Il giallo della stella scomparsa

Il giallo della stella scomparsa Il giallo della stella scomparsa ANCORA una sosta nella costellazione di Cassiopea, alta nel cielo di dicembre, per invitare i dilettanti di astronomia a tenere sotto controllo questo angolo di cielo che ha visto nel 1572 un grande dramma cosmico: l'esplosione di una eccezionale «supernova-. Può anche accadere, infatti, che questo oggetto collassato subisca altri contraccolpi: con le «nove» succede, tanto che si parla di «nove ricorrenti», e delle supernove si sa ancora troppo poco per essere davvero certi che tutto finisce in una stella di neutroni (pulsar) in in un buco nero. D'altra parte nella nostra galassia abbiamo esperienza solo di 4 supernove, e tutte esplose in epoca pretelescoplca: quella del 1006, quella del 1054, che originò la Nebulosa del Granchio, quella di Cassiopea di cui qui riassumeremo la storia e Infine la supernova di Keplero, apparsa nel 1604. La caccia a ciò che rimane della supernova di Cassiopea è stata lunga e difficile. Quando avvenne l'esplosione, la stella divenne luminosissima. L'avvistò per primo Shuler il 6 novembre 1572. Nei tre giorni successivi la notarono Haintzel, Maurolycus, Chytraeus e Cornellus Costituita associazione bendandiana In occasione del quarto anniversario della scomparsa del sismologo faentino Raffaele Bendandi, si è costituita l'Associazione bendandiana. Natale. Zauli e Rino Savlnl sono stati nominati rispettivamente presidente e vicepresidente, mentre il professor Tiziano Cantalupi, riconfermato alla direzione dell'Osservatorio sismologico, ha avuto l'incarico di coordinatore del comitato'seientifico, che sarà invece diretto dal professor Marco Mattina, geoflslco all'università di Bologna. Tra le finalità della Bendandiana, lo studio del materiale sdentili co trovato nel laboratorio di Bendandi, avvicinare i giovani allo studio della geoflslca e promuovere ricerche che abbiano attinenza con l'opera svolta in oltre mezzo secolo di vita dallo scomparso sismologo faentino. Un disegno che rappresenta Tycho Brahe méntre osserva la supernova in Cassiopea nel 1572. In alto, la costella/ione Il computer a fotoni batte tutti i primati di velocità memorie. sembrano promettere interessanti prospettive. Per quanto riguarda le memorie, scrivere e leggere un disco ottico con il laser consente di raccogliere in un solo millimetro quadrato decine di milioni di «bit» di Informazione. Inoltre 1 dischi ottici hanno la caratteristica di fornire segnali con energia indipendente da quella contenuta nel disco. Mentre infatti l'intensità del segnale proveniente da un disco magnetico dipende dalla magnetizzazione residua, un disco ottico deve solo modulare l'energia del fascio laser che lo esplora grazie a uno specchio e a un sistema di lenti. In fase di registrazione la luce produce un piccolo foro. In fase di lettura se la luce incontra un foro lo attra¬ Le telecomunicazioni che sfruttano le fibre ottiche hanno già sviluppato commutatori per gestire i segnali che viaggiano simultaneamente all'interno di queste fibre e un primo «transistor ottico» è utilizzato in Giappone per il riconoscimento della scrittura. In Inghilterra si è realizzato un dispositivo che commuta con velocità 1000 volte superiore ai normali componenti al silicio, cioè con maggior velocità dei transistor Hemt (Hight Electron Mobilily Transistors) ad arsenluro di gallio. Si sta anche indagando sulla possibilità di sfruttare materiali organici che sarebbero an> cora dieci volte più veloci. Anclie i «quasi cristalli», secondo ricerche della Xerox, Gemma. L'11 novembre l'osservò per la prima volta Tycho Brahe, che poi la studiò regolarmente pubblicando un anno dopo tutte le sue precisissime misure di posizione. Perciò da allora è nota come «supernova di Tycho». in quei giorni l'astro aveva magnitudine —4: brillava cioè come Venere al massimo lulgorc. Per due settimane fu visibile anche di giorno, a occhio nudo fu persa di vista 16 mesi più tardi. Dopo l'invenzione del telescopio per tre secoli e mezzo i resti della stella fu-' rono cercati invano coi» strumenti via via più potenti. La supernova di Tycho sembrava essersi dissolta nel nulla. Finalmente nel 1952 Hanbury Brown e Cyrll Hazard dell'Università di Cambridge captarono segnali radio emessi vicino alla posizione indicata da Tycho. Allora Rudolph Minkowski si mise al lavoro con il telescopio da 5 metri di Monte Palomar e riuscì a individuare anche la controparte ottica. Successive osservazioni fatte con satelliti