La giustizia a passo troppo lento (mancano le aule e i magistrati)
La giustizia a passo troppo lento (mancano le aule e i magistrati) L'inaugurazione dell'anno ripropone in un dibattito i vecchi problemi La giustizia a passo troppo lento (mancano le aule e i magistrati) Dopo la solenne cerimonia in Corte d'appello discutono giudici, avvocati, politici e amministratori - Il sindaco: «In sette anni ho avuto 38 incontri con i ministri» - Il presidente dell'Ordine forense: «Situazione disastrosa» Com'è consuetudine, da qualche anno a questa parte, subito dopo l'inaugurazione dell'anno giudiziario con la relazione del procuratore generale Bongioannini sull'attivita giudiziaria nel distretto Piemonte-Valle d'Aosta, si è tenuto un incontro-dibattito tra operatori della giustizia, personalità politiche, amministratori. Ma ieri mattina, nell'aula non troppo affollata della prima sezione civile della Corte d'Appello, dove si era appena conclusa la cerimonia, si è assistito più che ad incontro ad un dialogo tra sordi. Da una parte il rappresentante del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), professor Guizzi, dell'Università di Napoli e il consigliere Proto, dell'ufficio legislatura del ministero di Grazia e Giustizia. Dall'altra il sindaco di Torino, Diego Novelli, il presidente dell'Ordine degli avvo cati Gianvittorio Gabri. Il professor Guizzi ha raccontato agli astanti il travaglio con cui è maturata la decisione di far svolgere nelle varie sedi dei distretti giudiziari l'inaugurazione con la cerimonia vecchio stile, 'Un'arcaica ritotalità — ha detto — che con serva però un margine di utilità per un esame dello stato in cui versa la giustizia nel nostro Paese: •Il nuovo Csm, insediatosi nel luglio scorso—ha ricordato Guizzi —, ha vissuto il tra
Persone citate: Bongioannini, Diego Novelli, Gabri, Proto
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