«Carmelo aveva paura» dice l'amica del boss assassinato dentro il bar

«Carmelo aveva paura» dice l'amica del boss assassinato dentro il bar Le indagini della polizia sul feroce delitto della vigilia di Natale «Carmelo aveva paura» dice l'amica del boss assassinato dentro il bar La giovane interrogata a lungo - Si cercano le persone che giocavano a carte nella saletta dello Sporting di corso Peschiera j Due colpi alla, schiena, il terzo esploso alla nuca, 1 'ÌO ni > 0)Kà «»»i»Miifw -g^wmi'qtflllwU •Si, Carmelo aveva paura, si guardava sempre le spalle, ma a me non ha mai detto nulla dei suoi affari, non posso aiutarvi». Con queste parole si è, risolto l'interrogatorio di Tindara Rugolo, 20 anni, da due convivente del boss della droga Carmelo Messina, freddato con tre colpi di pistola la vigilia di Natale da un killer che 1' ha sorpreso in un raro momento di distensione nel bar Sporting di corso Peschiera. Le indagini sono subito apparse complicate per la polizia. Il commissario Faraoni, vicecapo della mobile, sta cercando di rintracciare (ha raccolto finora del nomi di battesimo) le tre persone che giocavano a carte nella saletta in cui è stato compiuto 11 quarto efferato delitto delle ultime cinque settimane. Carmelo Messina è stato assassinato con fredda determinazione. Il killer lo ha raggiunto alle spalle e — come è emerso anche dall'autopsia eseguita ieri — dopo averlo colpito con due proiettili alla schiena, si è chinato e, appoggiando la canna della 38 special alla nuca del Messina, ha esploso una terza pallottola che, dopo aver massacrato il ;cervello della vittima è fuoruscita rimbalzando contro un, frigorifero della saletta. Un'esecuzione da manuale del crimine. Una vendetta? Di certo Carmelo Messina non dormiva sonni tranquilli da quando, due mesi fa, era stato scarcerato. Andava spesso alle Nuove a trovare il fratello Sebastiano, coinvolto con lui in storie di sfruttamento della prostituzione e nell'inchiesta sul massacro dei carabinieri Termlniello e Oubbionl a Moncalierl. »Mail Messina—affermano gli inquirenti—dopo laparentesi di quel processo fdal quale usci assolto come il fratello, n.d.r.; in cui stipulò una specie di patto d'intesa con t fratelli Miano (altri presunti responsabili del delitto del carabinieri, pure assolti al processo, n.d.r J, tornò a tremare. Sicuramente anche il fratello Sebastiano adesso non sta tranquillo alle Nuove e comunque i mandanti del delitto Messina non sono degli sprovveduti». Hanno atteso 11 momento giusto, la viglila di Natale. Cosi come gli assassini del cassiere della mafia, l'antiquario Pasquale Cananzl (il primo dei quattro uccisi in queste ul¬ \ ^time cinque settimane), agirono la sera di sabato 19 novembre approfittando del compleanno del figlio. Tra 11 delit- , to Cananzl e questo, forse non c'è alcun collegamento. Ma gli p, :'.»..'*■•>■- • > 0)K>T->*à ftt.» inquirenti ■• non trascurano j| nessuna pista. Di certo erano anni che a Torino le pistole della mala non tornavano a dettare legge con tanta spietatezza.

Persone citate: Carmelo Messina, Faraoni, Miano, Rugolo

Luoghi citati: Messina, Torino