hanno rivelato che da questo punto del cielo giungono anche intense radiazioni X con energia tra e 1000 e 110 mila elettronvolt. Cosi poco a poco l'enigma si chiariva e i versa leggendo «1», se invece viene riflessa legge «O». Naturalmente 11 raggio laser di lettura sarà di energia ridotta rispetto a quello di scrittura. Interessante anche la. tecnica delle «memorie a bolle». In questo caso invece di partire da un disco metallico da incidere per asportazione di materiale si pone, sotto al disco metallico, uno strato di materiale polimero. Il raggio di luce che colpisce il disco riscalda il polimero, che producendo una bolla di gas deforma il disco metallico nel punto colpito dal raggio. Nella lettura, le bolle risultano riflettenti, mentre il disco di supporto risulta opaco. Maggiori problemi esistono per realizzare le memorie ottiche reversibili, cioè resti della supernova di Tycho rientravano, sia pure con qualche anomalia residua, nel modello della stella di neutroni. Quando Tycho incominciò a osservare la nuova stella improvvisamente apparsa nel cielo settentrionale notò che 11 suo -colore era bianco, indice di una temperatura molto elevata. Alla fine di novembre ia supernova incominciò a mutar colore: prima divenne giallastra, poi arancione, poi rossa, per scomparire infine nel marzo del 1574. Questi mutamenti di colore furono dovuti probabilmente a un guscio di materia che la stella esplodendolanciò nello spazio, guscio che andò raffreddandosi con il procedere dell'espansione. Studi recenti fatti con radiotelescopi indicano che la supernova di Tycho si trova a una distanza di oltre 10 mila anni-luce: ciò significa clie nel parossismo esplosivo raggiunse una luminosità pari a 300 milioni di stelle come 11 Sole. 81 tratta In assoluto dell'oggetto più brillante di cui si sia avuta notizia nella nostra galassia. Altissima anche la velocità di espansione della nebulosa emessa dalla supernova: novellina chilometri al secondo, da confrontarsi con i mille chilometri al secondo con la possibilità di essere cancellate e nuovamente registrate, anche se già si è avuta qualche realizzazione. In genere le tecnologie impiegate sono «ibride» cioè ottico-magnetiche: i dati sono immagazzinati grazie a fenomeni magnetici e letti con un raggio laser. Una possibilità non trascurabile è quella di poter riprodurre un disco ottico preregistrato mediante la stampa (su diselli vergini preriscaldati) dei fori di memoria. Inoltre bisogna ricordare che in archivi con grandi volumi di dati, la possibilità di immagazzinare su un disco diversi miliardi di bytes diventa particolarmente interessante. L'alta densità di dati registrabili consente di pensare a organizzazioni del della Nebulosa del Gran- chlo. La magnitudine assoluta raggiunta dalla supernova di Tycho fu —16,5. L'ha battuta solo una supernova extragalattica, apparsa nel 1937 nella galassia 1C 4182. Toccò la magnitudine —18,2. Qualcosa come un ' miliardo e 600 milioni di Soli. Statisticamente in una galassia come la nostra si pensa clic esploda una supernova ogni 400 anni. Chissà che lo spettacolo cosmico osservato da Tycho e da Keplero non si replichi sotto-I nostri occhi. Per l'astrofisica sarebbe una gran festa. Chandrasckar, Premio Nobel 1983 per la sua teoria su questi fenomeni, ha stabilito che tutte le stelle con una massa superiore a 1,4 volte quella solare terminano la loro esistenza come supernove con un collasso e , un lampo di luce: ma altro è immaginare l'evento con equazioni allineate su un foglio di carta, altro è assistervi all'oculare di un telescopio. Neppure Tycho ebbe questa soddisfazione. Capi solo che quella luce insolita veniva dal cielo delle stelle fisse. Quanto bastava per sconvolgere il dogma aristotelico dell'lncorrutti-. bllltà stellare. . P D . P. D. dati che siano «logiche- e non condizionate dall'/mrdware, il che permetterebbe di semplificare 1 programmi soflioare d"gli elaboratori. E' proprio questa capacità del computer di essere più vicino alla complessità del ragionamento umano, che rende particolarmente interessanti i calcolatori a fotoni. Un computer ottico, oltre a utilizzare memorie 'e non condizionate dalla necessità di risparmiare spazio, può eseguire elaborazioni contemporanee sugli stessi circuiti suddividendo 1 raggi laser in sottoraggl e quindi prospettare gamme di soluzioni a elevatissima velocità o anche contemporanee. Parlare di intelligenza artificiale non sarà allora poi cosi esagerato .i Stefano Pavan *■ .......... . ,»■«,■,>.