La Stampa - Consultazione Archivio

Ceat gomme, via libera dei creditori dopo r assemblea-fiume (oltre 9 ore) Approvata l'amministrazione controliata; tempi lunghi per il risanamento Ceat gomme, via libera dei creditori dopo r assemblea-fiume (oltre 9 ore) TORINO — La Ceat Pneumatici ora può salvarsi. Il via libera all'amministrazione controllata è venuto ien dall'assemblea dei creditori che. a larga maggioranza, ha approvato la procedura avviata a novembre. L'assemblea è stata piuttosto tormentata (è durata oltre nove ore) e il risanamento del gruppo — ha spiegato il commissario giudiziale Pietro Angelo Cerri nella sua relazione — non sarà facile: richiederà «tempi lunghi», una «profonda ristrutturazione* e «non lievi difficolta dovranno essere superate per portare l'impresa ad un livello di redditività». In pratica la Ceat «continuerà a maturare altre perdite» e l'azionariato, prevede Cerri, «qualora ne ricorra necessità» dovrà intervenire in forma anche massiccia. Per uscire comunque dalla crisi (e dalla stessa amminij strazione controllata sema traumi — ha detto ancora il commissario — te Ceat Pneumatici ha assolutamente bisogno di «capitale fresco», in concreto di un nuovo socio, te- si questa condivisa ampia-' mente dalla Ceat Holding e dagli stessi sindacati che hanno già fatto le dovute pressioni verso il governo perché «faciliti la ricerca di un socio». A rendere però cautamente ottimista Cerri sulla possibilità di ripresa del gruppo, al di là delle valutatomi piuttosto negative sulla crisi che sta sconvolgendo a livello mon¬ diale il mercato dei pneumatici, ci sono i dati relativi allo stato patrimoniale della società: al 31 ottobre, la Ceat Pneumatici aveva in attivo immobilizzazioni e crediti per una quarantina di miliardi (più altri 143 miliardi di «partecipazioni»), mentre in «passivo» aveva debiti a breve per 54 miliardi e a medio termine per 14. C'è poi un altro motivo che ha spinto Cerri a sostenere la strada dell'amministrazione controllata: la Ceat Pneumatici fa parte della Ceat Holding (che ha una parte sana, i cavi) la quale, a sua volta, di pende dalla Sofit, la «finan ziaria interamente di proprie tà degli eredi del fondatore Virginio Tedeschi»; in pratica le famiglie Tedeschi e Marsa glia. Alla Sofit, dalla ricostrusione fatta da Cerri, fanno capo la Ceat International (che controlla 12 società sparse in tutto il mondo che, a loro volta, ne controllano almeno una ventina) e la Ceat S.pA., da cui dipendono la Ceat Cavi, la Ceat Pneumatici, l'Unioncavi, l'Elettronica Valdisieve, la Manifatture di Giaveno, la Imatex e la Cavel (le ultime tre in liquidazione). Terzo gruppo italiano nel settore pneumatici (dopo Pirelli e Michelin), 3250 dipen denti tra Settimo e Anagni (metà dei quali in cassa integrazione per tutto l'anno), quasi 500 fornitori, la Ceat Pneumatici ha superato ieri la prima prova del fuoco. L'assemblea non è stata facile, ma i vertici Ceat si dicono soddisfatti. Primo, perché ora possono avviare la «ricerca di una soluzione definitiva volta a restituire la società a condì zione di normale gestione, sia pure con i ridimensionamenti previsti». Secondo, perché le banche creditrici hanno già dato un segnale positivo per il «consolidamento dei debiti' che il gruppo chiedeva da tempo. «E questo — dicono al vertice Ceat — anche in base ai programmi presentati dal la società, dai quali emerge che se tutte le parti interessa te si accolleranno una quota inevitabile di sacrifici, il gruppo dovrebbe continuare la sua strada verso il riequilibrio economico». A favore dell'amministra zione controllata ieri ci sono stati 1370 voti (per 44 miliardi) su 1973 per un capitale totale di 57 miliardi. Cesare Roccati Radiografia del gruppo ATTIVO Immobilizzazioni Partecipazioni Attività correnti CEAT Pneumatici (in milioni) 72.800 400 79.600 152.800 CEAT Cavi CEAT S.p.A. (in milioni) (in milioni) PASSIVO Passività a breve 73.000 Passività a medio/lungo 49.800 Capitale sociale e riserve 30.000 152.800 68.600 100 120.900 189.600 121.800 37.800 30.000 189.600 10.553 139.891 21.292 171.736 47.714 3.000 121.022 171.736 I dati, contenuti nella relazione Cerri, si riferiscono al 1" gennaio 1981.