Il procuratore Gallucci attacca «Contro di me un blitz del Csm» di Giuseppe Zaccaria

Il procuratore Gallucci attacca «Contro di me un blitz del Csm» Roma, il magistrato sotto inchiesta per presunti «favoritismi» Il procuratore Gallucci attacca «Contro di me un blitz del Csm» La decisione del Consiglio superiore — spiega — è stata presa con 9 sì, 3 no, 11 astensioni e 9 assenze - Sulla vicenda sarà presto sentito dal p. g. della Cassazione ROMA — A tre giorni dalla sorprendente iniziativa del Consiglio superiore della magistratura, per Achille. Gallucci si avvicina un altro importante esame, quello del Procuratore generale della Cassazione. «Ci vediamo nei prossimi giorni» : ieri mattina, con una breve telefonata, Giuseppe Tamburrino, il più alto in grado fra i magistrati della Repubblica, ha anticipato al capo della Procura di Roma una convocazione che diventerà formale quest'oggi. Mercoledì, o al piti tardi giovedì prossimo Gallucci salirà dunque le scalinate del vecchio «palazzaccio» per spiega re a Tamburrino i termini della vicenda che ancora una volta lo ha portato in prima pagina. Chi ha ragione, 1) Csm che provoca la sua messa sotto accusa o 11 tribunale di Roma, che giudicando alcuni esportatori di valuta ha accolto in pieno le sue tesi? Chi trova sacrosanta l'iniziativa dell'organo di governo del giudici, o chi sottolinea che, sulla base degli stessi elementi, né il ministro di Grazia e giustizia né lo stesso Tamburrino avevano ritenuto di assumere iniziative? «Per adesso preferisco evitare ogni commento — taglia corto Gallucci —. Ne riparleremo nei prossimi giorni Giunto a due mesi dalla pensione, il Procuratore sembra aver riscoperto la vena del combattente. E mostra di non sopportare la qualità di magistrato in attesa di giudizio. Del prudente, accorto navigatore di un tempo sembrano essersi perse le tracce: il Procuratore capo di Roma interpreta questa iniziativa del Csm solo come l'ultimo atto di una guerra che, prima strisciante, ha finito per essere condotta senza esclusione di colpi (da una parte, 11 pubblico esame della carriera di Gal lucci con rilievi perfino sull'esame sostenuto trent'anni fa come uditore giudiziario, dall'altro 1'«offensiva dei cappuccini»). Adesso, punta a fare in modo che l'inchiesta sui presunti favoritismi accordati ad alcuni esportatori di valuta si concluda al più presto: prima del 24 febbraio, data dell'abbandono di una delle poltrone più ambite d'Italia. Anche in questo, non si può certo dire che il Csm gli abbia reso qualche riguardo: subito dopo aver deciso di trasmettere a Perugia gli atti sui presunti favoritismi, a palazzo del Marescialli hanno chiuso 1 battenti. I consiglieri torneranno a riunirsi solo il 16 gennaio prossimo: difficilmente, se le carte saranno trasmesse dopo quella data, a Perugia potranno definire rapidamente la posizione del magistrato. E' probabile dunque che sia stato lo stesso Gallucci a sollecitare a Tamburrino la convocazione. La tesi di Gallucci è già ab bastanza chiara: il Consiglio superiore, sulla base di un rapporto che sia il ministro sia lo stesso Tamburrino avevano ricevuto, e cui non avevano dato seguito (se non. appunto, sul plano disciplinare per i criteri di conduzione della Procura) ha adottato un'iniziativa clamorosa. E per giunta — sostiene ancora il Procuratore capo — con una votazione che ha visto nove «si», e tre «no», ben undici astensioni ed altri nove consi¬ glieri assenti, grazie al clima prefestivo. Una specie di «blitz», insomma, almeno nell'ottica di Gallucci. Dall'altra parte, messe a verbale dagli ispettori ministeriali, ci sono le deposizioni di tutti 1 sostituti che si erano alternati nelle Indagini sul •caso Mlssorl», fratello di un generale che Gallucci conosceva. Il procuratore — dicono — più volte si era detto contrarlo all'emissione di ordini di cattura, ed alla contestazione di un'aggravante. Cinque miliardi (questa la somma clandestinamente esportata) possono concretare per lo Stato il «grave danno» che 11 codice prevede per l'inasprimento delle pene?. Secondo 1 sostituti, si: Gallucci ha sempre sostenuto il contrario. «Coi tempi che corrono — questa, in sostanza, la sua tesi — per parlare di grave danno all'economia dello Stato, di miliardi bisognerebbe averne esportati almeno qualche decina». Affermazione discutibile, ma accolta poi dal tribunale che aveva giudicato Mlssorl. Giuseppe Zaccaria

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