Boss della droga è ucciso da un killer che lo sorprende e gli spara in un bar

Boss della droga è ucciso da un killer che lo sorprende e gli spara In un bar Boss della droga è ucciso da un killer che lo sorprende e gli spara In un bar La vittima: Carmelo Messirfa, 39 anni, uscito dal carcere due mesi fa, sorvegliato speciale - La feroce esecuzione sabato alle 19,40 allo «Sporting» di corso Peschiera 163 - Tre colpi a bruciapelo alle spalle - Le indagini E' maturata nel mondo della droga l'esecuzione di Carmelo Messina, 39 anni, ucciso alla viglila di Natale con tre colpi di pistola nel bar di corso Peschiera 163 angolo via Villarbasse. L'omicidio sembra firmato da un sicario di professione che è riuscito a sorprendere la sua vittima, contagiata forse dall'atmosfera di festa, in un raro momento di distensione. * Uscito dal carcere due mesi fa, Carmelo Messina doveva^ ogni giorno firmare il registro dei sorvegliati speciali in commissariato, un onere al quale ha dovuto sottostare anche sabato 24 dopo aver visitato alle Nuove, con la sorella, 11 fratello Sebastiano. Non si sa come abbia trascorso le sue ultime ore di vita e neppure quando, accompagnato dal suo inseparabile amico, un cagnolino bianco, sia entrato nel bar Sporting. La ricostruzione del fatti è per ora ferma alle 19,40 di sabato. Carmelo Messina è in piedi, appoggiato alla spalliera di una sedia, intento a osservare! tre avventori che giocano a carte, ramino o scala 40. Attende qualcuno? E' stato seguito? Non si sa. Certo è che 1' assassino lo coglie di sorpresa, gli scivola silenzioso alle spalle e gli esplode contro a bruciapelo tre colpi, in rapida successione, prima che crolli a terra. Le pallottole, cai. 38 special, lo colpiscono alla nuca e alla schiena, lasciandogli brevi istanti di vita. Nessuno, nel locale, pensa di prestargli soc- corso, c'è un fuggi fuggi generale, alcuni clienti escono dall' ingresso principale, altri dalla porta che dà nel cortile. Nella ressa scappa anche il killer. Qualcuno, dalla casa o da un negozio vicino, telefona alla polizia. Gli agenti giungono in pochi istanti, poiché c'è una pattuglia in piazza Solferino. A parte il figlio del titolare, Marco Ferrerò, 29 anni, e un cognato, il locale è deserto e silenzioso. si sente soltanto uggiolare 11 piccolo yorkshire, disperato per la rnorte del padrone. Dopo pochi istanti esce dai servizi uno dei giocatori. Afferma: «Non so nulla, ero dentro da qualche minuto*. Marco Ferrerò aggiunge: «Ero dietro il biliardo, stavo spassando il pavimento. Non ho visto nulla-. Quanto al co- j j guato, era «nella saletta superiore per radunare i bicchieri sporchi*. Le indagini s'iniziano a tavolino, rileggendo il fascicolo della vittima. Carmelo Messina è finito più volte in carcere per sfruttamento della prostituzione e tratta delle bianche, ma ha precedenti per rapina e ricettazione. Null'altro fino al maggio '77, quando vengono massacrati a Moncalleri i carabinieri Tonino Gubbioni e Giuseppe Terminiello, colpevoli di avere mandato all'aria due grossi affari della malavita: traffico di armi e di droga. Tra i nomi dei mandanti figurano 1 fratelli Messina e i Minilo. Dai processo (il pubblico ministero chiede per tutti l'ergastolo) esce assolto con il dubbio. i ^ o e e o 1 a e e l l a , i e! a Ci i Carnielo Messina, 39 anni, freddato nella saletta riservata al gioco delle carie. Il suo cane è sialo affidato al proprietario del bar

Persone citate: Carmelo Messina, Carmelo Messirfa, Giuseppe Terminiello, Tonino Gubbioni

Luoghi citati: Messina