Come risponderà Mosca alle critiche del pci?

Come risponderà Mosca alle critiche del pei? Convocata per mercoledì la direzione comunista Come risponderà Mosca alle critiche del pei? A Botteghe Oscure si attende un violento attacco ma si è sicuri sulla tenuta del partito - La creazione di un gruppo filosovietico? «Sarebbe un esercito modesto e sbandato» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La direzione del partito comunista è stata convocata per mercoledì 6 gennaio, nelle prime ore del mattino: preludio, secondo molti osservatori qualificati, di un Comitato centrale dedicato agli avvenimenti polacchi, che si riunirà probabilmente entro la metà del mese. Il «Parlamento» comunista dovrebbe tirare le fila del dibattito aperto dalla risoluzione sulla Polonia, di qualche giorno fa, apparsa a tutti (come testimoniano anche le dichiarazioni di Piccoli) la critica più avanzata mai espressa dal pei sulle società dell'Est europeo e sui guasti provocati dall'imposizione coatta, in quei Paesi, del «modello sovietico*. Ma è probabile che. prima che la direzione si riunisca mercoledì mattina, sia già arrivata da Mosca la risposta sovietica alle pesanti critiche del pei. In via delle Botteghe Oscure l'attendono da un momento all'altro con la preoccupata attenzione di marinai che si apprestano ad affrontare una tempesta. Ne è riprova la presenza, ieri in una giornata ancora semifestiva, di alcuni dei maggiori responsabili della politica estera del partito nella sede della direzione, tra gli altri Buf alini. Le previsioni in via delle Botteghe Oscure sul tipo della risposta sovietica ipotizzano due direttrici: un violentissimo articolo di un giornale (magari non la Pravda) e una rinnovata spinta all'organizzazione di una fazione filosovietica, del tipo di quella antiCarrillo. creata in Spagna da Lister. Entrambe queste azioni (o anche una sola delle due) in¬ nescheranno una spirale polemica tra il pei e il pcus. della quale è difficile calcolare oggi le conseguenze. «£' certo — dicono in via delle Botteghe Oscure — che un attacco di Mosca, anche soltanto su un giornale, imporrà una risposta del partito. Di fatto una rottura strategica è già in atto, anche se restano alcuni passi importanti da compiere: Alcune fonti ammettono che la definizione di quelle società (sono o no socialiste?) rimane uno dei punti cruciali nella revisione crìtica in corso nel pei: ma. aggiungono, per ora sarebbe imprudente, politicamente parlando, più che ideologicamen- te. dare una risposta netta. Quanto alla seconda azione che il pei si aspetta da Mosca (fomentare, cioè, la nascita di una fazione dichiaratamente filo-sovietica), v'è tra le fonti da noi interpellate molto scetticismo sulle possibilità di un suo successo. Sembra che nella base l'atteggiamento crìtico del partito sui fatti polacchi abbia incontrato resistenze assai minori che. a esempio, per l'Afghanistan. .Allora arrivavano a l'Unità otto lettere di sostegno all'Urss e due contro, anche se poi il giornale cercava di equilibrare il conto; oggi, sulla Polonia, il rapporto è rovesciato', afferma una fonte interna al partito. Quanto al vertice, le stesse fonti ammettono che vi sono divergenze e profonde incertezze sul modello da seguire (la «terza via*), ma affermano che pochi dirigenti sono disposti a essere i «cavalli di Troia» di Mosca. Anche il cosiddetto «caso Cossutta» viene sdrammatizzato: Cossutta — si dice — è abituato a pensare che il partito non sbaglia mai. anche quando va contro le sue convinzioni. In effetti i tentativi fatti finora dai sovietici per crearsi alleati fedelissimi hanno dato esiti modesti, se non fallimentari. In via delle Botteghe Oscure li elencano con sprezzante orgoglio: il generale Nino Pasti e il suo Comitato per la pace: qualche Casa editrice, come la Napoleoni o l'Aurora; l'edizione italiana di «Tempi Nuovi», che nessuno compera, o di «Unione Sovietica». « Un gruppo di filosovietici sarebbe un esercito modesto e sbandato, privo di capi autentici: tagliano corto al pei.

Persone citate: Cossutta, Lister, Nino Pasti