Una «Via Lattea» senza confini di Gigi Mattana
Una «Via Latteo» senza confini Il comprensorio sciistico in Val di Susa e Val Chisone Una «Via Latteo» senza confini Questo angolo turìstico piemontese cerca di conquistarsi una fama europea • Ha terreni ideali per le discese, è molto vasto (400 km di piste), ma ha ancora punti deboli - Necessario realizzare nuovi impianti e strade migliori (adesso occorrono 4 ore per scendere a Torino) DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CESANA — Lo sciatore degli Anni 80 ha il palato fine: visto che ormai il suo sport preferito non ha più i prezzi «popolari» di alcune stagioni fa. chiede giustamente il meglio, specie in fatto di impianti, piste e vastità di terreni sciabili. Dopo l'imbattibile «Superski Dolomiti» e le savoiarde Trois Vallées, la «Via Lattea», questo angolo di Val di Susa e Val Chisone confinante con la Francia, è probabilmente il miglior comprensorio sciistico d'Europa: è molto vasto (circa cento impianti di risalita e 400 chilometri di piste), ha terreni ideali per le discese e soprattutto è perfettamente percorribile con gli sci ai piedi, senza fastidiosi trasferimenti di fondovalle. Il bilancio delle vacanze natalizie in due dei suoi nuclei fondamentali. Sestriere e Sansicario-Monti della Luna (gli altri due. Sauze d'Oulx e la francese Montgenèvre saranno esaminati in un'altra occasione), può costituire un campione attendibile dell'andamento turistico nelle Alpi Occidentali, dei suoi punti deboli e di quanto è possibile fare per incrementarlo. .Per una settimana abbiamo marciato al ritmo di 7-8 mila sciatori al giorno — dice Vittorio Camerana. presidente degli impianti di Sestriere —. con risultati pressoché pari a quelli di due anni fa; non abbiamo riscontrato una diminuzione nelle spese in negozi, bar o ristoranti e le prenotazioni di clienti, specie stranieri, per le prossime settimane, sono più che soddisfacenti». •Dopo i risultati disastrosi della scorsa stagione — dice Sandro Persane presidente | 1 della Sansicario Sta — un Na-1 tale così abbondantemente innevato ci ha regalato un'af- j fluenza al di là delle nostre ! previsioni: in alcune giornate fra Sansicario e i Monti della Luna si superavano i 10 mila sciatori, tanto che qualcuno protestava per le "code" agli impianti, che noi ovviamente non possiamo dimensionare a pochi giorni di afflusso eccezionale per lasciarli vuoti il resto della stagione». La «Via Lattea» si sta creando un'immagine come comprensorio e le singole stazioni che la compongono cercano di risalire la china dell'oblio in cui era caduto il turismo piemontese per conquistarsi una fama europea: Sestriere ha costruito un nuovo albergo e i lavori per riaprire il «Principi di Piemonte» sono ben avviati: ha allestito una pista in ghiaccio per gare automobilistiche, ha completamente rifatto la celebre pista Kandahar per ospitare gare | di Coppa Europa e i Campionati italiani; Sansicario ha aperto un nuovo albergo da 1 250 letti, migliorati il centro 1 servizi e , postj ài ristoro in quota, inaugurata la monorotaia e si prepara a ospitare le j ! di Coppa del gare finali Mondo. Con circa mille posti letto tra alberghieri e paraalberghieri la stazione comincia a essere in grado (ma ne servirebbero altri) di funzionare bene anche lungo la settimana, unica politica possibile per il contenimento dei prez¬ a a o n e l o a e e ¬ zi: l'Alto Adige costa meno delle nostre Alpi perché ha un affollamento pressoché costante su 150 giorni invernali e non su 50 come nelle nostre stazioni. Questa isola felice in cui la disoccupazione è sconosciuta, secondo i propri responsabili (e tutti gli sciatori saranno d'accordo) ha il maggior punto negativo nella viabilità: quando si impiegano 4 ore per scendere a Torino il pomeriggio del 31 dicembre la voglia di andare in montagna cala bruscamente E il potere pubblico che cosa dovrebbe fare per trasformare queste vallate in un polo di attrazione turistica a livello europeo? »Io resto fedele — dice Vittorio Camerana — all'idea delle vacanze scolastiche in montagna; nel momento in cui avessimo garantita la presenza di migliaia di studenti, sarebbe facile costruire strutture alberghiere in paesi come Fenestrelle o Pragelato dove i costi sono più bassi e dove l'economia langue; è questo turismo sociale l'unica vera fonte per mantenere un costante o o e n , e i e tasso di riempimento nelle stazioni e renderle attive». •L'esempio della Francia deve fare pensare — dice Sandro Persano —; li dal '65 al '75 si è inventato lo sci di massa grazie a un intervento pubblico mai visto; gli attuali costi di costruzione di impianti di risalita sono talmente elevati che se non si ottengono almeno prestiti a tassi agevolati per le società è molto difficile far fronte a simili investimenti». La ricetta per creare lo sci piemontese di domani è zeppa di ingredienti: nuovi impianti, strade buone, molti alberghi, pochi condomini (o anche molti, purché abbiano un tasso di occupazione elevato), promozione nei posti giusti, gente competente agli uffici turistici: il cammino per ave re -alta stagione» tutto l'in verno è lungo, ma se ci sono riusciti il Trentino e l'Alto Adige e se ci si sta avviando la Valle d'Aosta, non dovrebbe essere difficile creare anche da noi uno sci senza cassa integrazione. Gigi Mattana Sansicario. Folla e neve abbondante nelle vacanze natalizie in una stagione migliore del previsto
Persone citate: Sandro Persane, Sandro Persano, Vittorio Camerana
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