Il procuratore Toni di Aosta si difende « Non ho protetto i signori del casinò »

Il procuratore Toni di Aosta si difende « Non ho protetto 8 signori del casino » Dopo la decisione del Consiglio superiore di avviare la procedura per il suo trasferimento Il procuratore Toni di Aosta si difende « Non ho protetto 8 signori del casino » AOSTA — -Sono perplesso, ma soprattutto profondamente amareggiato-: cosi Giuseppe Toni, procuratore capo di Aosta, ha commentato la decisione dei giorni scorsi del Consiglio superiore della magistratura di iniziare la procedura di trasferimento nei suoi confronti -per i contatti che, secondo notizie apparse sui quotidiani, egli avrebbe avuto con alcuni gestori, attualmente sotto accusa, della casa da gioco di Saint Vincent-. Il magistrato si dice -sorpreso-: -Ho appreso la notizia dalla stampa e dalla televisione. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura non mi ha richiesto nessun chiarimento preventivo-. Per questi motivi il procuratore di Aosta ha deciso di -rompere il silenzio- anche se avrebbe preferito -non gettare benzina sul fuoco in un momento così delicato-. Dalla vigilia di Natale Giuseppe Toni è con la moglie nella sua casa di montagna, a Ozeln, un villaggio a 1500 metri d'altitudine all'entrata della vallata di Cogne. -Sono qui — dice —per un periodo di riposo, non mi sento molto bene, ho disturbi cardiaci-. Dopo aver letto sui quotidiani la notizia di un suo possibile trasferimento ha preparato un •memoriale» sulla vicenda casinò: nove pagine scritte a mano che ha consegnato al nostro giornale -per mettere in chiaro alcuni punti importanti di questa storia-. Il procuratore non conosce i motivi ufficiali della procedura iniziata dal Csm ma presume che -le notizie apparse sui quotidiani-, che proverebbero la sua amicizia con personaggi del Casinò di St. Vincent ora In carcere, si riferiscano al contenuto di un'In-' tervlsta del pretore di Aosta Giovanni Sells. •Il pretore — scrive Toni — /anelò accuse contro la Procura aostana affermando che numerose denunce da lui fatte furono trascurate o addirittura ignorate-. Poi 11 magistrato ricorda il sequestro delle slotmachines del casinò ordinato da Selis e il successivo dissequestro per sentenza della procura di Aosta. Secondo le "voci" die mi accusano — dice ancora il procuratore — awei nell'esercizio delle mie funzioni svolto interventi inopportuni, illegittimi e comunque censurabili: inoltre avrei coperto con continua opera di insabbiamento le malefatte dei signori della casa da gioco-. Toni vuole che sia fatta chiarezza «una volta per tutte- e che sia aperta un'indagine per verificare l'efficienza del suo ufficio e di quello del giudice istruttore perché «alcuni fascicoli furono archiviati non dalp.m., ma dal giudice istruttore, che se non fosse stato convinto dell'infondatezza delle accuse avrebbe potuto iniziare un'istruttoria. Dovrà anclie essere interpellata la Procura generale che è quasi sempre stata informata per le indagini più importanti-. In molte occasioni il procuratore si è occupato del casinò. Alcuni anni or sono respinse con una -requisitoria scritta che incontrò la piena approvazione della Procura generale- una denuncia contro amministratori valdostani e gestori della casa da gioco di Saint Vincent per associazione per delinquere e gioco d'azzardo. La denuncia era stata fatta da un magistrato della procura di Bologna (in occasione d'un processo contro politici della Valle e gestori del casinò) che chiese anche la chiusura della casa da gioco. «La chiusura del casinò — aggiunge Toni — stava però a cuore anche a altri che non esitarono a dimostrare ostilità e prevenzione contro questa istituzione. Persino in una modesta causa di lavoro quel pretore (11 riferimento è ancora a Giovanni Sells - n.d.r.), anziché fare giustizia, ritenne di sollevare la questione di Illegittimità costituzionale della stessa casa da gioco-. Un altro episodio che ha visto coinvolto il procuratore di Aosta riguarda il tiro al piccione di 6t-Vincent. Il parlamentare socialista Filippo Fiandrottl, di Torino, presentò un'interrogazione alla Camera sulla presenza tra 11 pubblico del procuratore capo di Aosta. -Era una gara riservata ai soli Invitati— spiega Toni—e senza spettatori. L'on. Fiandrottl non fu messo alla porta, ma ricevuto dal capitano del carabinieri Ulandl a puro titolo di cortesia. Su questi fatti il ministro di Grazia e Giustieia ha un documentato dossier-. Sull'inchiesta del casinò de la Vallèe la Procura di Aosta ha svolto alcune Indagini ed ha Inviato al magistrati di Torino, «su loro richiesta-, gli atti relativi al prelievi illeciti del controllori regionali nella ca-, sa da gioco e l'istruttoria all'ex assessore Sergio Ramerà (ora in carcere). «La Valle d'Aosta — conclude Toni — vive giorni di mortificazione. Vi saranno certamente colpevoli, ma vi sono stati grandi Irresponsabili. .Chiedo che mi siano restituiti stima e prestigio, che non credo d'aver mai perduto-. Enrico Mattine t

Persone citate: Filippo Fiandrottl, Giovanni Sells, Giuseppe Toni, Selis, Sergio Ramerà