Lettera di Cavallo sul «caso Calvi»

Lettera di Cavallo sul «caso Calvi» Lettera di Cavallo sul «caso Calvi» Signor Direttore, da Torino mi viene inviato un ritaglio de La Stampa con titolo a quattro colonne: «Calvi per cinque ore dai giudici parla del caso Sindona-Ambrosoli». Il testo, tra l'altro, dice: «Non si sa ovviamente quale sia stato il contenuto degli interrogatori. Si suppone che si sia trattato... della campagna ricattatoria messa in piedi da Luigi Cavallo per conto, sembra, del finanziere siciliano... la Agenzia A di Luigi Cavallo con una campagna diffamatoria che investi Calvi, Cuccia e la Banca d'Italia I miei opuscoli e manifesti concernenti il Gruppo Ambrosiano furono all'origine dei procedimenti della magistratura contro Calvi e fu in base ad una mia lettera raccomandata ricca di nove pagine di informazioni e di richiami all'osservanza delle leggi, e datata 23 novembre 1977 — e poi pubblicata dall'Agenzia Anipe — che il Governatore della Banca d'Italia dispose le ispezioni della Vigilanza alle banche del Gruppo e quindi trasmise alla magistratura la documentazione che incriminava Roberto Calvi. E voi definite diffamatoria una campagna che ha provocato un procedimento penale concluso con la condanna del banchiere «diffamato» a quattro anni di reclusione ed a 16,5 miliardi di multa! Non v'è. né vi può essere, alcuna comunicazione giudiziaria nei miei confronti per le estorsioni subite da Cuccia e le somme pagate da Calvi. Colui che abusivamente si è valso del mio nome per spillare denari è in carcere; e male hanno fatto i suddetti banchieri a metter mano alia borsa e da non denunciare tempestivamente i fatti (Cuccia) o a non denunciarli affatto (Calvi). Nei miei documentati opuscoli degli anni 1974-77 concernenti Calvi, Ventriglia & C, io sostenevo che, insieme con Sindona, dovrebbero venire condannati numerosi esponenti dell'establishment finanziario e politico italiano. In merito a Cuccia, i fatti denunciati dall'Agenzia A sono stati ampiamente accertati dalla magistratura statunitense nel procedimento ITT-Hartford. Ho condotto molte campagne di stampa. Ricattare significa estorcere denaro mediante m(naccia di scandalo. Io ho sempre denunciato pubblicamente tutti 1 fatti criminosi di cui ero venuto a conoscenza e non ho mai estorto o ricevuto denari dai finanzieri che avevo attaccato. Di ciò possono darne atto i magistrati, gli imputati e gli inquisiti. Luigi Cavallo, Parigi Prendiamo atto che contro Luigi Cavallo non esiste comunicazione giudiziaria nel procedimento sulle minacce a Cuccia e che egli non ha mal ricevuto denari dalle persone 'attaccate', ma l'articolo non conteneva queste affermazioni.

Luoghi citati: Hartford, Parigi, Torino