Jumblatt: trattative impossibili Nello Chouf è di nuovo battaglia

Jumblatt: trattative impossibili Nello Chouf è di nuova battaglia Piano del governo libanese in vista del ritiro parziale degli italiani Jumblatt: trattative impossibili Nello Chouf è di nuova battaglia maggioranza da sunniti; 1 bombardamenti hanno provocato la morte di tre persone. Anche a Beirut la tregua è stata rotta. Un ordigno è esploso in un supermercato devastandolo e causando un incendio che ha interessato anche i piani superiori (sei) dell'edificio. L'esplosione è avvenuta nella parte ovest della città: subito sono accorse autoambulanze le cui sirene hanno rotto il silenzio che si accompagna all'entrata in vigore del coprifuoco (alle 19 ora italiana). Non si hanno notizie di vittime. Il governo libanese ieri si è riunito per esaminare la situazione ed ha annunciato che l'esercito non cercherà di forzare la tregua con i guerriglieri sciiti né di entrare nella periferia Sud di Beirut da questi controllata. Un nuovo eventuale intervento dei soldati sarà destinato, liei caso, a colmare i «vuoti di sicurezzaprovocati dall'abbandono di postazioni di vigilanza tenute dalle forze multinazionali di pace. Il ministro degli Esteri, Elie Salem, ha anche ricordato che l'Italia «potrebbe diminuire la forza del suo contingente in Libano riducendo il numero degli effettivi da 2200 a 1100 uomini, guanti erano stati inizialmente previsti per la missione di pace in Libano-. Sempre ieri nella riunione del «Comitato di coordinamento- tra libanesi e forza multinazionale (presieduta da Gemayel) si è accennato ad un progetto di rldispiegamento del contingente italiano a Beirut. Secondo le indiscrezioni, la forza di pace italiana lascerebbe nei prossimi giorni alcune postazioni fin qui tenute a protezione del campo profughi palestinese di Burj el Bereyneh (tra il quartiere sciita dallo stesso nome e la via dell'aeroporto), per poter concentrare i soldati nelle altre zone già sotto presidio italiano, più a Nord di quel settore. Cosi verrebbe limitato il pericolo di scontri a fuoco o di attentati e verrebbe facilitata l'operazione di parziale ritiro del contingente. Nel Libano meridionale la situazione è sempre più esplosiva: ieri un soldato israeliano é stato ucciso e altri tre sono stati feriti in un agguato nei pressi di Kfar Houlmé. Nella località dopo lo scontro, sono affluite truppe israeliane clic hanno arrestato decine di persone. Dal 6 giugno 1982 son morti in Libano 562 soldati israeliani e altri 3195 sono stati feriti. (Ansa-Agi) BEIRUT — Il leader druso Walid Jumblatt ritiene ormai impossibile un accordo con il governo del presidente Gemayel e con i cristiani falangisti. Accusando l'esercito libanese di parteggiare per i falangisti «violando la tregua'e bombardando le zone civili musulmane a Beirut e sui rilievi dello Chouf-, Julblatt ha detto in una conferenza stampa tenuta ieri a Damasco: «Qualsiasi accordo con Amin Gemayel e i falangisti è divenuto impossibile. Non mi resta più nessuna speranza nel proseguimento del dialogo con il governo libanese. Le forze nazionaliste continueranno la lotta-. Le parole di Jumblatt sono state un segnale. Scontri di artiglieria hanno opposto ieri l'esercito libanese alle milizie druse sulle montagne dello Chouf e anche nella regione dell'Iqlim Kharroub, a Sud dello Chouf, è ripresa la battaglia tra drusi e miliziani cristiani. 300 colpi di artiglieria sono stati sparati contro la località di Shlhim. abitata in

Persone citate: Amin Gemayel, Elie Salem, Gemayel, Jumblatt, Walid Jumblatt