■«,«»■_„■». Il giallo della stella scomparsa Il giallo della stella scomparsa ANCORA una sosta nella costellazione di Cassiopea, alta nel cielo di dicembre, per invitare i dilettanti di astronomia a tenere sotto controllo questo angolo di cielo che ha visto nel 1572 un grande dramma cosmico: l'esplosione di una eccezionale «supernova-. Può anche accadere, infatti, che questo oggetto collassato subisca altri contraccolpi: con le «nove» succede, tanto che si parla di «nove ricorrenti», e delle supernove si sa ancora troppo poco per essere davvero certi che tutto finisce in una stella di neutroni (pulsar) in in un buco nero. D'altra parte nella nostra galassia abbiamo esperienza solo di 4 supernove, e tutte esplose in epoca pretelescoplca: quella del 1006, quella del 1054, che originò la Nebulosa del Granchio, quella di Cassiopea di cui qui riassumeremo la storia e Infine la supernova di Keplero, apparsa nel 1604. La caccia a ciò che rimane della supernova di Cassiopea è stata lunga e difficile. Quando avvenne l'esplosione, la stella divenne luminosissima. L'avvistò per primo Shuler il 6 novembre 1572. Nei tre giorni successivi la notarono Haintzel, Maurolycus, Chytraeus e Cornellus Costituita associazione bendandiana In occasione del quarto anniversario della scomparsa del sismologo faentino Raffaele Bendandi, si è costituita l'Associazione bendandiana. Natale. Zauli e Rino Savlnl sono stati nominati rispettivamente presidente e vicepresidente, mentre il professor Tiziano Cantalupi, riconfermato alla direzione dell'Osservatorio sismologico, ha avuto l'incarico di coordinatore del comitato'seientifico, che sarà invece diretto dal professor Marco Mattina, geoflslco all'università di Bologna. Tra le finalità della Bendandiana, lo studio del materiale sdentili co trovato nel laboratorio di Bendandi, avvicinare i giovani allo studio della geoflslca e promuovere ricerche che abbiano attinenza con l'opera svolta in oltre mezzo secolo di vita dallo scomparso sismologo faentino. Un disegno che rappresenta Tycho Brahe méntre osserva la supernova in Cassiopea nel 1572. In alto, la costella/ione Il computer a fotoni batte tutti i primati di velocità memorie. sembrano promettere interessanti prospettive. Per quanto riguarda le memorie, scrivere e leggere un disco ottico con il laser consente di raccogliere in un solo millimetro quadrato decine di milioni di «bit» di Informazione. Inoltre 1 dischi ottici hanno la caratteristica di fornire segnali con energia indipendente da quella contenuta nel disco. Mentre infatti l'intensità del segnale proveniente da un disco magnetico dipende dalla magnetizzazione residua, un disco ottico deve solo modulare l'energia del fascio laser che lo esplora grazie a uno specchio e a un sistema di lenti. In fase di registrazione la luce produce un piccolo foro. In fase di lettura se la luce incontra un foro lo attra¬ Le telecomunicazioni che sfruttano le fibre ottiche hanno già sviluppato commutatori per gestire i segnali che viaggiano simultaneamente all'interno di queste fibre e un primo «transistor ottico» è utilizzato in Giappone per il riconoscimento della scrittura. In Inghilterra si è realizzato un dispositivo che commuta con velocità 1000 volte superiore ai normali componenti al silicio, cioè con maggior velocità dei transistor Hemt (Hight Electron Mobilily Transistors) ad arsenluro di gallio. Si sta anche indagando sulla possibilità di sfruttare materiali organici che sarebbero an> cora dieci volte più veloci. Anclie i «quasi cristalli», secondo ricerche della Xerox, Gemma. L'11 novembre l'osservò per la prima volta Tycho Brahe, che poi la studiò regolarmente pubblicando un anno dopo tutte le sue precisissime misure di posizione. Perciò da allora è nota come «supernova di Tycho». in quei giorni l'astro aveva magnitudine —4: brillava cioè come Venere al massimo lulgorc. Per due settimane fu visibile anche di giorno, a occhio nudo fu persa di vista 16 mesi più tardi. Dopo l'invenzione del telescopio per tre secoli e mezzo i resti della stella fu-' rono cercati invano coi» strumenti via via più potenti. La supernova di Tycho sembrava essersi dissolta nel nulla. Finalmente nel 1952 Hanbury Brown e Cyrll Hazard dell'Università di Cambridge captarono segnali radio emessi vicino alla posizione indicata da Tycho. Allora Rudolph Minkowski si mise al lavoro con il telescopio da 5 metri di Monte Palomar e riuscì a individuare anche la controparte ottica. Successive osservazioni fatte con satelliti hanno rivelato che da questo punto del