Il detto «sano come un pesce» tramonta anche nei fiumi inquinati del Piemonte

n detto «sano come un pesce» tramontaanche nei fiumi inquinati del Piemonte Gli studi di un centro di ricerca torinese sull'acquacoltura smentiscono l'antico proverbio n detto «sano come un pesce» tramontaanche nei fiumi inquinati del Piemonte Da 25 anni il laboratorio di ittiopatologia dell'istituto zooprofilattico di via Bologna controlla centinaia di esemplari colpiti da malattie diverse - Nel cronico avvelenamento delle acque in prima linea gli idrocarburi Il vecchio detto -Sano come un pesce- non regge più. e In buona parte per colpa dell' uomo, che inquina senza ritegno laghi, fiumi e mari. A smitizzare la proverbiale asserzione ha contribuito molto un torinese, il prof. Pietro Ghiaino, responsabile del laboratorio di ittiopatologia (malattie dei pesci) dell'Istituto zooprofilattico di via Bologna 148. In questa sede, un po' pittoresca e bohèmienne, ma destinata a trasferirsi fra poco in locali adeguati, 25 anni fa venne realizzato un laboratorio di controlli e ricerche per il minisiero della Sanità. Oggi tutta l'acquacoltura italiana (allevamento dei pesci e dei crostacei di acqua dolce) viene controllata qui, nelle vasche di un museo particolare che ospita circa 600 pesci colpiti da malattie diverse. 11 prof. Ghiaino, uno dei maggiori esperti europei del settore, è anche presidente della Commissione internazionale delle malattie infettive degli animali di acqua dolce, e membro della Società italiana di cancerologia. *La maggior infezione che colpisce i pesci di acqua fredda — spie ga —èia setticemia emorragica virale, die causa U20-30 per cento dei decessi. Per le carpe vi è Vascite infettiva, molto diffusa negli esemplari d'importazione. Questo per quanto riguarda gli allevamenti. Per quelli clic vivono in laghi c fiumi l'unica causa della mortalità è l'inquinamento, salvo qualche caso. Qual'è la situazione delle acque in Piemonte? 'Triste, V inquinamento è cronico, specialmente a causa degli idrocarburi —precisa il prof.Ghit- tino — e così tinche, carpe, lucci, anguille, cavedani finiscono col puzzare di petrolio. Il pesce del Bormida lo si riconosce a vista; nel Po i>a un po'mcglio, percliè vi è una enorme massa d'acqua. Praticamente, però, l'unico pesce die vive in acque pulite è quello d'allenimento-. E' in questo ospedale dei insci che studi e ricerche compiuti assieme al Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti hanno portalo alla scoperta che la trota iridca 6 colpita da tumore al fegato prò vocalo dalle anatossine, muffe altamente cancerogene clic si creano nei mangimi alterali (specialmente l'arachide). Ora si sta lavorando per realizzare uri vaccino per combattere il virus che provoca la setticemia nelle trote. Questo laboralorio dell'Istituto zooprofilatlico è il più importante d'Italia; nelle sue vasche un'anguilla argentina è vissuta 7 anni senza mangiare. Il prof. Ghittino con la sua trentennale esperienza è autore dell'unico trattalo scientifico e tecnico sugli allevamenti dei pesci. Si scopre cosi che l'Italia è la maggior produttrice europea di trote, con circa 20 mila tonnellate annue. Vi sono poi i pesci-gatto con 1500 tonnellate e le anguille con 200. Praticamente tutta la produzione ittica d'allevamento italiana passa attraverso questa sezione dell'istilliti) zooprofilatlico, dove si verificano i melodi e la qualità del prodotto, il suo stato di salute, compresi i mangimi che sono fatti di farina di pesce, soia e vitamine diverse. Qui vengono esperti di tutta Europa; si lavora con le università della Georgia e del Giappone: un Paese-guida nel settore della piscicoltura, dove il pesce confezionato si vende anche nelle edicole, e i salatini per gli aperitivi non sono altro che scheletri di anguille. Giuliano Dolf ini 11 prof. Chinino nel laboratorio di iHiopaloloeja, con il prof. Chiba, dcH'Uiiivirsilà «li Tokyo

Persone citate: Ghittino, Giuliano Dolf

Luoghi citati: Europa, Georgia, Giappone, Italia, Piemonte, Stati Uniti, Tokyo