sansa

La neve e il ghiaccio paralizzano autostrade e ferrovie in Germania Un inverno eccezionalmente duro si è abbattuto su città e campagne, dall'America settentrionale all'Europa La neve e il ghiaccio paralizzano autostrade e ferrovie in Germania Cinquantamila automobilisti provenienti dall'Austria soccorsi dopo ore d'angoscia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Sepolta sotto la neve che cade quasi ininterrottamente da più di due giorni, la Germania sta vivendo un durissimo inverno: traffico stradale paralizzato in grandi città come Monaco e Stoccarda, autostrade bloccate per centinaia di chilometri, decine di migliaia di automobilisti sorpresi dalla tormenta e costretti a passare molte ore all'addiaccio in attesa di soccorsi, caotici ritardi anche nelle ferrovie federali, il cui motto imprudente è 'tutti parlano del tempo, noi no», difficoltà nel rifornimento del gasolio (il cui prezzo è salito del 10 per cento in tre giorni), centinaia di battelli attanagliati dal ghiaccio sui canali gelati. Inoltre, in diverse regioni alcuni fiumi in piena al la metà della settimana scor sa (quando vi era stata un'onda di disgelo) sono straripati, lasciando migliaia di ettari di terreno allagati, ora trasformati in laghi ghiacciati. La navigazione è tuttora sospesa. Veri drammi umani — riferisce la polizia della Baviera e del Baden - Wuerttemberg — sono avvenuti sulle autostrade Salisburgo - Monaco e Monaco - Stoccarda, sulle quali domenica mattina migliaia di automobilisti che ritornavano dalle ferie in Austria e in Italia sono stati sorpresi dalla bufera di neve. La maggior parte di essi era priva di pneumatici invernali e di catene, per cui sulla salita di Irschenberg (pendenza delio per cento) vi è stato un intasamento generale. Nel giro di poche ore si è formata una coda lunga una quarantina di chilometri, si calcola che circa 50 mila persone siano rimaste prigioniere. Per scaldarsi, tenevano i motori accesi, per cui dopo poco tempo parte di essi è rimasta senza carburante. Vi sono stati una ventina di avvelenamenti da gas di scarico e di congelamenti. Inutili i continui appelli lanciati dalla polizia attraverso la radio: «Non percorrette le autostrade, rimanete nelle vostre località di villeggiatura-. Inutili gli avvertimenti delle autorità di frontiera austriache, che hanno anche messo a disposizione cinque treni navetta per il trasporto delle automobili prive di gomme invernali. Le autorità tedesche hanno rifiutato l'offerta, dicendo di non avere ds rampe adatte per lo scarico dei veicoli. Per cui migliaia di automobili si sono infilate sulle autostrade paralizzate, benché già la notte precedente un migliaio di vetture fosse rimasto bloccato per oltre otto ore. Domenica, il blocco dei cinquantamila è durato fino a dodici ore. Soltanto verso l'alba, con l'intervento di mezzi cingolati che hanno sgomberato la neve, distribuito tè calde, coperte e anche benzina, il traffico è ripreso. Ieri mattina, le stesse scene si sono ripetute nella Germania centro - settentrionale, intorno a Francoforte e tra Colonia e Bonn. Continui gli appelli della radio a lasciare a casa la macchina e a usare i mezzi pubblici che erano stati rinforzati. E di nuovo orecchie sorde da parte di milioni di tedeschi, che si sono buttati sulle strade innevate e ghiacciate. Nel pomeriggio, la situazione è ancora peggiorata, perché sul terreno gelato è caduta la pioggia. Ci sono stati migliaia di incidenti, la polizia registra centinaia di vetture rovesciate sulle autostrade « totalmente impraticabili». Ma la follia collettiva è continuata anche la sera, mentre i tram e gli autobus circolavano semivuoti. Il fenomeno degli imbottigliamenti autostradali non è nuovo in Germania, è stato esaminato anche da diversi psicologi, i quali hanno interrogato migliaia di automobilisti che hanno fatto l'esperienza di rimanere prigionieri per molte ore, benché fossero stati informati dalla radio della polizia (efficientissima) del pericolo cui andavano incontro e sapessero che le strade parallele, nazionali e provinciali, erano semivuote. «C'è una sorta di piacere collettivo a rimanere bloccati — hanno constatato gli studiosi — una volta ci si vantava di avere fatto un certo percorso in poche ore, adesso ci si gloria di essere rimasti bloccati tutta una notte, a venti gradi sotto zero.. Tito Sansa Francoforte. Un bulldozer sposta montagne di neve per liberare la pista dell'aeroporto (Tel. Ap)