cielo giungono anche intense radiazioni X con energia tra e 1000 e 110 mila elettronvolt. Cosi poco a poco l'enigma si chiariva e i versa leggendo «1», se invece viene riflessa legge «O». Naturalmente 11 raggio laser di lettura sarà di energia ridotta rispetto a quello di scrittura. Interessante anche la. tecnica delle «memorie a bolle». In questo caso invece di partire da un disco metallico da incidere per asportazione di materiale si pone, sotto al disco metallico, uno strato di materiale polimero. Il raggio di luce che colpisce il disco riscalda il polimero, che producendo una bolla di gas deforma il disco metallico nel punto colpito dal raggio. Nella lettura, le bolle risultano riflettenti, mentre il disco di supporto risulta opaco. Maggiori problemi esistono per realizzare le memorie ottiche reversibili, cioè resti della supernova di Tycho rientravano, sia pure con qualche anomalia residua, nel modello della stella di neutroni. Quando Tycho incominciò a osservare la nuova stella improvvisamente apparsa nel cielo settentrionale notò che 11 suo -colore era bianco, indice di una temperatura molto elevata. Alla fine di novembre ia supernova incominciò a mutar colore: prima divenne giallastra, poi arancione, poi rossa, per scomparire infine nel marzo del 1574. Questi mutamenti di colore furono dovuti probabilmente a un guscio di materia che la stella esplodendolanciò nello spazio, guscio che andò raffreddandosi con il procedere dell'espansione. Studi recenti fatti con radiotelescopi indicano che la supernova di Tycho si trova a una distanza di oltre 10 mila anni-luce: ciò significa clie nel parossismo esplosivo raggiunse una luminosità pari a 300 milioni di stelle come 11 Sole. 81 tratta In assoluto dell'oggetto più brillante di cui si sia avuta notizia nella nostra galassia. Altissima anche la velocità di espansione della nebulosa emessa dalla supernova: novellina chilometri al secondo, da confrontarsi con i mille chilometri al secondo con la possibilità di essere cancellate e nuovamente registrate, anche se già si è avuta qualche realizzazione. In genere le tecnologie impiegate sono «ibride» cioè ottico-magnetiche: i dati sono immagazzinati grazie a fenomeni magnetici e letti con un raggio laser. Una possibilità non trascurabile è quella di poter riprodurre un disco ottico preregistrato mediante la stampa (su diselli vergini preriscaldati) dei fori di memoria. Inoltre bisogna ricordare che in archivi con grandi volumi di dati, la possibilità di immagazzinare su un disco diversi miliardi di bytes diventa particolarmente interessante. L'alta densità di dati registrabili consente di pensare a organizzazioni del della Nebulosa del Gran- chlo. La magnitudine assoluta raggiunta dalla supernova di Tycho fu —16,5. L'ha battuta solo una supernova extragalattica, apparsa nel 1937 nella galassia 1C 4182. Toccò la magnitudine —18,2. Qualcosa come un ' miliardo e 600 milioni di Soli. Statisticamente in una galassia come la nostra si pensa clic esploda una supernova ogni 400 anni. Chissà che lo spettacolo cosmico osservato da Tycho e da Keplero non si replichi sotto-I nostri occhi. Per l'astrofisica sarebbe una gran festa. Chandrasckar, Premio Nobel 1983 per la sua teoria su questi fenomeni, ha stabilito che tutte le stelle con una massa superiore a 1,4 volte quella solare terminano la loro esistenza come supernove con un collasso e , un lampo di luce: ma altro è immaginare l'evento con equazioni allineate su un foglio di carta, altro è assistervi all'oculare di un telescopio. Neppure Tycho ebbe questa soddisfazione. Capi solo che quella luce insolita veniva dal cielo delle stelle fisse. Quanto bastava per sconvolgere il dogma aristotelico dell'lncorrutti-. bllltà stellare. . P D . P. D. dati che siano «logiche- e non condizionate dall'/mrdware, il che permetterebbe di semplificare 1 programmi soflioare d"gli elaboratori. E' proprio questa capacità del computer di essere più vicino alla complessità del ragionamento umano, che rende particolarmente interessanti i calcolatori a fotoni. Un computer ottico, oltre a utilizzare memorie 'e non condizionate dalla necessità di risparmiare spazio, può eseguire elaborazioni contemporanee sugli stessi circuiti suddividendo 1 raggi laser in sottoraggl e quindi prospettare gamme di soluzioni a elevatissima velocità o anche contemporanee. Parlare di intelligenza artificiale non sarà allora poi cosi esagerato .i Stefano Pavan *■ .......... . ,»■«,■,>.■«,«»■_„■».

Luoghi citati: Bologna, Giappone, Inghilterra