«Per mia nipote darei un braccio» dice il nonno della bimba rapita

«Per mia nipote darei un braccio» dice // nonno delia bimba rapita Desenzano del Garda: sequestrata la figlia di un operaio «Per mia nipote darei un braccio» dice // nonno delia bimba rapita L'uomo, piccolo impresario edile, aggiunge che è anche disposto a vendere la casa - «Se i banditi mi credono ricco — ha aggiunto — si sono sbagliati. Ho sempre lavorato per vivere» - I genitori della vittima sono disperati e attendono la richiesta di denaro DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE DESENZANO — Con gli occhi bassi, insolitamente silenziosi, gli alunni della prima media della scuola di Rivoltella, una piccola frazione di Desenzano, sono entrati ieri mattina nell'aula, 'Il rapimento della loro compagna li ha sconvolti — dice la professoressa —. Tutti mi hanno fatto la stessa domanda: quando tornerà Marzia?*. Marzia Savio, 11 anni, è stata rapita giovedì mattina, poco prima delle 8, mentre in bicicletta si avviava a scuola. Nessuno ha visto: i banditi erano in agguato lungo la strada sterrata che la bimba percorreva ogni giorno per raggiungere la provinciale Sui posto è stata ritrovata la bicicletta, appoggiata a una staccionata. Sparita invece la cartella con i libri di scuola: •L'abbiamo presa noi, per farle fare i compiti; ha detto cinque ore dopo il rapimento uno dei sequestratori nella telefonata fatta alla madre per informarla che 'Marzia sta bene, è qui con noi» e suggerì re di darsi da fare per trovare il denaro per il riscatto, rivol gendosi ai 'parenti che hanno i soldi». La telefonata si è con elusa con un appuntamento 'Ci faremo vivi tra un paio di giorni: Un rapimento a scopo di estorsione, dunque. Ma c'è qualcosa di strano in questa vicenda. I genitori di Marzia sono tutt'altro che ricchi: il padre, Arnaldino Giovanni Savio, 41 anni, lavora come meccanico alla Feralpi di Lonato e guadagna meno di un milione al mese. La madre, Alberta, fa la casalinga. La famiglia abita in una modesta villetta ad un piano nel Vii laggio Garda, un quartiere residenziale di «seconde case», che è popolato soltanto d'estate, con i nonni materni Dario Prati, contitolare di una piccola impresa che fabbrica coperture di tipo eter nit, e la moglie. •Questa casetta l'ho comperata dieci anni fa*, racconta il nonno, «con i risparmi di tutta una vita di lavoro. Ventisei anni sema andare in ferie neppure un giorno: ecco la mia ricchezza: Eppure il bandito che ha telefonato alla madre della piccola Marzia ha indicato proprio in lui uno dei parenti ricchi a cui chiedere i soldi per pagare il riscatto. Insieme con una zia che abita a Torino e con un cugino, Maurizio Venturi, che gioca come «libero» nella squadra di calcio del Milan. •Allora sono matti; dice l'anziano impresario, « Venturi è un lontano parente, non vedo proprio che cosa c'entri in questa storia. Ragionando cosi, finiranno col rapire una persona soltanto perché ha un amico ricco. Che poi Venturi tanto ricco proprio non credo che sia*. Ma lei, signor Prati, i soldi li ha? «/ so/di?», sbotta. •Guardi, per mia nipote sono disposto a dare anche un braccio, qualsiasi cosa. Ma soldi non ne ho proprio. Tutto quello che ho, tutto quello che possiedo è questa casetta: se vogliono possono prendersela. Vorrà dire che noi andremo ad abitare sotto una tenda». Polemico e combattivo, il nonno di Marzia non sa darsi pace: «Ho sempre fatto del bene alla gente. Se qualcuno dei miei operai aveva bisogno di quattrini, glieli ho sempre imprestati. E sovente non li ho nemmeno voluti indietro. Non credo di avere dei nemici. I rapitori di Marzia si sono sbagliati di grosso se hanno creduto che io sia una persona ricca. I banditi che hanno sequestrato la bimba hanno dimostrato di conoscere bene la famiglia: secondo i carabinieri questo farebbe supporre che si tratti di gente della zona, balordi che probabilmente si accontenteranno anche di un modesto riscatto, nel limite delle possibilità dei familiari del loro innocente ostaggio. •Sono sicura che mia figlia non è molto lontana, lo sento», dice la madre tra le lacrime. Da giovedì pomeriggio è in attesa di quella telefonata II padre si aggira disperato per casa: •Siamo povera gente. Io sono un operaio, non ho mai fatto male a nessuno. Perché hanno fatto questo proprio a noi?». f. f or.

Persone citate: Arnaldino, Dario Prati, Giovanni Savio, Marzia Savio, Maurizio Venturi, Prati, Rivoltella, Venturi

Luoghi citati: Desenzano, Desenzano Del Garda, Lonato, Torino