Riciclare i regali è quasi un'arte

Riciclare i regali è quasi un'arte Riciclare i regali è quasi un'arte Dopo giorni spesi a stendere liste e a inventare strenne ci si accorge all'ultimo momento di aver dimenticato qualcuno - Si cerca allora di rimediare con i doni appena ricevuti Definire la settimana che' precede il Natale un incubo è senza dubbio rimanere al di sotto del reale. Sette giorni spesi a «lni>enfore» regali, stendere liste, fare pacchetti, telefonare auguri a parenti e amici sono in grado di distruggere anche le tempre più solide. E poi non basta: per quanti ragionamenti si siano fatti arriva sempre, puntuale come una cambiale, l'amico con tanto di regalo (e a lui proprio non aveva pensato nessuno). Cosi come nessuno aveva messo in lista il vicino di casa che off re una orrenda candela o il collega di lavoro che si produce In un munifico portacenere. Ed è la disperazione: «Io che cosa gli regalo?*. E allora ecco accendersi nell'offuscato e stanco cervello una lampadina: «Potreipropinargli Ungalo di Enrico, tantoèbruttoe inutile*. Quella di riciclare i regali è un'arte (e negli ultimi anni una necessita per salvare almeno brandelli della tredicesima), ma impone una ferrea organizzazione. Ogni pacchetto deve essere catalogato per conoscerne in ogni istante la provenienza; quindi occor¬ re ispezionare al raggi l'oggetto per farne sparire qualsiasi personalizzazione. Sarebbe oltremodo drammatico, infatti, regalare al nonno un libro con tanto di dedica romantica del fidanzato o porgere coni, garbo alla suocera il servizio da caffè che lei ha regalato all' amica di famiglia. Eppure non c'è scampo: anche i più organizzati commettono talvolta l'inevitabile, spaventoso errore. Accade solitamente il 24 sera. A quel punto 1 nervi sono a pezzi, 11 cervello è fuso, le risorse di fantasia esaurite. E allora al cugino che inopportunamente suona il campanello ed esl-. bisce un festoso, enorme*pac-1 co non riesce di meglio che al¬ lungare con aria esitante un gioco dell'oca, un grembiullno da cucina, un guantone da forno. Se poi lui è uno scapolo irriducibile non Importa, ma ancora di peggio accade se in «no dei vezzosi pacchettini ritrova il «pensierino» che aveva portato per sdebitarsi delle tante cene consumate a casa vostra durante l'anno. Riciclare i regali per qualcuno non è neppure una necessità, ma un «vizio». Liberare gli armadi da valanghe di Inutili oggetti, rìavvolgerii in carta natalizia con una dovizia di nastri e fiocchi e presentarli con un luminoso sorriso, produce un piacere sottile e un poco perverso. Peccato che talvolta accada di vedersi re- galare proprio lo stesso identico vaso già riciclato l'anno precedente. ' m. cas.