I transessuali chiedono il diritto di poter cambiare i dati anagrafici

I transessuali chiedono il diritto di pater cambiare i dati anagrafici Milano: congresso del Mit su un problema che coinvolge migliaia di persone I transessuali chiedono il diritto di pater cambiare i dati anagrafici MILANO — Il secondo congresso nazionale del Movimento italiano transessuali (Mit) è incominciato ieri nella sala della Provincia in via Corridoni. I lavori proseguiranno per l'intera giornata di oggi. Il programma di ieri comprendeva interventi di Paola Astuni (del Mit), Francesco Rutelli (vicesegretario del partito radicale), Armanda Guiducci (scrittrice). Ciglia Tedesco Tato (senatrice del pei), Gianna Schelotto (psicologa), Umberto Dragone (consigliere comunale del psi di Milano), Adele Faccio (parlamentare radicale), Angelo Pezzana (del Fuori), Guido Agnina (assessore comunale alla Cultura, radicale eletto nella lista del psi). Dibattito al termine delle relazioni e, la sera, tavola rotonda con i rappresentanti dei partiti radicale, comunista, repubblicano, socialista, sinistra indipendente e pdup. «Questo congresso — ha detto Pina Bonanno leader del Mit — è stato Indetto anche per costringere i politici ad esprimersi pubblicamente su un problema che coinvolge diverse migliata di cittadini, prendendo ufficialmente posizione sul progetto di legge De Cataldo che concede la facoltà di modificare anagrafteamente lo status sessuale, In corrispondenza con quello reale*. Già apprpvata dalla Camera, la normativa è stata, al Senato, bloccata da una serie di emendamenti, presentati principalmente dalla democrazia cristiana. Le transessuali ricordano che per certificare l'avvenuto cambiamento, la legge De Cataldo esigeva uno specifico attestato medico; le nuove proposte al contrario richiedono un numero cosi alto di controlli (da parte di sanitari, psicologi pbemvvcsoperatori sociali) da rendere | praticamente di dominio pubblico un problema che deve essere invece trattato quanto meno con discrezione. Pur se venisse approvata la normativa più favorevole, rimarrebbe comunque l'ostacolo dell'operazione chirurgica, indispensabile per sancire ufficialmente il nuovo status. Nel nostro Paese è vietata: cliniche specializzate esistono in Inghilterra, Svizzera, Germania, Belgio, Jugoslavia, Svezia, Danimarca, Norvegia Appena la legge concederà la facoltà di mutare il dato anagrafico — e il radicale Rutelli si è dimostrato ottimista, ribadendo che, al di là delle apparenze, «sono stati compiuti passi avanti rispetto alla situazione In cui, l'anno scorso, si svolse II primo congresso del Mit* — le transessuali intendono chiedere la legalizzazione dell'intervento. Oggi l'operazione costa da | dieci milioni in su. Dove tro¬ varli? .Non è possibile per noi svolgere nessuna attività — ha gridato Paola Astuni nella relazione introduttiva —, all'ufficio collocamento slamo state ogni volta trattate con disprezzo. Qualsiasi eventuale datore di lavoro ci rifiuta. Unico spazio possibile, la prostituzione, che ci confina in un vicolo cieco*. Astuni ha poi ricordato vari momenti della vita del Mit. «E' giusto — ha concluso — che le nostre battaglie siano condotte in prima persona, da noi cioè; ma è doveroso e auspicabile che siano vissute da tutti i cittadini In sterne: donne, uomini e tran sessuali*. Ornella Rota

Persone citate: Adele Faccio, Angelo Pezzana, Armanda Guiducci, Francesco Rutelli, Gianna Schelotto, Ornella Rota, Pina Bonanno, Rutelli, Umberto Dragone