Nuovo delitto a San Vittore strangolato giovane recluso

Nuovo delitto a San Vittore strangoioto giovane recluso L'anno scorso sono stati assassinati sei detenuti Nuovo delitto a San Vittore strangoioto giovane recluso MILANO — Un altro omicidio a San Vittore: il primo del 1982, dopo i 6 avvenuti nel corso del 1981. Antonino Regatuso, 22 anni, è stato strangolato dopo essere stato ferito al torace con il manico acuminato di un cucchiaio. Un delitto, sembra maturato nel mondo degli stupefacenti. Regatuso era uno dei cosiddetti 'spesinU, cioè quei detenuti i quali, su incarico dei compagni di pena, fanno acquisti allo spaccio. Perciò circolano liberamente all'interno dell'istituto: sanno dove e come soddisfare le diverse esigenze; dietro adeguato compenso, quasi sempre trovano e recapitano quanto di volta in volta viene loro richiesto. Il giovane svolgeva questa mansione per conto dei detenuti del centro osser- vazione criminale, Coc (una quarantina di tossicodipendenti più alcuni «in transito» destinati cioè a rimanere in media un paio di giorni, prima di essere trasferiti nelle sedi designate). Antonino Regatuso era entrato a San Vittore nel luglio scorso; le imputazioni erano ricettazione, detenzione e spaccio dì sostanze stupefacenti, detenzione di armi da guerra, furto. Quando fu arrestato, era insieme a Salvatore D'Avanzo, di 19 anni e Francesco D'Addone, di 22. La polizia fermò i tre giovani su un'auto rubata: trasportavano parecchie armi, un centinaio di munizioni, un fascio di manette, tante bustine per confezionare «dosi» di droga. Le perquisizioni nelle rispettive abitazioni portarono alla scoperta di 15 grammi di eroina. 20 chili di lattosio (per tagliare la sostanza). 15 milioni di lire e alcune migliaia di marchi. Adesso si dice che Regatuso. nel carcere, in questi mesi, avesse mostrato grande dimestichezza con uno dei detenuti che, nel 1981. furono feriti; si tratterebbe di un personaggio marginale, appartenente al sottobosco del traffico di stupefacenti. E Regatuso era considerato di peso ancora minore. Una vendetta? Da parte di una altra vittima della droga, oppure una morte voluta per colpire Regatuso. in quanto •affiliato» a un gruppo nemico? Per ora, l'indagine sombra arenarsi su molti interrogati¬ vi. Nessuno ha visto né sentito nulla, come sempre in questi casi. Non si riesce nemmeno a sapere dove il giovane sia stato esattamente aggredito e ucciso. E' stato trovato al quarto piano, nell'area del secondo raggio, disteso sul pavimento del lucernario (un piccolo locale adibito a magazzino per i detenuti «lavoranti»). Tre profonde ferite al cuore e intorno al collo i segni dello strangolamento. Lo avevano aggredito lì, magari pochi minuti prima, oppure lo avevano ucciso altrove e poi trasportato? Quando, da dove? Perché proprio in quel vano? Ornella Rota

Persone citate: Antonino Regatuso, Francesco D'addone, Ornella Rota, Salvatore D'avanzo

Luoghi citati: Milano