Le antiche mura di Lucca si sgretolano occorrono trecento miliardi per salvarle di Vincenzo Tessandori

Le antiche mura di Lucca si sgretolano occorrono trecento miliardi per salvarle Un grido d'allarme per un'opera che non ha paragoni nel mondo Le antiche mura di Lucca si sgretolano occorrono trecento miliardi per salvarle DAL NOSTRO INVIATO LUCCA — La diagnosi è spietata: se il decorso del male non muta, sarà, la morte. Tuona lo storico dell'arte Carlo Ludovico Ragghianti: «Le Mura di Lucca «areno al diavolo, è questa, purtroppo, Za, verità. La lenta corrosione ha oltrepassato il limite di guardia» . Ha anche detto: «La passeggiata non ha paragoni nel mondo: una sola città, in Olanda, ha- ancora lo stesso tipo di cerchia, ma ha altre dimensioni, più elle una città è una fortezza*. La maestosa corona, esempio unico di architettura mili. tare, rischia una fine avvilente. Per anni passeggiata suggestiva, è divenuta parcheggio e via di grande scorrimento per il traffico, anche quello pesante. Si vedono, ormai, i sogni di un'usura fin troppo accentuata. Il rivestimento esterno, in cotto, cade o si sfarina, lunghe crepe si notano sulla superficie logora, e sovente si tratta di ferite profonde. . Con i loro 4250 metri di sviluppo, le Mura sono il «complesso difensivo più importante e. sofisticato del mondo», afferma il prof. Pier Carlo Santini. « Le ampie fenditure die si vanno aprendo in vari settori. Osserva., pongono forse un problema di slabilitàdel terreno:.. Per troppi anni, si denuncia ora, non è stato fatto niente o è stato fatto troppo poco. «E' come se, per secoli, tutti fossero stati convinti che queste Mura e questi bastioni sarebbero slati eterni. Così, ora, il problema è enorme», osserva il prof. Francesco Giovannini, preside di scuola media, da luglio assessore per l'igiene, il territorio, il decoro e l'arredo urbano. Circa un secolo fu necessario per la costruzione, compiuta 1 ra la metà del '500 e la metà del '600 e per la quale, ricorda io scrittore Mario Tobino, vennero chiamati architetti specializzati da tutta Europa, I) rivestimento esterno della cerchia richiese l'impiego di cjrca sei milioni di mattoni fabbricati a mano in una dozzina di fornaci. L'impegno fu grande per tutti, prezzo pagato, si disse, un milione di scudi: un'enormità se si pensa che il patrimonio della famiglia Buonvisi, una specie di Rockefeller dell'epoca, non superava i 900 mila scudi. Era questa la quarta cerchia eretta per difendere la città dalle invasioni, dopo la cinta romana, quella medievale e quella quattrocentesca: ma i tempi erano un po' cambiati e non è mai servita allo scopo. • La città s'identifica con essa», osserva la prof. Isa Belli Barsali, nel 1980, «anno mediceo», ordinatrice della mostra sui Palazzi dei mercanti nella libera Lucca del '500». E ricorda come nel 1866, lo Stato mise all'asta le Mura e come il Comune si affrettò ad acquistarle. L'allarme è drammatico: le Mura si sfaldano, le Mura sprofondano, le Mura crollano. Un giorno dopo l'altro e non c'è più tempo per osservare impassibili, se si vuol «fare qualcosa». Dice il prof. Santini : « Un vero e proprio pericolo di crollo immediato non esiste, ma il degrado è così avanzato che si rischia di dover, poi, ricorrere a interventi talmente cospicui da risultare impossibili». Ha osservato il sindaco, Mauro Favilla, democristiano, insegnante: «Il peso economico per la conservazione in piena efficienza delle mura citta. dine è mollo forte perchépossa essere retto soltanto dall'amministrazione comunale». Per lavori radicali si parla di una spesa fra i 200 e i 300 miliardi, ma nessuno azzarda previsioni. Quel poco clie è stato fatto e qfCdpèStt quel tanto che rimane da fare: nel 1967 è nato il Ciscu, Centro internazionale di studio delle cerchia urbane, e il problema Mura, da allora, non è stato dimenticato; anni fa la Soprintendenza decise un intervento per alleviare una situazione già troppo pesante: furono sostituite alcune migliaia di mattoni, ma il rattoppo non piacque e provocò polemiche roventi ; una parte del grande viale sopraelevato una dozzina di metri sulla città è tornata isola pedonale. Ma tutto questo non basta. Da tempo il prof. Ragghianti ha proposto la creazione di un ufficio speciale» alle dipendenze de! ministero dei Beni culturali e della Soprintendenza che ha sede a Pisa. Osserva: «Dovrebbe studiare le questioni peculiari di questo problema, die non è mi problema qualsiasi. Lucca è una capitale, non città di provincia, e soltanto un ufficio specifico potrebbe assicurare vantaggioso progresso a lutti questi nodi». Pier Carlo Santini auspica l'arrivo di un «magistrato delle Mura», organismo interdisciplinare composto da esperti, in grado di «prendere in mano tutta la problemati¬ ca». Non soltanto cortine e bastioni mostrano ferite, ma soffre di innumerevoli mali anche «l'arborato cerchio», già rigoglioso nel '600. Gli olmi, che erano migliaia, sono stati falcidiati da un epidemia contro la quale, si assicura, c'è poco da fare: aggrediti da un altro morbo, anche molti platani hanno dovuto esser ta- (diati e tratti di mura, adesso, appaiono tristemente spogli. Qualcuno, ai primi del '900 e poi negli Anni Cinquanta, propose di «buttare giù tutto» per favorire lo sviluppo della città. Ma queste Mura, anche se non hanno dovuto respingere nemici armati, hanno difeso la città dagli sfregi di costruttori talvòlta sin troppo spregiudicati. «Con la loro corona verde di prati, sono anche e soprattutto la linea di sutura di due separate e ben diverse realtà edilizie e socio-economiche», ha affermato Francesco Giovannini, della prima commissione di studio delle Mura. E Maria Pacini Pazzi, «editore in Lucca», asserisce: « Questa città è fra le meno rovinate dati"800 a oggi. Due sole brutture, uìl'inlerno delle Mura, che sono, per noi, un simbolo vissuto: la sede del genio civile, accanto al Museo di Villa Guinigi, e i palazzi Ina che inscatolano la chiesa di San Giusto, un gioiello. Per i lucchesi, andare sulle Mura, è un po' come riappropriarsi di qualcosa che è loro e loro soltanto. Nonostante tutto, nonostante noi stessi, credo che salveremo le nostre mura». Vincenzo Tessandori

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