I magistrati: tagliare alle radici il terrorismo

I magistrati: tagliare alle radici il terrorismo L'anno giudiziario inaugurato alla presenza di Pertini I magistrati: tagliare alle radici il terrorismo II procuratore generale ha invitato i politici «a non macinare a vuoto rimedi sintomatici» - «Bisogna risolvere i problemi sociali che stanno a monte dell'eversione» Le difficoltà dei giudici tra carenze di organici e continuo aumento della criminalità ROMA — Sospesa nel 1981 per la concomitanza con il rapimento D'Urso, la cerimonia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario si è tenuta regolarmente ieri in Campidoglio alla presenza di Pertini e delle massime autorità dello Stato. La relazione, svolta da Sofo Borghese, procuratore generale presso la Corte di Cassazione, ha brevemente toccato i maggiori problemi della giustizia, dalla riforma del procedimento civile e penale, alle carceri, ai disagi delle forze di polizia e dei magistrati per la carenza di strutture, mezzi ed edifici, all'indipendenza dei giudici, al terrorismo. Borghese ha sottolineato l'aumento dei delitti in campo minorile, l'incremento della diffusione della droga tra i minorenni, l'aumento dei reati penali e di terrorismo con «l'uccisione di molti appartenenti alle forze dell'ordine di cui sarebbe troppo lungo anche soltanto un elenco». Anche in campo civile, ha detto Borghese, «si segnala un costante aumento della litigiosità-. Il procuratore generale si è soffermato a lungo sull'indipendenza del magistrati, «garanzia di giustizia per il cittadino». Il giudice deve essere indipendente non solo rispetto al poteri statali, ma anche rispetto ad altri poteri, come quelli economici, finanziari, dei grandi mezzi di comunicazione, di associazioni palesi o segrete, lecite od illecite. L'ultima parte della relazione è stata dedicata al terrorismo, «un'attività distruttiva entrata in una fase di grande impresa organizzata industrialmente, che fa concorrenza al bilancio dello Stato». Il terrorismo, ha detto ancora Borghese, trova radici nelle grandi piaghe sociali: spetta ai politici la soluzione dei problemi che stanno a monte dell'eversione, mentre non serve «macinare a vuoto rimedi sintomatici come un medico che curi la febbre e non la malattia. (A pagina 2 il servizio)

Persone citate: Borghese, D'urso, Pertini, Pertini I

Luoghi citati: Roma