Esaurito il «paniere Marcora» scattano gli aumenti selvaggi

Esaurito il «paniere Martora» scattano gli aumenti selvaggi Senza badare a indugi, gli industriali caseari presentano i nuovi listini Esaurito il «paniere Martora» scattano gli aumenti selvaggi I formaggi freschi rincarano, da un giorno all'altro, di 5-600 lire il chilo - L'elenco dei nuovi prezzi, per ogni tipo di prodotto - Una dura critica dell'Associazione commercianti Il «paniere» a prezzi fermi e autocontrollati è appena dietro l'angolo; sono passati soltanto tre giorni dalla chiusura dell'operazione Marcora; il ministro ha invitato tutti a mantenere inalterati i prezzi di listino anche se la vicenda «paniere» s'è ufficialmente conclusa. Ma gli industriali caseari, che evidentemente avevano morso il freno troppo a lungo, non hanno badato a indugi e nel giro di poche ore tirano fuori dai cassetti nuovi listini (pronti da chissà quanto) e li presentano ai commercianti: rincari secchi per tutti i formaggi freschi, un buon 10 per cento in più secondo i diversi prodotti, in media circa 500-600 lire il chilo. Se non è stato tradito il «paniere» ormai scomparso, sono certo state tradite le attese dei consumatori e le speranze di un costo della vita oculato e contenuto. • In tanti anni di attività — denuncia il vicepresidente dell'Associazione commercianti, Giovanni Periurno — non ricordo di aver mai registrato aumenti così forti in un sol colpo. Si ritoccano i listini di 50-60 lire per volta. Nell'arco dell'81 i formaggi freschi hanno avuto, in tutto, un au- mento intorno al 15 per cento. Ora qualcuno vuole rifarsi in fretta, prendendo spunto dal nuovo prezzo del latte alla stalla, che a Torino non è ancora stato stabilito». Importante è ricordare che gli industriali lattiero-caseari non avevano firmato il secondo «paniere» Marcora a livello nazionale. Tentativi di aumenti erano stati fatti anche quando il «paniere» era in vigore, tanto che il gorgonzola, con un aumento del 7-8 per cento, era stato tolto dal secondo listino di novembre. Dunque era già tutto deciso. Le aziende attendevano soltanto di non trovare ostacoli ufficiali sul loro cammino per fare il colpo di mano, ignorare tutti gli inviti del governo al contenimento dei prezzi, dimenticare ogni intesa e, grazie al nuovo prezzo del latte alla stalla, rincarare i formaggi in misura strordinarìa prima che qualcuno pensasse di rilanciare un altro «paniere». Ecco gli esempi dei nuovi listini proposti, per i formaggi freschi, ai negozi di grandi dimensioni (•per i commercianti piccoli e medi i prezzi sono tdncicssaègn spesso più elevati» precisai Perfumo). In- - -2ria Galbani: il Bel Paese < la 5000 lire il chilo a 56b, Certosa da 3550 a 4200; •. certosino da 3950 a 4400: il Galbanino da 4750 a 5400; il tornino Campagnolo da 3500 a 3950; lo yugurt da 210 a 235 lire; il dessert Galbi da 190 a 210 lire l'uno. Industria Invernizzi: la In- vernizzina rincara da 3500 a 3950 lire il chilo; la Strachinella. da 3500 a 3950. Industria Locateli!: la Caciotta Locatelli da 5600 a 6100 lire il chilo; la «Pizzaiola» da 735 a 800 lire la confezione; il formaggino Mio da 315 a 350 lire; il Fiorello (circa 70-80 gr) da 470 a 500 lire. La ditta Capurso produce le mozzarelle «Gioia del Colle» che costeranno 5500 lire il chilo al negoziante contro le precedenti 5 mila lire. Per il gorgonzola i ritocchi già avvenuti di 300-400 lire il chilo non sono considerati sufficienti, se il Caseificio Bassi chiede altre 200 lire in più, 5710 lire il chilo contro le 5510 di prima e 250 lire in più il chilo (da 4850 a 5100 lire) la ditta Panagini. Anche le «tome di Lanzo» e «tome canavesane» prodotte da Malandrà si assestano sulle 650 lire in più il chilo (da 4260 a 4910). 'Infine due produttori piemontesi tra i più forti nel settore dei tomini e dei formaggi freschi. Osella e Merlo — sostiene Perfuno — hanno già informato che, appena sarà deciso il prezzo del latte alla stalla, i loro prodotti costeranno circa 500 lire in più il chilo». E' soltanto l'inizio di una rivoluzione dei listini che gli esperti prevedono si estenderà tra breve, anche ai formaggi duri. Purtroppo l'atteggiamento dei caseari non è unico. Anche l'industria dei surgelati Findus (ultimo listino presentato ad agosto proprio prima dell'entrata in vigore del «paniere») ha rivisto tutti i prezzi con una media del 5 per cento in più. Se «l'operazione Marcora» aveva dato qualche positivo risultato nel frenare lo slancio delle nostre industrie alimentari, ora ogni beneficio è perso. Lo spirito che aveva guidato l'esperimento del ministro è stato tradito. Simonetta Conti

Luoghi citati: Gioia Del Colle, Torino