C'è un mistero nei 347 dipinti trovati tra materiali ferrosi di Ermete Grifoni
C'è un mistero nei 347 dipinti trovati tra materiali ferrosi Con tutta probabilità dovevano essere esportati in Sud Africa C'è un mistero nei 347 dipinti trovati tra materiali ferrosi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANCONA —Il nucleo regionale di polizia tributaria della Finanza è giunto per caso alla scoperta del traffico di opere d'arte che faceva capo a una ditta di materiali metallici con sede a Falconai-a, scoperta che l'altro ieri ha portato al sequestro di 347 quadri, alcuni dei quali di alto interesse per un valore che supera il miliardo. I finanzieri si sono trovati di fronte al deposito di opere d'arte in seguito ad un esposto alla Procura di Ancona inoltrato da un fornitore della ditta, su cui la Finanza stava compiendo controlli fiscali da cui erano emerse nei giorni scorsi gravi irregolarità. La molla che ha portato al sequestro in altre parole sarebbe scattata per la paura di non recuperare crediti vantanti presso l'azienda, .uscita piuttosto malconcia dalle «attenzioni» riservatele dalla polizia tributaria. Delle 347 tele attualmente custodite nel caveau della sede anconetana del Banco di Roma, le opere di maggiore pregio sono un centinaio. Tra esse spiccano una Crocefissione del Gucrcino, quattro De Pisis, un Fattori, tre Rosai e diversi altri autori dell'800 e del '900 italiano. Su queste opere è slata chiesta una perizia di esperti e della Soprintendenza ai Beni culturali delle Marche. Circa duecento quadri firmati Romano Mussolini non avrebbero invece un valore elevato. I contorni dell'intera vicenda del sequestro dei quadri, che si ritiene avrebbero dovuto varcare le frontiere alla volta del Sud Alrica. non sono stati ancora ben delineati dagli inquirenti. Alla stessa | conoscenza dell'operazione si è giunti in seguito al massiccio spiegamento di mezzi impegnati a trasferire i colli con le tele nella banca. Nelle ultime ore è emerso il nome del titolare della ditta di Falconara presso cui è stato scoperto il deposito. Si tratta di Fosco Foschini, 52 anni, abitante a Forlì, via Baldoni, commerciante in profilati metallici. Nei suoi confronti, la polizia tributaria aveva in corso accertamenti per un mar- chingegno di bolle e fatturazioni fasulle indirizzate ad altre due aziende forlivesi: le merci spedite a una ditta con bolla di accompagnamento, in realtà venivano ricevute da un'altra. La scoperta del giro, che ovviamente procurava vantaggi fiscali alle tre aziende interessate, aveva messo in allarme i fornitori, uno dei quali, come si è detto, ha chiesto addirittura alla Procura il sequestro conservativo dei beni della ditta inquisita. Di qui la scoperta del deposito di opere d' arte. E' venuta successivamente alla luce anche una scrittura privata tra Foschini e un mercante d'arte straniero: da qui il sospetto che i dipinti stessero per prendere il volo verso l'estero. Ora le indagini puntano a stabilire la provenienza delle tele e se. specie per il Guerdno e le altre di maggiore interesse, siano state violate le norme circa il commercio di opere sottoposte a vincolo. Si dovrà inoltre accertare l'eventualità di reati valutari connessi con il traffico. La Finanza infatti sospetta che il commercio di quadri possa essere stato un mezzo per esportare valuta. Ermete Grifoni
Persone citate: De Pisis, Foschini, Romano Mussolini
Luoghi citati: Ancona, Forlì, Marche, Sud Africa
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