i dipinti con il caffè

ni del premio Nobel ni del premio Nobel i dipinti con il caffè •MCM | fAl disegni e pastelli, tutte le edizioni dei suoi libri, molti documenti e una parte della •Biblioteca Montale». Con emozione ci si muove Ira autografi e prime edizioni. 'Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo...', 'Esterina, i vent'anni ti mtnacciono.. le copertine di Giuseppe Carabba e Piero Gobetti per gli Ossi di Seppia, quella di Barbera per Finisterre, 1 fiori di Morandl per la Farfalla di Dinard con Neri Pozza... iSono memorie vive e inquie,te come le mura, la stessa 311là. uscita dalla corposità e ' intelligenza dei Gonzaga e ALO U fAlAtZESCH/ tale: «Ritratti e altre immagini» di Giulio Romano, la testimonianza di un operare e progettare ancora, sempre, nelle difficoltà della mai vecchia Europa. E di rimbalzo fra le teche, dove la calligrafia di Montale dialoga con Eliot. Valéry, Pound, sui bianchi muri ci sono i pastelli, 1 disegni di Eusebio, alias Arsenio, alias Montate. Ci sono i ritratti di Timpanaro e Delfini, Quasimodo, 1 -plagi» di Morandl. gli autoritratti, e poi l'album dei giorni al Forte del Marmi, fra 11 '52 e 11 '66. Sono schiene di bagnanti, cani che attraversano la sabbia, biciclette abbandonate al pini, vele in disarmo, nuvole abbandonate dal cielo, fiori scavati dal freddo dell'inverno, upupe in bilico su fragili rami, fichi che scoppiano d'estate. Accompagnano la lettura gli scritti di Contini, Luzi. Sereni come testimoni di un lungo cammino culturale, fra Liguria, Toscana e Lombardia verso quell'arte del pensiero che Montale esercitò in se stesso e a cui obbligò molttaltri.. Come sono 1 suoi quadri? Negli Anni 60 Guido' Piovene, che nel suo studio di campagna lavorava fra l piccoli cartoni del poeta, portò a Parigi alcune tele e disegni perché un vecchio artigiano li avvolgesse In cornicL Con indifferenza quell'artigiano colto guardò le firme note, ma un disegno si fermò a studiarlo. Poi disse: «Questo è il più bello. Si capisce che non è un pittore di professione. Ma è pieno di talento, dev'essere un poeta». Questo è Montale nel suoi disegni. Ma anche qualcosa di più: un poeta che sa, doppiando il linguaggio della prosa, conciliare l'Invidia antica fra segno poetico e segno pittorico, fra l'immediatezza del lampo visivo e quello scrìtto, e. come scrìsse Franco Russoli, con voce .più amabile e fragile.. Nico Orengo Montale: «Diario dal Forte dei Marmi n. 3» (1952)

Luoghi citati: Europa, Forte Dei Marmi, Liguria, Lombardia, Parigi, Toscana