E' ancora alto il numero dei terroristi in libertà

E' ancora alto il numero dei terroristi in libertà E' ancora alto il numero dei terroristi in libertà ROMA — Il 1983 ha segnato il definitivo tracollo del terrorismo. Su questo sei esperti — magistrati, funzionari di polizia e ufficiali dei carabinieri da anni in prima linea nella lotta all'eversione — sono concordi: se 111982 — con la liberazione del generale Dozler e gli oltre 400 arresti seguiti alle dichiarazioni del «superpentito» Antonio Savasta — aveva rappresentato la sconfitta militare del terrorismo, l'andamento del fenomeno in questi ultimi mesi dimostra che esso è in crisi, sia politicamente sia ideologicamente. Certo, anche quest'anno ci sono stati attentati, alcuni molto gravi, con morti e feriti, operazioni dt polizia e cattura di latitanti, ma in definitiva gli esperti sono concordi nel ritenere che il progetto del terrorismo, almeno nella sua fase decisiva di -attacco al cuore dello Stato-, sia definitivamente naufragato. Nei primi undici mesi .dell'anno — secondo 1 dati del ministero dell'Interno — sono stati commessi 410 attentati, con sette morti e 17 feriti. Nello stesso periodo del 1982 gli attentati erano stati 588 ed avevano provocato 27 morti e 85 feriti. Anche se ridotti di numero, gli attentati sono J stati a volte particolarmente efferati, come quello in cui è rimasta vittima l'anziana vlgllatrlce del carcere di Reologia. Germania Stefanini. Al 30 novembre i detenuti appartenenti alle formazioni eversive erano — secondo i dati del Viminale — 1740, dei quali 1257 «rossi» (647 delle Brigate rosse. 271 di Prima linea e 312 di vari gruppi) e 483 •neri». Centinaia sono ancora t terroristi latitanti, anche se la Bchlera si è notevolmente rWotu nel corso dell'anno, mutante questi mesi sono sta- Pietro va^^ «PO Br ricanterò».. iVnaFecle- Tra i Urrorìsu xw»., , nomi più noti sono 1 la rossa delle Br. S»^" Balzaranl, Paolo Cerasa^' bregondi, Alvaro Lojar*^' (tutti e tre già condannati «i, l'ergastolo), 1 «grandi capi deV l'autonomia» Antonio Negri. Francesco Piperno, Oreste Scalzonc e Lanfranco Pace. Tra 1 «neri», ormai quasi solo nomi «storici», inseriti inutilmente da anni nel «bollettini» spediti a tutte le polizie del mondo: Stefano Delle Chiaie, Clemente Graziati!, l'ex deputato del msl Sandro Saccucci. Proprio l'alto numero di terroristi ancora in libertà (anche se molti hanno già detto di essersi «dissocia»» dalla lotta armata) dimostra — secondo gli esperti del Viminale — che 11 fenomeno è tuttavia lungi dall'essere morto. Una convinzione espressa più volte dallo stesso ministro dell'Interno, Oscar Luigi Scalfaro, secondo il quale non bisogna sottovalutare il pericolo che 11 terrori¬ smo può rappresentare. •In passato — ha detto l'on. Scalfaro — il terrorismo è tornato improvvisamente alla ribalta dopo mesi di silenzio. E' una tipica strategia. Per questo glt uffici del Viminale sono in costante azione, come se il terrorismo fosse in piena attività-. Anche perché —e pure questo è stato più volte sottolineato dal ministro dell'Interno — se Br, PI e altre formazioni terroristiche sono quasi state messe in condizione di non poter più agire, ci sono terroristi, già appartenenti a questi gruppi, ancora Intenzionati a non gettare le armi, spostando magari la loro azione verso altri obiettivi, In accordo con esponenti della malavita organizzata. (Ansa)

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