«Ha visto il fallimento sicuro e ha distrutto la sua famiglia»

«Ha visto il fallimento sicuro e ha distrutto la sua famiglia» «Ha visto il fallimento sicuro e ha distrutto la sua famiglia» g~ Enrico Levra Levron era ossessionato dal debito di 200 milioni - Si informò: «Con il suicidio viene estinto?» - «No, ne rispondono gli eredi» - Così ha ucciso moglie e figlio e si è sparato •Equilibrato, gioviale, con la battuta sempre pronta. Enrico era l'ultima persona da cui ci si poteva aspettare un gesto simile*. Questi i commenti che corrono a Noie, tra la gente ancora sconvolta c Incredula alla notizia della tragedia di giovedì all'alba, al primo piano della villetta in via Martiri della Libertà 66. dove Enrico Levra Levron, 47 anni, ha ucciso la moglie Rosanna di 40 anni, 11 tiglio Luca di 11 anni, e si è poi tolto la vita sparandosi un colpo ad una tempia. Tutti si chiedono come sia potuto maturare il dramma. Un tentativo dì spiegazione viene dal messaggio lasciato dall'uomo su di un mobile della cucina, accanto a del denaro, prima di impugnare la calibro 38. Egli spiega di essere 1' unico responsabile della gestione della Marep, solleva da eventuali colpe un socio, rimprovera a un altro di non essere stato un ■ buon consulen le'. Nessun cenno a ciò che si ac¬ cgddgsvzMspagzpadloPbrqdsaaaN cingeva a fare. Dietro al tragico epilogo di giovedì mattina, c'è la storia del Levra Levron, riuscito dopo una vita di lavoro a raggiungere una buona posizione sociale e un discreto tenore di vita. « Un uomo tutto d'un pezzo* racconta il cognato Enrico Marta, insegnante, clic ha scoperto giovedì sera i tre corpi privi di vita: «Avevainizialo a lavorare a 12 anni per un gruppo di aziende di lavorazioni mcccaniclie. A poco a poco era diventalo dirigente, e aveva acquisito il 5 per cento delle azioni di un'azienda dello stesso gruppo a Balangc.ro. Per lui il buon nome e l'onorabilità erano tutto. Questa è la ragione per cui era crollato in questi ultimi giornU. Sempre per lo stesso gruppo di aziende si era recato in Brasile, dove aveva contribuito alla nascila di nuove ditte. Vi aveva soggiornato quattro anni e ne era tornato ncll'81. Nel frattempo aveva liquidato il suo pacchetto azionario e con questo pensava di aver definitivamente chiuso con la fabbrica di Balangcro. Ma dimenticava una fideiussione firmata nel 1974 per 10 milioni. «Dopo il maggio 1982 l'azienda di Balangcro Ha chiesto un prefinanziamento in attesa di finanziamento pubblico. Il finanziamento non è arrivato e venti giorni fa è stala notificala un'ingiunzione di rientro di 200 milioni, da pagare entro cinque giorni^, spiega Giuseppe Airoli, socio del Levra Levron dell'ufficio di rappresentanza Marep, messo in piedi solo pochi mesi ia. «Dopo un primo momento di smarrimento avevamo trovato una soluzione. La Marep è in attivo, e con iena trentina di milioni si sarebbero messe le cose a posto. Ilo sentilo Enrico mercoledì sera. Era tranquillo. Avexmmo parlato di questo e avevamo fissalo un appuntamento per giovedì mattina. Probabilmente la decisione è scaturita dopo l'ennesimo battibecco con la moglie-. Luciana Mulalcro, 33 anni, sorella di Rosanna: « Una famiglia unita. Mai una discussione. Non è vero che litigavano spesso. Enrico dopo l'ingiunzione di pagamento e l' ipoteca sulla casa si era visto crollare il mondo addosso. In questi venti giorni era andato da avvocali, notai, commercialisti, e si era rivolto anche a chi è responsabile del mancato rientro del denaro, ma tulli gli hanno girato le spalle. 1m voce del debito stava girando anche fra gli addetti ai lavori, c lui ha visto il fallimento della sua nuova attività dietro l'angolo.. Luciana Mulatero rivela un particolare inquietante: -Si era rivolto ad un dirigente di banca e gli aveva chiesto se suicidandosi gli avrebbero tolto la fideiussione. Ma la risposta è stata che sarebbe in ogni caso ricaduta sugli eredi-. Una più precisa ricostruzione del duplice delitto è resa possibile, intanto, in base all' esito dell'autopsia effettuata ieri pomeriggio. Secondo gli inquirenti il Levra Levron, verso le 4 del mattino, a queir ora infatti i! fratello Giuseppe che abita al piano supcriore lia sentito strillare e dei lonli, ha impugnato una calibro 38 (-Forse la teneva fuori casa, insto che era in vestaglia ma con calze e scarpe-, spiega Giuseppe), ha sparato alla moglie con la quale slava litigando in cucina: un primo colpo alla schiena da vicino mentre la teneva per un braccio, un secondo al seno e l'ultimo alla testa forse mentre la donna era già a lena; poi ha raggiunto il piccolo Luca che stava dormendo nella camera dei genitori, e gli ha sparalo ad una tempia. Poi. si è tolto la vita, sparandosi alla lesta. Giuliana Mongoli! l'urico l>evra 1 «vron con la moglie Rosanna in un inoinenlo di serenila. Il fiutiti Luca, 11 anni

Persone citate: Enrico Levra Levron, Enrico Marta, Giuseppe Airoli, Levra Levron, Luciana Mulalcro, Luciana Mulatero

Luoghi citati: Brasile